«Il Libano è circondato dalle tenebre e il Papa viene ad annunciarci la pace»
«Quando domani arriverà in Libano, Leone XIV troverà un paese forte nella speranza, nonostante la guerra; una popolazione che cerca la vita, nonostante le tenebre che la circondano». È questo il messaggio che recapita al Papa attraverso un’intervista a Tempi monsignor Jules Boutros, il vescovo che guida la Chiesa patriarcale di Antiochia dei Siri, 16 mila fedeli in tutto il Libano. Monsignor Boutros risiede nella sede del patriarcato siro-cattolico ad Harissa, a 25 chilometri da Beirut, vicino al santuario più importante di tutto il Medio Oriente: quello dedicato a Nostra Signora del Libano. Il Papa, che domani atterrerà nella capitale libanese dopo essere stato in Turchia, lo visiterà lunedì mattina.
Monsignor Boutros, in che condizioni si trova il Libano dove domani arriverà per il suo primo viaggio apostolico Leone XIV?
La guerra è finita un anno fa, ma soltanto sulla carta: ogni giorno il nostro territorio viene colpito. Tanti villaggi del sud e perfino la capitale sono sottoposti quotidianamente ai bombardamenti di Israele. Siamo circondati dalle tenebre, ci siamo abituati alla guerra, eppure siamo vivi, non ci arrendiamo al conflitto, alla crisi economica, alla depressione e neanche all’emigrazione.
Il vescovo Jules Boutros, guida della Chiesa Patriarcale di Antiochia dei Siri in Libano (foto Tempi)Come ha reagito il Libano alla notizia che........© Tempi





















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