I numeri dicono: 132 sì, 86 no, un astenuto. Approvata nell’Aula della Camera la proposta di legge sull’istituzione della commissione di inchiesta sul Covid. Il testo, già passato all’esame del Senato, diventa definitivo. Non mancano momenti “caldi”: la situazione, alla fine, torna alla calma. Ma i toni accesi non possono che essere annotati dai taccuini. Il lavoro della commissione, nello specifico, servirà a far luce sulla tempestività e l’adeguatezza delle misure adottate durante il Governo Conte, sui ritardi nell’applicazione del piano pandemico, sull’efficacia della task-force messa in campo. Il virus, va ricordato, colpisce il nostro Paese e il resto del mondo tra il 2019 e il 2021.

La tensione è alta. E a far schizzare il termometro nervoso sono le parole, in sede di voto, della deputata di Fratelli d’Italia, Alice Buonguerrieri: “FdI ha trascinato in tribunale Conte e Speranza per ottenere la verità. Ed è solo grazie alle sentenze con cui sono stati condannati che abbiamo potuto conoscere i documenti”. Il leader del Movimento cinque stelle replica “è una menzogna, nessuna condanna. Da voi solo propaganda e fake news”. L’ex ministro della Salute, Roberto Speranza, parla di “intervento squadrista inaccettabile”. Buonguerrieri – che definisce Conte e Speranza, rispettivamente, “il peggior presidente del Consiglio e il peggior ministro della storia” va avanti. Così, ritiene che la commissione sia ciò “che ci chiedono milioni e milioni di italiani, che hanno subito lockdown, green pass, restrizioni”. Soluzioni, prosegue, “che non avevano alcun supporto scientifico, ma che sono state adottate come misure di cieca disperazione. Ed è ciò che ci chiedono tutti gli italiani che ancora oggi soffrono per le reazioni avverse”. Una commissione, quindi, che per Buonguerrieri offre l’opportunità di spiegare “perché mentre scoppiava la pandemia, l’Italia regalava mascherine alla Cina, perché in Italia ci sia stato il maggior numero di morti rispetto all’Europa nonostante qui si siano adottate le misure più restrittive, perché si imponevano barriere e dispositivi ai ristoratori, perché si inseguivano le persone sulle spiagge”. Speranza, dal canto suo, rimarca che da quanto avvenuto in Aula “si capisce la vera ragione per cui si vuole istituire questa Commissione, che è quella di fare propaganda politica e campagna elettorale. Nulla di più”.

Annarita Patriarca, deputata di Forza Italia, sottolinea che capire cosa sia successo in quegli anni “non è solo giusto, ma doveroso. Guardare al passato per prepararsi a un ipotetico futuro è il compito della buona politica”. Insomma, la commissione è uno strumento utile “per approfondire e analizzare la gestione emergenziale nel suo complesso, senza alcuna velleità di sostituzione, né alla magistratura, né alla scienza. Abbiamo il diritto e il dovere di capire come e perché e con quale grado di consapevolezza la politica sanitaria ha risposto alle esigenze emergenziali cui siamo stati tutti sottoposti. Sostenere un no ideologico significa compiere un errore di metodo e di merito che sembra aumentare, anziché diminuire, il sospetto che qualcosa di profondamente errato sia stato commesso in quegli anni”. Commissione che, aggiunge, “ha bisogno anche, e soprattutto, del contributo della minoranza per poter andare in profondità nelle sue analisi e per poter chiarire i tanti punti oscuri che continuano ad aleggiare sulla pandemia”.

Lucio Malan, presidente dei senatori di Fratelli d’Italia, sottolinea: “È diritto di tutti gli italiani sapere cosa è accaduto in quei mesi, nel caso stabilire responsabilità e soprattutto prevenire analoghi errori o peggio nel futuro. Lo dobbiamo a quelle migliaia di persone che nella pandemia di Covid-19 hanno perso la vita, alle loro famiglie e a tutti gli italiani che hanno vissuto le gravi difficoltà e la limitazione dei loro diritti in quel periodo”. Tommaso Foti, capogruppo di Fdi alla Camera, incalza: “Sarà compito della commissione valutare se vi siano stati ritardi nelle misure adottate per contrastare il Covid e, fra le altre cose, accerterà le ragioni del mancato aggiornamento del Piano pandemico nazionale del 2006 – che avrebbe potuto salvare migliaia di vite – la qualità e il prezzo dei dispositivi di protezione personale – a partire dalle mascherine – e l’acquisto dei tristemente famosi banchi a rotelle per le scuole”.

Per il pentastellato Giuseppe Conte “è legittimo proporre una commissione d’inchiesta e non ho alcun timore per quanto riguarda l’indagine che verrà svolta, ma ritengo viziata la commissione, si preclude l’indagine alla gestione della sanità che spetta alle regioni e questo è un atto di codardia della maggioranza. Chi di maggioranza ferisce il rischio è che di maggioranza perisca. Faremo di tutto per dimostrare chi durante la pandemia si è comportato con onore e chi con disonore. Ne vedremo di belle e la maggioranza rimarrà sorpresa dagli accertamenti. In Aula – nota – ci hanno rivolto accuse infamanti: dire in quest’aula che siamo stati condannati è una infamante accusa perché significa oscurare gli accertamenti che i tribunali di Roma e Brescia hanno fatto. C’è stata malafede di accusarci di una condanna che, solo a seguito delle rimostranze di questa opposizione, è stato accertato essere di un tribunale amministrativo regionale e per una cosa ridicola, che va a infamia della collega che ha parlato: acquisire documenti che erano stati chiesti da Fdi. Dico solo una cosa: vergogna”.

La capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra alla Camera, Luana Zanella, conclude: “Abbiamo vissuto una brutta pagina della storia parlamentare. Ci siamo sentiti scagliare addosso tutta la propaganda viscerale con cui la destra guarda al mondo no vax al quale toglie anche il peso delle multe. Ricordo che i vaccini sono stati scelti anche da chi nutriva legittimi dubbi sulla loro efficacia, persone che hanno anteposto i loro dubbi alla urgenza di raggiunge la famosa immunità di gregge. La commissione d’inchiesta, perciò, parte male: esclude le Regioni dalle indagini, eppure sono state un soggetto protagonista della gestione pandemica, allo scopo di trasformare un organismo parlamentare in una clava contro le opposizioni: ma non avranno nulla di concreto da agitare”.

Aggiornato il 15 febbraio 2024 alle ore 02:12:20

QOSHE - Covid: via alla commissione d’inchiesta - Mimmo Fornari
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Covid: via alla commissione d’inchiesta

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15.02.2024

I numeri dicono: 132 sì, 86 no, un astenuto. Approvata nell’Aula della Camera la proposta di legge sull’istituzione della commissione di inchiesta sul Covid. Il testo, già passato all’esame del Senato, diventa definitivo. Non mancano momenti “caldi”: la situazione, alla fine, torna alla calma. Ma i toni accesi non possono che essere annotati dai taccuini. Il lavoro della commissione, nello specifico, servirà a far luce sulla tempestività e l’adeguatezza delle misure adottate durante il Governo Conte, sui ritardi nell’applicazione del piano pandemico, sull’efficacia della task-force messa in campo. Il virus, va ricordato, colpisce il nostro Paese e il resto del mondo tra il 2019 e il 2021.

La tensione è alta. E a far schizzare il termometro nervoso sono le parole, in sede di voto, della deputata di Fratelli d’Italia, Alice Buonguerrieri: “FdI ha trascinato in tribunale Conte e Speranza per ottenere la verità. Ed è solo grazie alle sentenze con cui sono stati condannati che abbiamo potuto conoscere i documenti”. Il leader del Movimento cinque stelle replica “è una menzogna, nessuna condanna. Da voi solo propaganda e fake news”. L’ex ministro della Salute, Roberto Speranza, parla di “intervento squadrista inaccettabile”. Buonguerrieri – che definisce Conte e Speranza, rispettivamente, “il peggior presidente del Consiglio e il peggior ministro della storia” va avanti. Così, ritiene che la commissione sia ciò “che ci chiedono milioni e milioni di italiani, che hanno subito lockdown, green pass,........

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