Valerio Mastandrea come al solito trova le parole giuste, fuori da ogni pompa retorica: “Oggi liberiamo la gallina e siamo tutti più leggeri”. Accade alla presentazione di Antonia, serie fuori standard in sei episodi dal 4 marzo su Prime Video. La gallina è un personaggio iconico e una chiave simbolica di racconto, se si apprezza la differenza tra pollo e gallina. La regia è di Chiara Malta e l’intero progetto ha un’impronta dichiaratamente ironica e al femminile: nasce da un’idea di Chiara Martegiani, che è l’Antonia protagonista ma firma anche la sceneggiatura con Elisa Casseri e Carlotta Corradi. Parte però del suo fascino deriva dalla gestazione domestica in casa Martegiani-Mastandrea. Non a caso l’attore, che è il protagonista maschile e finora ha solo diretto la compagna nel suo Ride, firma anche come supervisore creativo.

Leggerezza e originalità non erano scontate, in una storia che affronta – con forti elementi autobiografici – la crisi esistenziale di una trentatreenne che scopre, mentre il suo mondo va in pezzi, di essere affetta da endometriosi, una malattia di cui si parla pochissimo ma che è una delle prime cause di infertilità delle donne. Viviamo in una società in cui la maternità è una sorta di diktat: “Le mie coetanee conoscono bene il tormentone del caso – dice Chiara Martegiani – ed è: quando fai un figlio?”.
Non è però una storia di sofferenza ma di crescita, spesso comica e a tratti surreale. Perché Antonia, ruvida e impulsiva con le sue giacche smodatamente oversize, è una lontana parente della Phoebe Waller-Bridge di Fleabag, una donna curiosa in libera e devastante uscita da una coppia protettiva e dal lavoro di "comparsa parlante" in una piccola serie tv.

Antonia è una sorpresa per le cose che mancano: mancano i personaggi stereotipati, le battute banali, gli sviluppi scontati, l’empatia a tutti i costi. Ed è servita da interpreti tutti in sintonia: Barbara Chichiarelli e Leonardo Lidi (gli amici storici), Emanuele Linfatti (il "disadattato gentile" Michele), Chiara Caselli (la mamma) e la buffissima agente di Antonia, Hildegard Lena Kuhlenberg, lontana anni luce da “Chiami il mio agente”. Che una serie italiana si avventuri su territori inesplorati dalle produzioni nostrane è una gran bella notizia.

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Valerio Mastandrea come al solito trova le parole giuste, fuori da ogni pompa retorica: “Oggi liberiamo la gallina e siamo tutti più leggeri”. Accade alla presentazione di Antonia, serie fuori standard in sei episodi dal 4 marzo su Prime Video. La gallina è un personaggio iconico e una chiave simbolica di racconto, se si apprezza la differenza tra pollo e gallina. La regia è di Chiara Malta e l’intero progetto ha un’impronta dichiaratamente ironica e al femminile: nasce da un’idea di Chiara Martegiani, che è l’Antonia protagonista ma firma anche la sceneggiatura con Elisa Casseri e Carlotta Corradi. Parte però del suo fascino deriva dalla gestazione domestica in casa Martegiani-Mastandrea. Non a caso l’attore, che è il protagonista maschile e finora ha solo diretto la compagna nel suo Ride, firma anche come supervisore creativo.

Leggerezza e originalità non erano scontate, in una storia che affronta – con forti elementi autobiografici – la crisi esistenziale di una trentatreenne che scopre, mentre il suo mondo va in pezzi, di essere affetta da endometriosi, una malattia di cui si parla pochissimo ma che è una delle prime cause di infertilità delle donne. Viviamo in una società in cui la maternità è una sorta di diktat: “Le mie coetanee conoscono bene il tormentone del caso – dice Chiara Martegiani – ed è: quando fai un figlio?”.
Non è però una storia di sofferenza ma di crescita, spesso comica e a tratti surreale. Perché Antonia, ruvida e impulsiva con le sue giacche smodatamente oversize, è una lontana parente della Phoebe Waller-Bridge di Fleabag, una donna curiosa in libera e devastante uscita da una coppia protettiva e dal lavoro di "comparsa parlante" in una piccola serie tv.

Antonia è una sorpresa per le cose che mancano: mancano i personaggi stereotipati, le battute banali, gli sviluppi scontati, l’empatia a tutti i costi. Ed è servita da interpreti tutti in sintonia: Barbara Chichiarelli e Leonardo Lidi (gli amici storici), Emanuele Linfatti (il "disadattato gentile" Michele), Chiara Caselli (la mamma) e la buffissima agente di Antonia, Hildegard Lena Kuhlenberg, lontana anni luce da “Chiami il mio agente”. Che una serie italiana si avventuri su territori inesplorati dalle produzioni nostrane è una gran bella notizia.

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Su Prime arriva "Antonia", la risposta italiana a "Fleabag"

5 0
03.03.2024

Valerio Mastandrea come al solito trova le parole giuste, fuori da ogni pompa retorica: “Oggi liberiamo la gallina e siamo tutti più leggeri”. Accade alla presentazione di Antonia, serie fuori standard in sei episodi dal 4 marzo su Prime Video. La gallina è un personaggio iconico e una chiave simbolica di racconto, se si apprezza la differenza tra pollo e gallina. La regia è di Chiara Malta e l’intero progetto ha un’impronta dichiaratamente ironica e al femminile: nasce da un’idea di Chiara Martegiani, che è l’Antonia protagonista ma firma anche la sceneggiatura con Elisa Casseri e Carlotta Corradi. Parte però del suo fascino deriva dalla gestazione domestica in casa Martegiani-Mastandrea. Non a caso l’attore, che è il protagonista maschile e finora ha solo diretto la compagna nel suo Ride, firma anche come supervisore creativo.

Leggerezza e originalità non erano scontate, in una storia che affronta – con forti elementi autobiografici – la crisi esistenziale di una trentatreenne che scopre, mentre il suo mondo va in pezzi, di essere affetta da endometriosi, una malattia di cui si parla pochissimo ma che è una delle prime cause di infertilità delle donne.........

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