Non mi trovo” è il titolo dello spettacolo satirico che Alessio Giannone e Francesca Frizzi portano al teatro Manzoni di Milano. Spettacolo interessante che ha fatto tappa in alcuni teatri romani nel mese di novembre, registrando giudizi soddisfatti e positivi del pubblico.

È ambientato in un’aula di tribunale dove il protagonista impersonato da Alessio Giannone viene processato e lui stesso chiede di essere condannato poiché ammette di essere inidoneo al mondo contemporaneo o meglio alla vita web di oggi.

L’attore recita dietro uno scranno da tribunale rivolto verso il pubblico. Accanto vi è il banco del giudice e del cancelliere, pronti ad interagire con lui, trasmettendo su uno schermo proiezioni con le prove di instagram, video, tweet e altri contenuti dei social network che dimostrano come lui sia totalmente inadeguato a stare in una società che è sempre più social.

E così sul banco dell’imputato o meglio sullo schermo dietro l’attore passano tutte queste prove della sua inadeguatezza prese dal web, commentate dall’attore che definire comiche sarebbe veramente riduttivo. Testimonianze che cercheranno di convincere il giudice e la giuria popolare che l’imputato è realmente inadeguato a una vita social e che sarebbe giusto e opportuno per lui ma anche per il mondo social che lui venisse condannato a un ergastolo comunicativo.

Uno spettacolo divertente, intelligente e piacevole anche dal punto di vista musicale, che a Roma ha raccolto un buon consenso e successo di pubblico. Eppure il suo successo potrebbe essere molto maggiore se i cittadini sapessero o meglio ricordassero chi è Alessio Giannone. Si tratta, infatti, di Pinuccio, proprio il mitico inviato di "Striscia La Notizia" che racconta, svela, indaga i disservizi e gli sprechi di Mamma Rai.

La sua grande e diffusa notorietà l'ha raggiunta il 16 novembre del 2020, con l’Italia in sostanziale lockdown per il Covid dal 9 marzo: gli italiani sono bloccati in casa, hanno solo la televisione che trasmette immagini drammatiche, tanti fanno i conti con la propria vita e le uniche distrazioni a quel momento sono qualche film e la satira di trasmissioni come "Striscia". Ma per l’appunto vi sono i problemi di realizzazione di nuovi format derivanti dal lockdown e l’impossibilità di muoversi. Ed è così che Alessio Giannone in arte Pinuccio si inventa una redazione sugli scogli di Bari. Nasce Raiscoglio24.

Un Tg satirico che da subito è un successo di pubblico, cinque puntate a settimana che con inchieste, interviste, servizi, segnalazioni dei cittadini svelano magagne o peggio illegalità della Rai, che vanno da presunte tangenti per appalti a pubblicità nascoste e violazioni di pluralismo. Ascolti veramente notevoli e che interessano fasce diverse della popolazione, circa 5 milioni telespettatori, pari circa al 25% di share con punte di circa il 30% sul target 15-64 anni.

Tanti successi, anche dal punto di vista di inchieste giornalistiche, che hanno avuto poi uno sbocco nella realtà. Ne cito una per tutte: l’abolizione degli straordinari di massa per fare il punto dopo la mezzanotte dei Tg regionali, dopo la trasmissione Linea notte. Quei servizi e il lavoro della commissione di vigilanza Rai eliminarono lo spreco e ottimizzarono il servizio, oggi gli italiani hanno egualmente le edizioni notturne e il presidio del territorio ma sono stati eliminati tanti sprechi e tante spese. E questo è un successo di Pinuccio e del suo staff, e della politica.

Ma forse il vero motivo del successo lo spiega oggi Antonio Ricci in un’intervista concessa a Francesco Specchia sul “Libero quotidiano”, quando ricorda: “Fummo fortunati perché, creando il primo sito Internet, grazie alle denunce dirette degli spettatori avevamo cancellato il filtro, gli intermediari: ossia quei giornalisti che, per motivi vari, mettevano le notizie sotto il tappeto”. Sintesi angosciante ma tremendamente vera, almeno per il tema Rai.

Ma allora, Ricci, perché in questa stagione “Striscia La Notizia" ha ridotto moltissimo il suo impegno nelle inchieste sulla Rai? Eppure oggi forse più di ieri sarebbe necessario seguire con attenzione le vicende del servizio pubblico e dell’informazione.

E adesso che Pinuccio ha realizzato il desiderio di fare teatro, con uno spettacolo che merita di essere visto per passare una serata piacevole e spensierata, non sarebbe arrivato il momento di tornare a Rai Scoglio? Faceva ridere ma poi ci lasciava pensierosi a riflettere su come viene utilizzato male il canone che tutti paghiamo.

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L'inviato di Striscia Pinuccio, fustigatore degli sprechi Rai, da seguire anche a teatro

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20.02.2024

Non mi trovo” è il titolo dello spettacolo satirico che Alessio Giannone e Francesca Frizzi portano al teatro Manzoni di Milano. Spettacolo interessante che ha fatto tappa in alcuni teatri romani nel mese di novembre, registrando giudizi soddisfatti e positivi del pubblico.

È ambientato in un’aula di tribunale dove il protagonista impersonato da Alessio Giannone viene processato e lui stesso chiede di essere condannato poiché ammette di essere inidoneo al mondo contemporaneo o meglio alla vita web di oggi.

L’attore recita dietro uno scranno da tribunale rivolto verso il pubblico. Accanto vi è il banco del giudice e del cancelliere, pronti ad interagire con lui, trasmettendo su uno schermo proiezioni con le prove di instagram, video, tweet e altri contenuti dei social network che dimostrano come lui sia totalmente inadeguato a stare in una società che è sempre più social.

E così sul banco dell’imputato o meglio sullo schermo dietro l’attore passano tutte queste prove della sua inadeguatezza prese dal web, commentate dall’attore che definire comiche sarebbe veramente riduttivo. Testimonianze che cercheranno di convincere il........

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