Tra pochi giorni la Commissione Europea dovrebbe proporre la prima Legge sullo Spazio mai formulata sul pianeta Terra, e forse oltre? Non contenta di aver regolamentato fertilizzanti, lavatrici, automobili e formaggi, la UE prova a creare l’etichetta europea dello spazio che potrebbe presto essere piazzata in bella mostra su razzi e satelliti come elemento di controllo per costringere le aziende a utilizzare l'orbita in modo responsabile.

Qual è la situazione regolatoria attuale nel mondo? Inesistente, ma gli Stati Uniti e la Cina stanno costruendo ‘coalizioni’ di Paesi che desiderano adottare le medesime politiche e avere regole comuni. La maggior parte dei Paesi dell'UE ha sottoscritto l’accordo Artemis, proposto dagli americani. che sebbene non vincolante, cerca di dare almeno un inizio di assetto condiviso, nell'esplorazione della Luna, di Marte, delle comete e degli asteroidi per scopi pacifici.

La Cina ha presentato una propria proposta per l'uso pacifico dello spazio. Delle vere e proprie leggi, per l’uso dello spazio, appaiono necessarie: l'intersezione di interessi commerciali, progressi tecnologici e imperativi di sicurezza nazionale nelle nostre orbite presenta delle sfide complesse e mutevoli. Inoltre questa corsa alla costruzione di blocchi rende più urgente la mossa dell'UE. Quale leva intende usare la Commissione per far rispettare le nuove regole? L’immarcescibile mercato unico.

La guerra della Russia contro l'Ucraina ha svelato la duplice natura delle tecnologie spaziali, che hanno, con sempre maggiore frequenza, un utilizzo sia civile che militare: i satelliti per l'osservazione della terra, prima dedicati al monitoraggio del clima, sono ora impiegati dalle forze russe e ucraine per la ricognizione e la raccolta di informazioni. La protezione e la sicurezza dello spazio sono quindi fondamentali. Già nel 2012 la Francia ha dato vita all’esercitazione militare chiamata AsterX. La quarta esercitazione si è conclusa il 15 marzo, e ha visto partecipare ben 15 paesi, Italia inclusa.

Nonostante l'aumento esponenziale delle attività in questo settore, lo spazio rimane poco regolamentato. Il tentativo dell’UE cerca di proteggere l'accesso allo spazio con quello che potrebbe essere descritto come un approccio a doppio binario alla sicurezza (sostenibilità) e alla protezione (difesa). Il primo documento che inizia a definire la posizione UE sullo spazio come dominio militare è stato approvato dal Consiglio nel novembre del 2023. Nella EU Space Strategy for Security and Defense leggiamo che l’Unione “sta adottando misure per proteggere le sue risorse spaziali, difendere i propri interessi, scoraggiare le attività ostili nello spazio e rafforzare la sua posizione strategica e la sua autonomia.” Inoltre la EDIS (Strategia Industriale Europea della Difesa) prevede l'implementazione di progetti chiave, tra cui lo Space Domani Awareness System, il cui completamento o avanzato stato di realizzazione è previsto entro il 2035 e in parallelo la UE sta cercando di promuovere un uso ‘sicuro e sostenibile” delle orbite con la Comunicazione Un approccio dell'UE alla gestione del traffico spaziale.

Questi sforzi sono fondamentali, ma, a detta di molti, spesso non tengono conto del legame cruciale tra la promozione della sicurezza spaziale e la tutela della sicurezza generale: ad esempio la congestione orbitale (sì c’è traffico anche lì!) è un altro elemento da prendere in seria considerazione, anche per il problema dei rifiuti (sì anche nello spazio la spazzatura è un problema). Il numero di satelliti in orbita intorno alla Terra è aumentato in modo significativo, passando, negli ultimi venticinque anni da circa 500 a 8.000. Di conseguenza la quantità di detriti rintracciabili e non rintracciabili è aumentata vertiginosamente, con un impatto notevole sulla sicurezza di tutte le attività spaziali.

Inoltre, la congestione orbitale aumenta il rischio di collisioni, e rappresenta una minaccia diretta per i sistemi spaziali, compresa quelli per la difesa. Nonostante i progressi tecnologici nella sorveglianza e nel tracciamento dello spazio, non tutti i detriti possono essere monitorati e quindi evitati.

Le strategie attuali non distinguono in modo preciso sicurezza/sostenibilità (nel senso fisico dei possibili incidenti- safety/ sustainability) e sicurezza (protezione dagli attacchi- security). Quindi poiché non ritroviamo in un’unica strategia l'intera gamma di minacce che gravano sull'integrità dei beni spaziali, il problema è ancora più difficile da affrontare. Speriamo che la nuova proposta di Legge Europea sulla Spazio riconosca l’interdipendenza tra safety/sostenibilità e security.

Le notizie che trapelano parlano di una sorta di etichetta spaziale dell'UE che sarà utilizzata per certificare i prodotti delle aziende che rispettano le nuove regole sulla sostenibilità e la sicurezza, proprio come le etichette utilizzate per certificare gli elettrodomestici. Se le aziende dello spazio vorranno fare affari in Europa, dovranno attenersi alle regole. Sono previste norme per ridurre l'inquinamento luminoso causato dalle costellazioni di satelliti e limitare le emissioni di gas serra e l'inquinamento causato dai lanci di razzi. Affronterà anche il tema ‘gestione della monnezza’? Speriamo, prima che un rifiuto spaziale ci cada sul tetto.

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Tra pochi giorni la Commissione Europea dovrebbe proporre la prima Legge sullo Spazio mai formulata sul pianeta Terra, e forse oltre? Non contenta di aver regolamentato fertilizzanti, lavatrici, automobili e formaggi, la UE prova a creare l’etichetta europea dello spazio che potrebbe presto essere piazzata in bella mostra su razzi e satelliti come elemento di controllo per costringere le aziende a utilizzare l'orbita in modo responsabile.

Qual è la situazione regolatoria attuale nel mondo? Inesistente, ma gli Stati Uniti e la Cina stanno costruendo ‘coalizioni’ di Paesi che desiderano adottare le medesime politiche e avere regole comuni. La maggior parte dei Paesi dell'UE ha sottoscritto l’accordo Artemis, proposto dagli americani. che sebbene non vincolante, cerca di dare almeno un inizio di assetto condiviso, nell'esplorazione della Luna, di Marte, delle comete e degli asteroidi per scopi pacifici.

La Cina ha presentato una propria proposta per l'uso pacifico dello spazio. Delle vere e proprie leggi, per l’uso dello spazio, appaiono necessarie: l'intersezione di interessi commerciali, progressi tecnologici e imperativi di sicurezza nazionale nelle nostre orbite presenta delle sfide complesse e mutevoli. Inoltre questa corsa alla costruzione di blocchi rende più urgente la mossa dell'UE. Quale leva intende usare la Commissione per far rispettare le nuove regole? L’immarcescibile mercato unico.

La guerra della Russia contro l'Ucraina ha svelato la duplice natura delle tecnologie spaziali, che hanno, con sempre maggiore frequenza, un utilizzo sia civile che militare: i satelliti per l'osservazione della terra, prima dedicati al monitoraggio del clima, sono ora impiegati dalle forze russe e ucraine per la ricognizione e la raccolta di informazioni. La protezione e la sicurezza dello spazio sono quindi fondamentali. Già nel 2012 la Francia ha dato vita all’esercitazione militare chiamata AsterX. La quarta esercitazione si è conclusa il 15 marzo, e ha visto partecipare ben 15 paesi, Italia inclusa.

Nonostante l'aumento esponenziale delle attività in questo settore, lo spazio rimane poco regolamentato. Il tentativo dell’UE cerca di proteggere l'accesso allo spazio con quello che potrebbe essere descritto come un approccio a doppio binario alla sicurezza (sostenibilità) e alla protezione (difesa). Il primo documento che inizia a definire la posizione UE sullo spazio come dominio militare è stato approvato dal Consiglio nel novembre del 2023. Nella EU Space Strategy for Security and Defense leggiamo che l’Unione “sta adottando misure per proteggere le sue risorse spaziali, difendere i propri interessi, scoraggiare le attività ostili nello spazio e rafforzare la sua posizione strategica e la sua autonomia.” Inoltre la EDIS (Strategia Industriale Europea della Difesa) prevede l'implementazione di progetti chiave, tra cui lo Space Domani Awareness System, il cui completamento o avanzato stato di realizzazione è previsto entro il 2035 e in parallelo la UE sta cercando di promuovere un uso ‘sicuro e sostenibile” delle orbite con la Comunicazione Un approccio dell'UE alla gestione del traffico spaziale.

Questi sforzi sono fondamentali, ma, a detta di molti, spesso non tengono conto del legame cruciale tra la promozione della sicurezza spaziale e la tutela della sicurezza generale: ad esempio la congestione orbitale (sì c’è traffico anche lì!) è un altro elemento da prendere in seria considerazione, anche per il problema dei rifiuti (sì anche nello spazio la spazzatura è un problema). Il numero di satelliti in orbita intorno alla Terra è aumentato in modo significativo, passando, negli ultimi venticinque anni da circa 500 a 8.000. Di conseguenza la quantità di detriti rintracciabili e non rintracciabili è aumentata vertiginosamente, con un impatto notevole sulla sicurezza di tutte le attività spaziali.

Inoltre, la congestione orbitale aumenta il rischio di collisioni, e rappresenta una minaccia diretta per i sistemi spaziali, compresa quelli per la difesa. Nonostante i progressi tecnologici nella sorveglianza e nel tracciamento dello spazio, non tutti i detriti possono essere monitorati e quindi evitati.

Le strategie attuali non distinguono in modo preciso sicurezza/sostenibilità (nel senso fisico dei possibili incidenti- safety/ sustainability) e sicurezza (protezione dagli attacchi- security). Quindi poiché non ritroviamo in un’unica strategia l'intera gamma di minacce che gravano sull'integrità dei beni spaziali, il problema è ancora più difficile da affrontare. Speriamo che la nuova proposta di Legge Europea sulla Spazio riconosca l’interdipendenza tra safety/sostenibilità e security.

Le notizie che trapelano parlano di una sorta di etichetta spaziale dell'UE che sarà utilizzata per certificare i prodotti delle aziende che rispettano le nuove regole sulla sostenibilità e la sicurezza, proprio come le etichette utilizzate per certificare gli elettrodomestici. Se le aziende dello spazio vorranno fare affari in Europa, dovranno attenersi alle regole. Sono previste norme per ridurre l'inquinamento luminoso causato dalle costellazioni di satelliti e limitare le emissioni di gas serra e l'inquinamento causato dai lanci di razzi. Affronterà anche il tema ‘gestione della monnezza’? Speriamo, prima che un rifiuto spaziale ci cada sul tetto.

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2024. Odissea nello spazio?

4 1
02.04.2024

Tra pochi giorni la Commissione Europea dovrebbe proporre la prima Legge sullo Spazio mai formulata sul pianeta Terra, e forse oltre? Non contenta di aver regolamentato fertilizzanti, lavatrici, automobili e formaggi, la UE prova a creare l’etichetta europea dello spazio che potrebbe presto essere piazzata in bella mostra su razzi e satelliti come elemento di controllo per costringere le aziende a utilizzare l'orbita in modo responsabile.

Qual è la situazione regolatoria attuale nel mondo? Inesistente, ma gli Stati Uniti e la Cina stanno costruendo ‘coalizioni’ di Paesi che desiderano adottare le medesime politiche e avere regole comuni. La maggior parte dei Paesi dell'UE ha sottoscritto l’accordo Artemis, proposto dagli americani. che sebbene non vincolante, cerca di dare almeno un inizio di assetto condiviso, nell'esplorazione della Luna, di Marte, delle comete e degli asteroidi per scopi pacifici.

La Cina ha presentato una propria proposta per l'uso pacifico dello spazio. Delle vere e proprie leggi, per l’uso dello spazio, appaiono necessarie: l'intersezione di interessi commerciali, progressi tecnologici e imperativi di sicurezza nazionale nelle nostre orbite presenta delle sfide complesse e mutevoli. Inoltre questa corsa alla costruzione di blocchi rende più urgente la mossa dell'UE. Quale leva intende usare la Commissione per far rispettare le nuove regole? L’immarcescibile mercato unico.

La guerra della Russia contro l'Ucraina ha svelato la duplice natura delle tecnologie spaziali, che hanno, con sempre maggiore frequenza, un utilizzo sia civile che militare: i satelliti per l'osservazione della terra, prima dedicati al monitoraggio del clima, sono ora impiegati dalle forze russe e ucraine per la ricognizione e la raccolta di informazioni. La protezione e la sicurezza dello spazio sono quindi fondamentali. Già nel 2012 la Francia ha dato vita all’esercitazione militare chiamata AsterX. La quarta esercitazione si è conclusa il 15 marzo, e ha visto partecipare ben 15 paesi, Italia inclusa.

Nonostante l'aumento esponenziale delle attività in questo settore, lo spazio rimane poco regolamentato. Il tentativo dell’UE cerca di proteggere l'accesso allo spazio con quello che potrebbe essere descritto come un approccio a doppio binario alla sicurezza (sostenibilità) e alla protezione (difesa). Il primo documento che inizia a definire la posizione UE sullo spazio come dominio militare è stato approvato dal Consiglio nel novembre del 2023. Nella EU Space Strategy for Security and Defense leggiamo che l’Unione “sta adottando misure per proteggere le sue risorse spaziali, difendere i propri interessi, scoraggiare le attività ostili nello spazio e rafforzare la sua........

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