Il deputato repubblicano Mike Turner, presidente della commissione sull’Intelligence della Camera, ha parlato di una "grave minaccia alla sicurezza nazionale" alludendo ad alcuni sviluppi militari russi che riguardano lo spazio. Siamo in campagna elettorale e, specie da parte repubblicana, non si risparmiano colpi bassi o sorprese, ma sono mesi che gli Stati Uniti hanno fatto trapelare la notizia di essere in possesso di informazioni che suggeriscono che la Russia stia lavorando a una nuova arma anti-satellite. Per ora l’intelligence USA non ha fornito dettagli ma l’allarme c’è tutto, specie dopo che Trump ha lasciato intendere che per far pagare gli arretrati ai membri NATO non avrebbe problemi a incoraggiare la Russia ad attaccarli negando loro la difesa dell'Alleanza.

Secondo quanto lasciato intendere, si potrebbe trattare di un’arma nucleare da usare nello spazio, oppure di un satellite a propulsione nucleare per la guerra elettronica. Nel primo caso non sarebbe né una nuova capacità né uno strumento particolarmente utile per la Russia, nel secondo, dicono per esempio all’American Enterprise Institute, sarebbe più preoccupante. Anche il New York Times ha fatto sapere che la Casa Bianca ha confermato tanto al Congresso quanto agli alleati che Mosca ha preoccupanti intenzioni bellicose spaziali che potrebbero distruggere le comunicazioni civili, la sorveglianza dallo spazio e le operazioni militari di comando e controllo da parte degli Stati Uniti e dei suoi alleati. Al momento, gli USA hanno anche fatto sapere di non avere la capacità di contrastare un’arma del genere per di difendere i propri satelliti.

Il 16 febbraio scorso, il consigliere per le comunicazioni per la sicurezza nazionale della Casa Bianca John Kirby è uscito allo scoperto per confermare alcune elementi: la Russia sta sviluppando una nuova capacità anti-satellite, la capacità non è dispiegata e non esiste una minaccia immediata e l'arma non può né attaccare gli esseri umani né causare la distruzione fisica della Terra. Kirby ha tenuto anche a sottolineare che qualunque cosa sia violerebbe il Trattato sullo spazio extra-atmosferico, un trattato multilaterale del 1967 che resta il fondamento giuridico della politica spaziale che, però, non pone grandi limiti in termini di capacità militari nello spazio anche se vieta esplicitamente il posizionamento in orbita di armi nucleari e altre armi di distruzione di massa (ma non i veicoli spaziali a propulsione nucleare).

La notizia era già uscita un anno fa a seguito dei ripetuti disturbi dei segnali GPS durante le fasi iniziali dell'aggressione russa all’Ucraina per interferire con le operazioni dei droni difensivi. All'epoca Mosca si era però astenuta dall’utilizzare armi più avanzate per spegnere o “accecare” i satelliti che gli USA aveva messo a disposizione di Kyiv o perché non li aveva ancora perfezionati o perché non si voleva far scoprire. Queste “guerre spaziali” raramente rientrano nelle cronache dei conflitti ma da molti anni sono uno strumento fondamentale per chi attacca o si difende. Il confronto militare nello spazio, che potrebbe portare alla disattivazione o alla distruzione dei satelliti, come, ad esempio, l’uso dei laser per accecare i satelliti ottici, creerebbe nuovi scenari da incubo.

Secondo il Centro per gli studi strategici internazionali di Washington si registrano crescenti capacità spaziali, e anti-spaziali, di Cina, Russia, India, Iran, Corea del Nord e altri paesi extra NATO. Questa minaccia, di cui si sa ancora poco, si va ad aggiungere alle notizie che sono circolate tempo circa il sistema di difesa russo S-500 Prometheus che è stato in grado di tracciare e abbattere obiettivi ipersonici. Prometheus, la cui entrata in servizio è prevista per il 2025, fornirà alla Russia un ulteriore vantaggio difensivo nelle zone strategiche e nelle aree chiave vicino ai confini orientali della NATO. I testi avrebbero confermato che il sistema è in grado di tracciare e neutralizzare oggetti ad alta velocità. Le minacce ipersoniche pongono enormi difficoltà di rilevamento e forniscono tempi di reazione minimi una volta rilevate rendendo i risultati ottenuti dall’S-500 Prometheus ancora più preziosi per Mosca.

Se fosse vero che per un anno queste capacità difensive non saranno disponibili, sarebbe ancora più urgente occuparsi di dotare l’Ucraina delle strumentazioni tecno-militari che Zelensky chiede a gran voce e che per ora non ha ricevuto.

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Il deputato repubblicano Mike Turner, presidente della commissione sull’Intelligence della Camera, ha parlato di una "grave minaccia alla sicurezza nazionale" alludendo ad alcuni sviluppi militari russi che riguardano lo spazio. Siamo in campagna elettorale e, specie da parte repubblicana, non si risparmiano colpi bassi o sorprese, ma sono mesi che gli Stati Uniti hanno fatto trapelare la notizia di essere in possesso di informazioni che suggeriscono che la Russia stia lavorando a una nuova arma anti-satellite. Per ora l’intelligence USA non ha fornito dettagli ma l’allarme c’è tutto, specie dopo che Trump ha lasciato intendere che per far pagare gli arretrati ai membri NATO non avrebbe problemi a incoraggiare la Russia ad attaccarli negando loro la difesa dell'Alleanza.

Secondo quanto lasciato intendere, si potrebbe trattare di un’arma nucleare da usare nello spazio, oppure di un satellite a propulsione nucleare per la guerra elettronica. Nel primo caso non sarebbe né una nuova capacità né uno strumento particolarmente utile per la Russia, nel secondo, dicono per esempio all’American Enterprise Institute, sarebbe più preoccupante. Anche il New York Times ha fatto sapere che la Casa Bianca ha confermato tanto al Congresso quanto agli alleati che Mosca ha preoccupanti intenzioni bellicose spaziali che potrebbero distruggere le comunicazioni civili, la sorveglianza dallo spazio e le operazioni militari di comando e controllo da parte degli Stati Uniti e dei suoi alleati. Al momento, gli USA hanno anche fatto sapere di non avere la capacità di contrastare un’arma del genere per di difendere i propri satelliti.

Il 16 febbraio scorso, il consigliere per le comunicazioni per la sicurezza nazionale della Casa Bianca John Kirby è uscito allo scoperto per confermare alcune elementi: la Russia sta sviluppando una nuova capacità anti-satellite, la capacità non è dispiegata e non esiste una minaccia immediata e l'arma non può né attaccare gli esseri umani né causare la distruzione fisica della Terra. Kirby ha tenuto anche a sottolineare che qualunque cosa sia violerebbe il Trattato sullo spazio extra-atmosferico, un trattato multilaterale del 1967 che resta il fondamento giuridico della politica spaziale che, però, non pone grandi limiti in termini di capacità militari nello spazio anche se vieta esplicitamente il posizionamento in orbita di armi nucleari e altre armi di distruzione di massa (ma non i veicoli spaziali a propulsione nucleare).

La notizia era già uscita un anno fa a seguito dei ripetuti disturbi dei segnali GPS durante le fasi iniziali dell'aggressione russa all’Ucraina per interferire con le operazioni dei droni difensivi. All'epoca Mosca si era però astenuta dall’utilizzare armi più avanzate per spegnere o “accecare” i satelliti che gli USA aveva messo a disposizione di Kyiv o perché non li aveva ancora perfezionati o perché non si voleva far scoprire. Queste “guerre spaziali” raramente rientrano nelle cronache dei conflitti ma da molti anni sono uno strumento fondamentale per chi attacca o si difende. Il confronto militare nello spazio, che potrebbe portare alla disattivazione o alla distruzione dei satelliti, come, ad esempio, l’uso dei laser per accecare i satelliti ottici, creerebbe nuovi scenari da incubo.

Secondo il Centro per gli studi strategici internazionali di Washington si registrano crescenti capacità spaziali, e anti-spaziali, di Cina, Russia, India, Iran, Corea del Nord e altri paesi extra NATO. Questa minaccia, di cui si sa ancora poco, si va ad aggiungere alle notizie che sono circolate tempo circa il sistema di difesa russo S-500 Prometheus che è stato in grado di tracciare e abbattere obiettivi ipersonici. Prometheus, la cui entrata in servizio è prevista per il 2025, fornirà alla Russia un ulteriore vantaggio difensivo nelle zone strategiche e nelle aree chiave vicino ai confini orientali della NATO. I testi avrebbero confermato che il sistema è in grado di tracciare e neutralizzare oggetti ad alta velocità. Le minacce ipersoniche pongono enormi difficoltà di rilevamento e forniscono tempi di reazione minimi una volta rilevate rendendo i risultati ottenuti dall’S-500 Prometheus ancora più preziosi per Mosca.

Se fosse vero che per un anno queste capacità difensive non saranno disponibili, sarebbe ancora più urgente occuparsi di dotare l’Ucraina delle strumentazioni tecno-militari che Zelensky chiede a gran voce e che per ora non ha ricevuto.

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Le guerre stellari russe non sono balle

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28.02.2024

Il deputato repubblicano Mike Turner, presidente della commissione sull’Intelligence della Camera, ha parlato di una "grave minaccia alla sicurezza nazionale" alludendo ad alcuni sviluppi militari russi che riguardano lo spazio. Siamo in campagna elettorale e, specie da parte repubblicana, non si risparmiano colpi bassi o sorprese, ma sono mesi che gli Stati Uniti hanno fatto trapelare la notizia di essere in possesso di informazioni che suggeriscono che la Russia stia lavorando a una nuova arma anti-satellite. Per ora l’intelligence USA non ha fornito dettagli ma l’allarme c’è tutto, specie dopo che Trump ha lasciato intendere che per far pagare gli arretrati ai membri NATO non avrebbe problemi a incoraggiare la Russia ad attaccarli negando loro la difesa dell'Alleanza.

Secondo quanto lasciato intendere, si potrebbe trattare di un’arma nucleare da usare nello spazio, oppure di un satellite a propulsione nucleare per la guerra elettronica. Nel primo caso non sarebbe né una nuova capacità né uno strumento particolarmente utile per la Russia, nel secondo, dicono per esempio all’American Enterprise Institute, sarebbe più preoccupante. Anche il New York Times ha fatto sapere che la Casa Bianca ha confermato tanto al Congresso quanto agli alleati che Mosca ha preoccupanti intenzioni bellicose spaziali che potrebbero distruggere le comunicazioni civili, la sorveglianza dallo spazio e le operazioni militari di comando e controllo da parte degli Stati Uniti e dei suoi alleati. Al momento, gli USA hanno anche fatto sapere di non avere la capacità di contrastare un’arma del genere per di difendere i propri satelliti.

Il 16 febbraio scorso, il consigliere per le comunicazioni per la sicurezza nazionale della Casa Bianca John Kirby è uscito allo scoperto per confermare alcune elementi: la Russia sta sviluppando una nuova capacità anti-satellite, la capacità non è dispiegata e non esiste una minaccia immediata e l'arma non può né attaccare gli esseri umani né causare la distruzione fisica della Terra. Kirby ha tenuto anche a sottolineare che qualunque cosa sia violerebbe il Trattato sullo spazio extra-atmosferico, un trattato multilaterale del 1967 che resta il fondamento giuridico della politica spaziale che, però, non pone grandi limiti in termini........

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