Per raccontare questa storia, quella dell’ennesima trovata consumata a suon di sprechi sulla pelle dei campani, si deve partire dall’ultimo capitolo scritto dall’amministrazione De Luca in materia sanitaria. Proprio quel servizio che il governatore si ostina a definire in barba ai numeri, alle inchieste, all’evidenza dei fatti che ne certificano il completo fallimento uno dei “miracoli” della Campania. Lo scorso 7 dicembre, su disposizione della Direzione generale per la tutela della Salute e del Coordinamento del Servizio sanitario regionale, la Direzione generale dell’Asl Napoli 2 Nord (ma la stessa linea sarebbe adottata anche da altre Asl campane) ha invitato, con tanto di nota ufficiale, i distretti sanitari a “completare le operazioni di distribuzione” di centinaia di migliaia di Smart card stampate dalla Regione Campania coi dati personali dei cittadini, in deposito negli uffici delle Asl e delle aziende ospedaliere. A distribuire le card dovranno provvedere i medici di medicina generale! Avete capito bene: i medici di famiglia sono stati arruolati come “postini” per la consegna di pezzi di plastica senza valore e inutilizzabili. Dunque, molti medici, nei prossimi mesi, dovrebbero dedicarsi a distribuire le card ai pazienti anche presso gli studi di altri loro colleghi. Nel caso di persone anziane, o comunque impossibilitate a recarsi dal medico, si prospetta l’eventualità di effettuare consegne a domicilio: sul modello delle pizze… Il tutto durante il loro ordinario tempo di lavoro, evidentemente sottratto alla cura dei malati. E come è stata giustificata la distribuzione delle card? Questi pezzi di plastica ora servirebbero, non si capisce esattamente come, a fini di identificazione nei trasporti regionali. Fin qui parrebbe soltanto una trovata senza senso e propagandistica. La verità però è ancora più inquietante. La “mossa”, in realtà, mira soltanto a provare a sottrarre Vincenzo De Luca e i suoi dalle pesanti responsabilità che gli sono state contestate dalla magistratura. Infatti, lo scorso mese di agosto, la Corte dei Conti ha avviato nei confronti del governatore e di 5 alti dirigenti regionali il procedimento per far loro restituire gli oltre 3,7 milioni di euro sprecati appunto per stampare queste card. E sì, perché a questo punto molti di voi avranno capito che stiamo parlando delle “famose” Smart card deluchiane del tempo del Covid. La loro storia era iniziata a gennaio del 2021 quando, in uno dei soliti sermoni dai toni trionfalistici su Facebook e in piena pandemia, il governatore aveva annunciato che la Campania avrebbe consegnato una tessera a tutti i cittadini che avessero effettuato la prima e la seconda dose del vaccino antiCovid. E questo tagliando plastificato sarebbe servito come lasciapassare per muoversi liberamente sul territorio. Esattamente quello che in realtà aveva già stabilito e formalizzato il Governo nazionale con il “green pass”! Insomma, quello campano era soltanto un doppione, per giunta privo di qualsivoglia valore legale, tanto nella Regione che nel resto del territorio nazionale. Ma non finisce qui! La smania di grandezza e di onnipotenza di De Luca non si era arrestata neppure dopo la formale entrata in vigore del “green pass”. Infatti, il 3 maggio 2021 dunque assai tempo dopo che i “green pass” avevano già iniziato ad essere materialmente utilizzati dai cittadini il governatore aveva fatto stipulare dalla centrale di committenza regionale Soresa addirittura un accordo quadro per la fornitura e la distribuzione delle sue card da parte di un’azienda privata. Ovviamente, è apparso assai presto chiaro che nessuno era interessato a ricevere un cartoncino plastificato privo di qualunque valore. E così, di fronte all’evidenza della sua inutilità, qualcuno negli uffici deluchiani, qualche tempo dopo, deve aver (finalmente!) compreso che continuare a far consegnare queste card avrebbe creato solo confusione. E quindi la distribuzione dei cartoncini è stata sospesa e gli stessi, pur pagati fino all’ultimo euro, sono presto finiti dimenticati nei magazzini delle Asl, ennesimo monumento “segreto” agli ennesimi sprechi deluchiani. Ora, di fronte alle contestazioni della magistratura, qualche azzeccagarbugli pagato dai campani deve aver pensato di regalare una foglia di fico al governatore nei guai con la giustizia provando a dare un senso ad una cosa che un senso non ce l’ha. Siccome sono proprio curioso di conoscere cosa si inventeranno per giustificare questa ennesima bravata, presenterò apposita interrogazione consiliare. Sempre che qualcuno da Palazzo Santa Lucia trovi il coraggio di rispondere. Quel che è certo però ed al di là dell’inchiesta della Corte dei Conti è la gravità della vergognosa gestione del comparto sanitario in Campania, nel quale, come insegna anche questa vicenda, si è largamente superato ogni primato, anche morale, di incompetenza, indifferenza, arroganza e sfacciataggine da parte del governatore e dei suoi, precipitando in condizioni inqualificabili il Nostro Posto anche su questo versante. La Campania, per la verità, è ultima in tutto, sia a livello nazionale che europeo: ultima per le liste d’attesa; per l’inadeguatezza del servizio nonostante il lavoro straordinario e di eccellenza svolto dai nostri medici e dai nostri infermieri; per sprechi; per fondi non utilizzati; per tetti di spesa di accesso alle strutture convenzionate, che qui da noi si esauriscono nei primi 10 giorni del mese; per l’impossibilità da parte dei pazienti, anche di quelli afflitti da gravi patologie, di farsi curare nella nostra regione e di poter ricevere esami ed analisi se non a pagamento. Noi continueremo a denunciare questa immane tragedia e De Luca non avrà mai sconti. Ma allo stesso tempo la Lega insieme a tutto il centrodestra ha già gettato le basi per costruire un’alternativa efficace, realmente realizzabile, per una sanità finalmente in grado di garantire non miracoli, ma doverosa efficienza, rapidità di intervento, standard dignitosi di qualità del servizio, prossimità e territorialità. Lo dobbiamo ai campani e metteremo in campo competenze, professionalità e ogni altro sforzo per offrire prima di tutto dignità e tutela della salute ai nostri concittadini. Sappiamo che quella di risanare e rilanciare la sanità riportandola ad essere un diritto e non un’elemosina è una sfida difficile da affrontare e vincere, specie dopo lo sfacelo perpetrato in questi anni da De Luca e i suoi anche in questo settore. Ma proprio per questo il centrodestra ha il dovere di avanzare ulteriormente compatto. Le divisioni, le correnti, la politica dei circoli magici e degli esclusivi salotti del potere le lasciamo alla sinistra. L’unica politica che ha senso mettere in campo è quella che agisce per il bene della comunità.

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Card Covid di De Luca: tanti sprechi senza fine

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20.12.2023

Per raccontare questa storia, quella dell’ennesima trovata consumata a suon di sprechi sulla pelle dei campani, si deve partire dall’ultimo capitolo scritto dall’amministrazione De Luca in materia sanitaria. Proprio quel servizio che il governatore si ostina a definire in barba ai numeri, alle inchieste, all’evidenza dei fatti che ne certificano il completo fallimento uno dei “miracoli” della Campania. Lo scorso 7 dicembre, su disposizione della Direzione generale per la tutela della Salute e del Coordinamento del Servizio sanitario regionale, la Direzione generale dell’Asl Napoli 2 Nord (ma la stessa linea sarebbe adottata anche da altre Asl campane) ha invitato, con tanto di nota ufficiale, i distretti sanitari a “completare le operazioni di distribuzione” di centinaia di migliaia di Smart card stampate dalla Regione Campania coi dati personali dei cittadini, in deposito negli uffici delle Asl e delle aziende ospedaliere. A distribuire le card dovranno provvedere i medici di medicina generale! Avete capito bene: i medici di famiglia sono stati arruolati come “postini” per la consegna di pezzi di plastica senza valore e inutilizzabili. Dunque, molti medici, nei prossimi mesi, dovrebbero dedicarsi a distribuire le card ai pazienti anche presso gli studi di altri loro colleghi. Nel caso di persone anziane, o comunque impossibilitate a recarsi dal medico, si prospetta l’eventualità di effettuare consegne a domicilio: sul modello delle pizze… Il tutto durante il loro ordinario tempo di lavoro, evidentemente sottratto alla cura dei malati. E come è stata giustificata la distribuzione delle card? Questi pezzi di plastica ora servirebbero, non si capisce esattamente........

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