Sono noti a tutti gli ultimi eventi nell’area Medio orientale unitamente alla pericolosa escalation che ne può derivare. Nel comune grido invocativo della pace si innesta il discorso delle sanzioni spesso utilizzate in modo da esasperare semplicemente gli animi senza ottenere alcun risultato tangibile e, a volte, danneggiando più chi le promulga. Indipendentemente dai possibili reali vantaggi politici delle sanzioni c’è una cosa che colpisce un osservatore attento. Secondo un comune senso della morale, credo condiviso da tutti, le sanzioni dovrebbero essere applicate contro la Nazione che aggredisce e non contro la Nazione che subisce un’aggressione. In seconda istanza andrebbero anche applicate contro le Nazioni che violano alcune norme di diritto internazionale come la violazione del territorio di uno Stato sovrano. Questo sano principio è stato posto a fondamento della Società delle Nazioni, creata alla fine della prima guerra mondiale. Purtroppo, ancora oggi si vive con il complesso del Marchese del Grillo, in cui Alberto Sordi, interpretando il marchese, si rivolge ai popolani con la celebre battuta “Io sono io e voi non siete un ca***”. Ma questo episodio era ambientato nella Roma papalina agli inizi dell’Ottocento. Oggi sarebbe inaccettabile e provocherebbe reazioni giustamente violente. Ebbene, esistono Nazioni che possono impunemente violare la sacralità territoriale, compiere eccidi spaventosi, creare milioni di profughi con la presunzione di un diritto alla difesa in base al quale si possono ammazzare migliaia di innocenti per un colpevole. Cosa sarebbe successo se, ai tempi del brigatista Battisti (latitante in Francia), l’Italia avesse bombardato Parigi o se avesse inviato un commando a rapire Battisti sul suolo francese? Giusto per memoria storica su Battisti pendevano condanne passate in giudicato mentre altri personaggi, rapiti negli 60 e 70 su suoli esteri, non erano stati ancora condannati né sottoposti ad alcun processo. In questi giorni la comunità europea sta decidendo un nuovo pacchetto di sanzioni contro l’Iran (Nazione aggredita e violata nella sua sacralità territoriale) che ha risposto ad azioni offensive in modo finora misurato e pacato senza creare molti danni o vittime. Al contrario, la Nazione aggredente subisce al massimo alcuni blandi e inutili inviti a desistere dalla propria azione. Stiamo assistendo ad un’applicazione delle sanzioni che subisce ancora la nefasta influenza del complesso del Marchese del Grillo. Su questa base vedo molto complicato un qualsiasi processo di pacificazione che nasce senza un presupposto fondamentale: il rispetto reciproco tra i popoli ricordandosi che non siamo più nel XIX secolo (epoca coloniale).

QOSHE - Le sanzioni e il complesso del Marchese del Grillo - Antonello Cutolo
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Le sanzioni e il complesso del Marchese del Grillo

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22.04.2024

Sono noti a tutti gli ultimi eventi nell’area Medio orientale unitamente alla pericolosa escalation che ne può derivare. Nel comune grido invocativo della pace si innesta il discorso delle sanzioni spesso utilizzate in modo da esasperare semplicemente gli animi senza ottenere alcun risultato tangibile e, a volte, danneggiando più chi le promulga. Indipendentemente dai possibili reali vantaggi politici delle sanzioni c’è una cosa che colpisce un osservatore attento. Secondo un comune senso della morale, credo condiviso da tutti, le sanzioni dovrebbero essere applicate contro la Nazione che aggredisce e non contro la Nazione che subisce un’aggressione. In seconda........

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