menu_open Columnists
We use cookies to provide some features and experiences in QOSHE

More information  .  Close

La rete sommersa del jihadismo australiano: predicatori, reclutatori e terroristi tornati liberi

5 1
16.12.2025

Predicatori radicali, reclutatori dell’ISIS e foreign fighters tornati liberi operano da anni in Australia senza un’effettiva risposta dello Stato: un ecosistema jihadista monitorato ma mai smantellato, che continua a rigenerarsi nelle zone grigie della sicurezza nazionale.

Per oltre vent’anni Wisam Haddad è rimasto al centro dell’attenzione dei servizi di sicurezza australiani senza che nei suoi confronti sia mai stata formalizzata un’accusa di terrorismo. Un’anomalia che oggi pesa come un atto d’accusa implicito contro l’inerzia dello Stato. Predicatore radicale di Sydney, noto anche come Abu Ousayd, William Haddad o Wissam Haddad, è stato indicato da un’inchiesta di Four Corners (ABC) come il leader spirituale di una rete pro-ISIS attiva sul territorio australiano, capace di attrarre, formare e rimettere in circolazione militanti già condannati per reati di terrorismo. Haddad non promuove alcun progetto politico nazionale. Rifiuta il concetto stesso di Stato, liquida il nazionalismo come un’eresia e predica una visione intransigente della Sharia inscritta in un orizzonte di jihad globale. È proprio questa impostazione a renderlo un punto di riferimento per soggetti radicalizzati, spesso giovani, vulnerabili e facilmente manipolabili. Secondo l’ABC, attorno ai suoi centri di preghiera e alle sue attività di predicazione si è sviluppato negli anni un ecosistema ideologico che ha favorito il passaggio dalla radicalizzazione dottrinale al reclutamento........

© Panorama