Il centrodestra ha trovato l’accordo sul premierato. Tra le novità contenute nel Disegno di legge figura il ritorno alle urne in caso di sfiducia del premier eletto. Quello di riserva subentra solo in casi eccezionali: “morte, impedimento permanente, decadenza”. Il nuovo articolo 4 prevede che, se il premier viene sfiduciato “mediante mozione motivata, il presidente della Repubblica scioglie le Camere”. Inoltre, se si dimette volontariamente e “previa informativa parlamentare” il premier “può proporre, entro sette giorni, lo scioglimento delle Camere al presidente della Repubblica, che lo dispone”. Qualora non venga esercitata la facoltà di proporre lo scioglimento delle Camere e “nei casi di morte, impedimento permanente, decadenza”, il capo dello Stato può incaricare “per una sola volta nel corso della legislatura” il premier dimissionario o “un altro parlamentare eletto in collegamento con il presidente del Consiglio”. I nuovi emendamenti alla riforma del premierato – che hanno avuto il via libera dei leader di centrodestra e tra cui quelli sulla norma antiribaltone – sono presentati dal Governo (e non dai capigruppo di maggioranza, come inizialmente previsto). A dirlo è il senatore di Fratelli d’Italia Alberto Balboni, anche relatore del provvedimento e presidente della commissione Affari costituzionali del Senato sottolineando che “così si rafforza il senso dell’intesa raggiunta”. Scaduto intanto il termine per presentare le proposte di modifica (oggi alle 12): a questo punto si dovrà riaprire il termine per proporre eventuali sub emendamenti.

Sono 817 gli emendamenti al premierato presentati dal Pd, in maggioranza soppressivi e ostruzionisti, ma anche “una decina qualificanti che delineano una proposta alternativa che guarda al modello tedesco, con sfiducia costruttiva, Parlamento in seduta comune e innalzamento dei quorum di garanzia, per evitare che la maggioranza pro tempore si scelga da sola le figure di garanzia”. Lo spiega il capogruppo del Pd in commissione Affari costituzionali Andrea Giorgis, che chiede alla maggioranza di ritirare l’elezione diretta e “aprire un confronto vero”. Il gruppo di Alleanza Verdi Sinistra in Senato ha depositato oltre mille emendamenti al premierato, per la precisione 1.014, preparandosi a una battaglia ostruzionistica. Lo si apprende dal gruppo stesso presieduto da Peppe De Cristofaro. Sono 12 gli emendamenti di M5s al premierato, “soppressivi e sostitutivi”. Lo spiega Alessandra Maiorino, vicepresidente del Gruppo al Senato. “Nessuno – dice – è meramente ostruzionistico. Sulla Costituzione non si gioca come fece Calderoli con 450mila emendamenti”.

Aggiornato il 05 febbraio 2024 alle ore 04:07:35

QOSHE - Premierato, in caso di sfiducia si torna al voto - Manlio Fusani
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Premierato, in caso di sfiducia si torna al voto

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05.02.2024

Il centrodestra ha trovato l’accordo sul premierato. Tra le novità contenute nel Disegno di legge figura il ritorno alle urne in caso di sfiducia del premier eletto. Quello di riserva subentra solo in casi eccezionali: “morte, impedimento permanente, decadenza”. Il nuovo articolo 4 prevede che, se il premier viene sfiduciato “mediante mozione motivata, il presidente della Repubblica scioglie le Camere”. Inoltre, se si dimette volontariamente e “previa informativa parlamentare” il premier “può proporre, entro sette giorni, lo scioglimento delle Camere al presidente della Repubblica, che lo dispone”. Qualora non venga esercitata la facoltà di........

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