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LIVORNO. «Gennaio sarà un mese divertente e interessante». Parola di Riccardo Squarcini, allenatore di un Unicusano Livorno Rugby che ha fatto il suo ingresso nel 2024 da terzo della classe in serie A girone 3.

Cammino a dir poco brillante finora quello dei biancoverdi, che torneranno in pista domenica 14 gennaio, giorno in cui ripartirà il campionato: al Montano arriverà l’Avezzano (quarto a -3 dai labronici) per uno scontro diretto molto importante.

Sì perché, vale la pena ricordarlo, la terza piazza finale darà l’accesso alla serie A1, che sarà il secondo campionato nazionale nella stagione 2024/25.

Sarà un torneo a dieci squadre a cui parteciperanno le due retrocesse dalla A Elite e le prime tre di ciascuno dei tre gironi territoriali della A 2023/24, con l’eccezione dell’unica formazione che andrà a festeggiare, dopo i play-off, il salto in A Elite.

Partito a fari spenti, l’Unicusano Livorno Rugby non ha l’assillo di arrivare per forza tra le prime tre, ma è chiaro che dopo una prima parte di stagione così positiva nessuno ha voglia di tirarsi indietro.

Sette vittorie, un pareggio e una sconfitta, 33 punti in dote: questo il trend finora espresso dai biancoverdi, che a gennaio incontreranno in ordine l’Avezzano, poi la Lazio capolista il 21 gennaio (in trasferta), quindi nuova uscita nella capitale per affrontare il 28 gennaio la Capitolina, attuale quarta forza del torneo a 30 punti, in compagnia dell’Avezzano.

Coach Squarcini, come si sta preparando l’Unicusano Livorno Rugby a questo mese di fuoco?

«Dopo l’ultima gara giocata a dicembre abbiamo fatto una prima settimana di scarico, quindi dopo il 26 dicembre abbiamo iniziato a lavorare sul carico metabolico per affrontare i prossimi quattro mesi di campionato».

Siamo al momento della verità...

«Quella contro l’Avezzano sarà una partita importantissima: potrebbe aprirci la strada, sia a livello morale che di classifica, per rimanere aggrappati al terzo posto. Poi avremo altre due sfide toste, gennaio è un mese molto intenso per noi. Cominciamo dall’Avezzano, gara in cui per noi dovrà esserci massima serenità dal punto di vista del punteggio, ma in campo proveremo a fermarli sfruttando i nostri punti forti di quest’anno: mischia chiusa e touche. Poi tanto dipenderà anche dalle condizioni climatiche e della rosa».

È ancora presto per fare la conta dei presenti, ma ad ora come siamo messi?

«Abbiamo due infortunati cronici, ovvero Castellani e Meini, mentre Citi è appena rientrato ed è da valutare. Capitan Gragnani ha un problema tendineo, speriamo di recuperarlo; come lui anche Scrocco e Casini. Ma so già che chi andrà in campo darà il 100%».

Mancano ancora due giornate per chiudere il girone d’andata, ma che bilancio fa di quanto fatto finora: si aspettava un cammino così brillante?

«Non me lo sarei immaginato perché a settembre ero di fronte a un’incognita, con una rosa fatta di nuovi innesti e tanti giovani da inserire. Non sapevo come si sarebbero amalgamanti, invece è andata molto bene, come una rivelazione. Ci alleniamo sempre in oltre trenta giocatori, stiamo parlando di ragazzi che studiano o lavorano e non vengono retribuiti per giocare a rugby. Eppure si sono allenati in palestra anche il 31 dicembre e a Capodanno».

Qual è il segreto?

«C’è un ambiente sereno, dove i ragazzi stanno bene insieme e possono lasciare i problemi fuori dal campo; è una cosa non scontata per i giovani di oggi».

Quanto c’è di suo in tutto questo, dato che è alla sua prima esperienza da allenatore della Seniores biancoverde?

«Penso ci sia il fatto che ogni giocatore si sente parte di un percorso e tutti si sentono allo stesso livello, quindi hanno sempre lo stimolo per venire al campo e dimostrare di valere una nuova chance. E poi nessuno viene mortificato se sbaglia: abbiamo in rosa tanti giovani, che possono fare errori, ma che hanno anche un grande potenziale di crescita».

Quanto ci crede al terzo posto finale?

«Siamo partiti per fare un campionato volto a dare vivacità all’ambiente. Il terzo posto ce lo giochiamo, ma se arrivassimo quarti per noi non sarebbe certo un fallimento; per altre squadre sì».

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Il miracolo del Livorno Rugby. «Ci giocheremo fino in fondo l’A1»

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10.01.2024

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LIVORNO. «Gennaio sarà un mese divertente e interessante». Parola di Riccardo Squarcini, allenatore di un Unicusano Livorno Rugby che ha fatto il suo ingresso nel 2024 da terzo della classe in serie A girone 3.

Cammino a dir poco brillante finora quello dei biancoverdi, che torneranno in pista domenica 14 gennaio, giorno in cui ripartirà il campionato: al Montano arriverà l’Avezzano (quarto a -3 dai labronici) per uno scontro diretto molto importante.

Sì perché, vale la pena ricordarlo, la terza piazza finale darà l’accesso alla serie A1, che sarà il secondo campionato nazionale nella stagione 2024/25.

Sarà un torneo a dieci squadre a cui parteciperanno le due retrocesse dalla A Elite e le prime tre di ciascuno dei tre gironi territoriali della A 2023/24, con l’eccezione dell’unica formazione che andrà a festeggiare, dopo i play-off, il salto in A Elite.

Partito a fari spenti, l’Unicusano Livorno Rugby non ha l’assillo di arrivare per forza tra le prime tre, ma è chiaro che dopo una prima parte di stagione così positiva........

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