Forza Italia e Lega, la settimana scorsa, hanno chiesto ufficialmente un tavolo di coordinamento regionale del centrodestra per le elezioni regionali in Emilia-Romagna. Si tratta del primo atto formale e organizzativo dell’asse di governo, che spera di scalzare per la prima volta nella storia la sinistra da viale Aldo Moro. Non sarà semplice, anche se la fine del decennio Bonaccini sicuramente apre più di uno spiraglio alla contendibilità dell’Emilia-Romagna. Il tavolo regionale chiesto dal Carroccio e dai berlusconiani ovviamente vorrà tenere conto del risultato delle Europee di giugno, perché il quadro per il voto regionale dovrà essere composto da lì. Fratelli d’Italia sentirà gli alleati ed è scontato che sia il tavolo regionale, sia quello nazionale partiranno al momento giusto. Cinque anni fa, dopo che la Lega fece il boom proprio alle Europee, la scelta del centrodestra cadde su Lucia Borgonzoni, sempre leghista. E’ molto probabile che stavolta il candidato possa quindi avere una ‘targa’ diversa, anche se in politica non si può dare nulla per scontato.

Intanto, qualche nome sui possibili candidati a governatore sta venendo già fuori. Anche se i tempi sembrano decisamente prematuri, perché tanto passerà anche dal domino di candidature tra amministrative e altre sfide regionali. Spifferi ci sono Elena Ugolini, preside del liceo Malpighi a Bologna e già sottosegretaria con il governo Monti. Un nome cattolico, civico e moderato, che potrebbe mettere d’accordo più anime. Sul versante politico, invece, alcune indiscrezioni danno come papabile il nome di Marco Lisei, bolognese, senatore di Fratelli d’Italia. Lisei, fedelissimo del viceministro Galeazzo Bignami (Trasporti), finora non ha smentito le voci sul suo conto, e resterebbe un profilo valido se si dovesse decidere per una candidatura molto connotata politicamente.

Difficile fare per ora altre supposizioni, perché il centrodestra aspetterà anche di vedere cosa accadrà nel Pd, dove naturalmente il dibattito sul post Bonaccini sarà molto complesso. Come detto, in definitiva, per il centrodestra sarà decisivo il tavolo nazionale post Bruxelles. Valentina Castaldini, consigliera in Regione Emilia-Romagna per Forza Italia, ha intanto espresso grande preoccupazione "per il bilancio regionale, se si vota a novembre – ha dichiarato –. Quello della sanità è il buco vero da risanare. Io sono preoccupata per le scelte di chi resta: guidare l’Emilia-Romagna è una responsabilità enorme, è una regione ricca che deve continuare a esserlo". Tornando al Pd, bisognerà capire se il nome del candidato governatore uscirà da un accordo politico o da primarie (anche di coalizione, già chieste da Italia Viva con l’assessore Mauro Felicori). I nomi in pole, per ora, sono sempre gli stessi: Michele De Pascale (sindaco di Ravenna), Vincenzo Colla (assessore regionale al Lavoro), Graziano Delrio (in discesa). Più staccate altre suggestioni, come gli assessori Irene Priolo e Andrea Corsini. Anche Schlein avrà il termometro dopo le Europee, tra le personalità vicine a lei circola anche il nome di Maurizio Landini.

QOSHE - Le strategie del centrodestra. Un’altra donna è in pole - Paolo Rosato
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Le strategie del centrodestra. Un’altra donna è in pole

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22.04.2024

Forza Italia e Lega, la settimana scorsa, hanno chiesto ufficialmente un tavolo di coordinamento regionale del centrodestra per le elezioni regionali in Emilia-Romagna. Si tratta del primo atto formale e organizzativo dell’asse di governo, che spera di scalzare per la prima volta nella storia la sinistra da viale Aldo Moro. Non sarà semplice, anche se la fine del decennio Bonaccini sicuramente apre più di uno spiraglio alla contendibilità dell’Emilia-Romagna. Il tavolo regionale chiesto dal Carroccio e dai berlusconiani ovviamente vorrà tenere conto del risultato delle Europee di giugno, perché il quadro per il voto regionale dovrà essere composto da lì. Fratelli d’Italia sentirà gli alleati ed è scontato che sia il tavolo regionale, sia quello nazionale........

© il Resto del Carlino


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