Tre ore di confronto tra i segretari regionali e i capidelegazione dei partiti di maggioranza in Regione Lombardia non sono bastate per trovare l’accordo sulle nomine dei direttori generali della sanità, da varare entro il 31 dicembre. Anzi, "il tavolo è saltato", come sentenziato da più parti nella prima serata di ieri. E a farlo saltare, sempre secondo le indiscrezioni, sono stati i partiti – Fratelli d’Italia in primis, la Lega in seconda battuta – in aperta polemica con l’assessore regionale al Welfare, Guido Bertolaso. Lo scontro tra l’ex capo della Protezione civile e i partiti è stata una costante fin dall’inizio dell’affaire nomine.

Ora i motivi dello scontro, in sintesi, sono o restano due, stando a quanto si apprende. Il primo: Bertolaso non gradirebbe Matteo Stocco alla guida dell’Areu (Agenzia Regionale Emergenza Urgenza), nome sul quale, come già riportato, ci sarebbe invece l’intesa tra i partiti, ma è deciso a puntare su Massimo Lombardo, attuale direttore generale degli Spedali Civili di Brescia, un posto, quest’ultimo, che l’assessore vorrebbe quindi destinare a Luigi Cajazzo, ora alla guida dell’Azienda socio sanitaria territoriale (Asst) Franciacorta. Il secondo: Bertolaso rivendica per sé la nomina di 8 direttori generali. Oltre che il numero, a dividere è il peso delle nomine rivendicate dall’assessore al Welfare, che, come detto, punta ai grandi ospedali milanesi, a partire dal Niguarda, e lombardi. Agli ospedali considerati strategici.

Qui le mire dell’assessore si scontrano, peraltro, anche con quelle della Lega: Claudia Maria Terzi, assessore regionale alle Infrastrutture e capodelegazione del Carroccio in Giunta, spinge infatti per Peter Assembergs, oggi direttore generale dell’Asst Bergamo Ovest, al Niguarda. Ma non solo. L’altra casella alla quale punta la Lega è quella dell’ospedale bergamasco Papa Giovanni XXIII: in questo caso l’uomo scelto è Francesco Locati, attuale direttore generale dell’Asst Bergamo Est. Il Carroccio può attestarsi a 6 nomine se tra queste ce ne sono di pesanti.

Fratelli d’Italia, da parte sua, è disposta a lasciare a Bertolaso la nomina del direttore generale dell’Areu in cambio di carta bianca sulla scelta dei direttori generali di due ospedali milanesi (Niguarda o Policlinico e Santi Paolo e Carlo), mentre un terzo direttore generale andrebbe alla Lega. A complicare la risoluzione dello scontro in corso è la coincidenza con la partita del Bilancio, che oggi approda in Consiglio regionale: è meglio che in questi giorni l’Aula sia impermeabile ad eventuali ricadute di eventuali mal di pancia di una parte della maggioranza sulla scelta dei vertici della sanità. A questo punto, però, non è detto che la nomina dei direttori generali si chiuda il 21 dicembre, anzi per Fratelli d’Italia, a quanto pare, ci si può prendere tempo fino all’ultima seduta di Giunta utile: quella già in agenda per il 28 dicembre, immediatamente a ridosso dell’inizio dei nuovi incarichi.

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Nomine della sanità, niente intesa: Bertolaso vuole Lombardo all’Areu e 8 dg. Braccio di ferro con Fratelli d’Italia

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19.12.2023

Tre ore di confronto tra i segretari regionali e i capidelegazione dei partiti di maggioranza in Regione Lombardia non sono bastate per trovare l’accordo sulle nomine dei direttori generali della sanità, da varare entro il 31 dicembre. Anzi, "il tavolo è saltato", come sentenziato da più parti nella prima serata di ieri. E a farlo saltare, sempre secondo le indiscrezioni, sono stati i partiti – Fratelli d’Italia in primis, la Lega in seconda battuta – in aperta polemica con l’assessore regionale al Welfare, Guido Bertolaso. Lo scontro tra l’ex capo della Protezione civile e i partiti è stata una costante fin dall’inizio dell’affaire nomine.

Ora i motivi dello scontro, in sintesi, sono o restano due, stando a quanto si apprende. Il primo:........

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