Un'azienda di cybersicurezza americana svela gli attacchi informatici del gruppo Sandworm, collegabile al Cremlino, che hanno preparato la strada agli attacchi missilistici sull'Ucraina un anno fa
Un lunedì di ottobre del 2022, la Russia aveva lanciato una raffica di missili su tutta l’Ucraina prendendo di mira le centrali elettriche e le infrastrutture strategiche di Kyiv. Le sirene avevano suonato in tutto il paese, i missili di Mosca erano arrivati a Kyiv, Zaporizhzhia, Leopoli, Vinnytsia, Khmelnytskyi, Dnipro, Odessa, Mykolaïv: la strategia russa era di sfruttare il freddo e il buio, in vista dell’inverno, per rendere più vulnerabile l’Ucraina, l’anno scorso come oggi. Soltanto un giorno dopo gli attacchi, gli ucraini avevano già svuotato i negozi di elettronica attrezzandosi con powerbank e stufe elettriche per sopravvivere ai blackout, insieme a scorte di cibo, acqua e candele. Igor Moiseyev, un un abitante di Kyiv, aveva detto al Washington Post: noi ucraini ormai “siamo preparati e sappiamo esattamente cosa fare e come agire”.
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