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«Voterò Sì perché solo così usciamo dall’intossicazione correntizia...»

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17.12.2025

Andrea Mirenda, consigliere sorteggiato del Csm, cosa voterà al referendum?

Voterò Sì. Credo che sarà di grande aiuto per uscire dalla narcosi etica in cui è precipitata da decenni la magistratura a causa del veleno correntizio. L’ANM, purtroppo, non ha voluto contrastare in alcun modo quella “modestia etica” - per usare le parole del Capo dello Stato - fatta di carrierismo, nomine truccate, assoluzioni sorprendenti, genuflessioni collettive dei magistrati ai vari capi e capetti locali per un via libera ai propri “desiderata”, etc. Tutte cose, queste, che il Caso Palamara ha semplicemente reso pubbliche poiché da sempre assolutamente note, non solo al nostro interno.

Voterò Sì per rafforzare i giudici, asse centrale del giusto processo, affinché il valore dell’imparzialità sia coniugato, anche sul piano dogmatico, con una salda terzietà tecnica, a beneficio di tutti i cittadini indagati e imputati; e voterò con pari convinzione Sì al sorteggio, unica vera preoccupazione del Comitato per il NO e, prima ancora, del gruppo di potere che lo ha espresso, per liberare il Csm dalle ben note congregazioni che se ne sono impadronite, distruggendone il prestigio e mortificandone, secondo convenienza, strategia o collateralismo politico, la funzione di garanzia. Qualcuno ricordi ai colleghi con la coccarda tricolore e la Costituzione sventolata sui gradini dei Palazzi di Giustizia la recente vicenda della pratica a tutela del Procuratore di Roma, dott. Lo Voi, oggetto di solitaria richiesta dell’unico sorteggiato indipendente, nel voltafaccia generale dei togati, ancorché fosse a tutti chiara l’assoluta gratuità del gravissimo attacco mossogli dalla Presidente del Consiglio.

E voterò ancora Sì perché della riforma se ne gioverà anche il nuovo pm, la cui indipendenza da ogni altro potere (immutate le prerogative processuali) viene oggi finalmente scolpita in Costituzione ed arricchita dalla sottrazione del magistrato requirente al potere valutativo dei giudicanti quanto agli sviluppi di carriera, grazie all’autonomia dei due Consigli Superiori.

Il sorteggio davvero è l’unica soluzione al problema che lei descrive?

Se la domanda è se il sorteggio debellerà le derive descritte, la risposta è convintamente sì. Anche quando dovessero essere sorteggiati, per mala sorte, numerosi magistrati correntizzati, questi, diversamente da oggi, non avrebbero più alcun debito “da designazione”. Perché mai, allora, i nuovi consiglieri dovrebbero prestarsi al mercimonio? Perché mai dovrebbe perdere la faccia? In cambio di cosa? È appena il caso di osservare che nessuno potrà ricambiarli........

© Il Dubbio