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L’IA vi spaventa? Fu così anche per treni, auto, radio e telefoni...

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15.12.2025

Esiste un metodo quasi infallibile per capire se una nuova tecnologia è davvero innovativa: quando qualcuno fonda una lega o un movimento per abolirla. Accadde ai telai meccanici, ai treni, alle automobili, all’energia elettrica ai telefoni, al cinema, alle radio, ai televisori, ai computer e perfino agli ascensori. La storia dell’umanità è, in fondo, anche una successione di meravigliose invenzioni e di tenaci iniziative per impedirne l’uso. Dialettica eterna: da una parte l’inventore con la sua lampadina, dall’altra una solida schiera di persone convinte che quella stessa lampadina sia opera del demonio.

Tutto inizia con i Luddisti, il più celebre movimento anti-tecnologico della storia. Capeggiati dal mitico – e probabilmente immaginario – Ned Ludd, gli operai inglesi del tessile alla fine del diciottesimo secolo si organizzarono in veri e propri “eserciti notturni” che distruggevano i nuovi telai a colpi di martello. Non era un capriccio poetico: temevano di perdere il lavoro ed contestavano lo sfruttamento capitalista, ma aggiungevano motivazioni degne di un dramma elisabettiano, c’è chi disse che il telaio «uccideva la generosità delle mani». Il governo del primo ministro Spencer Perceval rispose con ferocia, varando una legge che rendeva la rottura di macchine un reato punibile con la morte.

Quando arrivarono i primi treni sempre in Inghilterra circolavano opuscoli che sostenevano che la velocità ferroviaria potesse «separare gli organi interni», mentre negli Stati tedeschi alcuni proprietari terrieri istituirono comitati locali per bloccare la costruzione delle linee, tra cui gruppi contrari alla Ludwigsbahn di Baviera. A Bologna, un medico ammonì che l’arrivo del treno avrebbe........

© Il Dubbio