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Il vero obiettivo non è separare le carriere, ma indebolire il Csm

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17.12.2025

Il nucleo della riforma costituzionale non è la separazione delle carriere (realizzabile con legge ordinaria) bensì il depotenziamento del Csm, che verrà sdoppiato e privato della potestà disciplinare e risulterà composto da magistrati non più eletti ma sorteggiati. Il sorteggio è il vulnus più grave: non solo perché affida al caso la selezione delle persone investite di una funzione di rilevanza costituzionale e priva il governo autonomo della magistratura dell’apporto della riflessione collettiva che emerge dal pluralismo degli orientamenti associativi dei magistrati; ma, soprattutto, perché, trasforma la componente togata del/dei Csm in una casuale adunata di singoli, spogliati della forza derivante dal mandato elettorale.

Con il sorteggio gli istituendi Csm saranno ridotti ad organi di natura tecnico- amministrativa, meri uffici del personale, privi della capacità di (e della legittimazione ad) esprimere orientamenti valoriali che rappresentino sintesi democratica di diverse sensibilità e visioni della giurisdizione.

L’assunto che il sorteggio sarebbe necessario per guarire la magistratura dai mali del correntismo è una mistificazione. Il correntismo ha prodotto gravi degenerazioni di tipo clientelare e spartitorio. Ma ciò, contrariamente a quanto spesso viene ripetuto, non è stato causato dalla forza delle correnti, bensì, al contrario, dalla loro debolezza, cioè dal progressivo impoverimento della loro capacità di elaborazione culturale e di formazione e selezione degli aderenti. Le correnti della........

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