Dopo la cancellazione delle gare maschili, anche la prima prova cronometrata femminile è stata annullata. Ora gli organizzatori della Matterhorn Cervino Speed Opening sperano in una finestra di bel tempo durante il week end del 18 e 19 novembre. Che si disputino o meno le gare, le polemiche intorno alla Matterhorn Cervino Speed Opening non sembrano placarsi. Dopo un’estate di caldo record che ha visto i ghiacciai alpini fondere a vista d’occhio, gli organizzatori della prima gara stagionale di Coppa del Mondo di sci hanno pensato bene di lavorare la pista tritando il moribondo ghiaccio del Teodulo con le ruspe per supplire alla ormai cronica carenza di neve naturale. Mountain Wilderness Schweiz e il WWF hanno fatto ricorso alla Commissione Cantonale Svizzera ottenendo un parziale stop ai lavori sul ghiacciaio del Teodulo e la Procura di Aosta ha aperto un’indagine per verificare eventuali illeciti. Il tracciato di gara è stato parzialmente modificato ma gli organizzatori, caparbi, non si sono dati per vinti.

Gli interessi in campo

È evidente che la posta in gioco è molto più alta di quello che appare: la gara di Coppa del Mondo è uno dei tasselli di un disegno più ampio che vuole fare del comprensorio Zermatt-Cervinia un hub mondiale del turismo di lusso ad alta quota con mastodontici progetti che rischiano di dare il colpo di grazia a un’area già pesantemente compromessa da anni di speculazioni selvagge.

È ovvio che la nuova funivia Matterhorn Glacier Ride II (uno dei collegamenti Zermatt – Cervinia, inaugurata lo scorso luglio), che permette di accedere all’area della gara, riceverà grande visibilità dall’evento. Le cabine firmate Pininfarina, decorate con cristalli Swarovski, accessibili con un biglietto che costa 240 euro per ogni giro di giostra al cospetto del Cervino, hanno bisogno di una buona pubblicità. Quale occasione migliore di un evento in mondovisione?

La fame implacabile di nuovi spazi naturali da colonizzare ha mire espansionistiche che si spingono fino alla Val d’Ayas, con il famigerato progetto che prevede la costruzione di una funivia nel Vallone delle Cime Bianche che ne comprometterebbe irrimediabilmente l’ambiente.

Le responsabilità

Oltre naturalmente all’ Amministrazione Pubblica, che ha concesso i permessi per un’operazione così palesemente devastante per l’ambiente e quindi in contrasto con gli interessi dei cittadini che rappresenta, ci sono altre responsabilità?

Oltre a chiedere lo stop ai lavori per eventuali violazioni di legge, ci sono centri di potere economico su cui i cittadini possano fare pressione?

Gli sponsor di una gara che ha un impatto così devastante sull’ambiente come si pongono rispetto ai propri obiettivi ESG (ambientali, sociali e di governance)? Dove sta tutta questa attenzione per gli interessi della collettività? I loro uffici marketing non pensano che accostare il proprio brand a una ruspa che distrugge un ghiacciaio sia controproducente? Dov’è l’attenzione per gli interessi della collettività millantata sui siti aziendali?

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Dopo la cancellazione delle gare maschili, anche la prima prova cronometrata femminile è stata annullata. Ora gli organizzatori della Matterhorn Cervino Speed Opening sperano in una finestra di bel tempo durante il week end del 18 e 19 novembre. Che si disputino o meno le gare, le polemiche intorno alla Matterhorn Cervino Speed Opening non sembrano placarsi. Dopo un’estate di caldo record che ha visto i ghiacciai alpini fondere a vista d’occhio, gli organizzatori della prima gara stagionale di Coppa del Mondo di sci hanno pensato bene di lavorare la pista tritando il moribondo ghiaccio del Teodulo con le ruspe per supplire alla ormai cronica carenza di neve naturale. Mountain Wilderness Schweiz e il WWF hanno fatto ricorso alla Commissione Cantonale Svizzera ottenendo un parziale stop ai lavori sul ghiacciaio del Teodulo e la Procura di Aosta ha aperto un’indagine per verificare eventuali illeciti. Il tracciato di gara è stato parzialmente modificato ma gli organizzatori, caparbi, non si sono dati per vinti.

Gli interessi in campo

È evidente che la posta in gioco è molto più alta di quello che appare: la gara di Coppa del Mondo è uno dei tasselli di un disegno più ampio che vuole fare del comprensorio Zermatt-Cervinia un hub mondiale del turismo di lusso ad alta quota con mastodontici progetti che rischiano di dare il colpo di grazia a un’area già pesantemente compromessa da anni di speculazioni selvagge.

È ovvio che la nuova funivia Matterhorn Glacier Ride II (uno dei collegamenti Zermatt – Cervinia, inaugurata lo scorso luglio), che permette di accedere all’area della gara, riceverà grande visibilità dall’evento. Le cabine firmate Pininfarina, decorate con cristalli Swarovski, accessibili con un biglietto che costa 240 euro per ogni giro di giostra al cospetto del Cervino, hanno bisogno di una buona pubblicità. Quale occasione migliore di un evento in mondovisione?

La fame implacabile di nuovi spazi naturali da colonizzare ha mire espansionistiche che si spingono fino alla Val d’Ayas, con il famigerato progetto che prevede la costruzione di una funivia nel Vallone delle Cime Bianche che ne comprometterebbe irrimediabilmente l’ambiente.

Le responsabilità

Oltre naturalmente all’ Amministrazione Pubblica, che ha concesso i permessi per un’operazione così palesemente devastante per l’ambiente e quindi in contrasto con gli interessi dei cittadini che rappresenta, ci sono altre responsabilità?

Oltre a chiedere lo stop ai lavori per eventuali violazioni di legge, ci sono centri di potere economico su cui i cittadini possano fare pressione?

Gli sponsor di una gara che ha un impatto così devastante sull’ambiente come si pongono rispetto ai propri obiettivi ESG (ambientali, sociali e di governance)? Dove sta tutta questa attenzione per gli interessi della collettività? I loro uffici marketing non pensano che accostare il proprio brand a una ruspa che distrugge un ghiacciaio sia controproducente? Dov’è l’attenzione per gli interessi della collettività millantata sui siti aziendali?

QOSHE - Un ghiacciaio mortificato per una gara di sci - Nicola Pech
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Un ghiacciaio mortificato per una gara di sci

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17.11.2023

Dopo la cancellazione delle gare maschili, anche la prima prova cronometrata femminile è stata annullata. Ora gli organizzatori della Matterhorn Cervino Speed Opening sperano in una finestra di bel tempo durante il week end del 18 e 19 novembre. Che si disputino o meno le gare, le polemiche intorno alla Matterhorn Cervino Speed Opening non sembrano placarsi. Dopo un’estate di caldo record che ha visto i ghiacciai alpini fondere a vista d’occhio, gli organizzatori della prima gara stagionale di Coppa del Mondo di sci hanno pensato bene di lavorare la pista tritando il moribondo ghiaccio del Teodulo con le ruspe per supplire alla ormai cronica carenza di neve naturale. Mountain Wilderness Schweiz e il WWF hanno fatto ricorso alla Commissione Cantonale Svizzera ottenendo un parziale stop ai lavori sul ghiacciaio del Teodulo e la Procura di Aosta ha aperto un’indagine per verificare eventuali illeciti. Il tracciato di gara è stato parzialmente modificato ma gli organizzatori, caparbi, non si sono dati per vinti.

Gli interessi in campo

È evidente che la posta in gioco è molto più alta di quello che appare: la gara di Coppa del Mondo è uno dei tasselli di un disegno più ampio che vuole fare del comprensorio Zermatt-Cervinia un hub mondiale del turismo di lusso ad alta quota con mastodontici progetti che rischiano di dare il colpo di grazia a un’area già pesantemente compromessa da anni di speculazioni selvagge.

È ovvio che la nuova funivia Matterhorn Glacier Ride II (uno dei collegamenti Zermatt – Cervinia, inaugurata lo scorso luglio), che permette........

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