La “madre di tutte le criticità” da oltre diciannove mesi, e non era mai successo in 20 anni di indagini congiunturali, rimane il “mismatch tra domanda e offerta di lavoro”. Di fatto 1 cooperativa su 2 lamenta ostacoli alle attività e ha segnalato la difficoltà di trovare personale sia qualificato sia generico. Emerge dalla nostra nota congiunturale e previsionale sul primo quadrimestre. Uno studio condotto dal centro studi di Confcooperative su un campione rappresentativo, (Nord, Centro, Sud), di 17000 cooperative che danno lavoro a 540.000 persone.

La mancanza di personale è, dunque, il principale ostacolo alla crescita delle cooperative. Una mancanza dal conto salato per il paese, il Censis stima in 28 miliardi il costo relativo alla mancanza di figure qualificate, vale a dire l’1,5% del Pil. Le nostre cooperative potrebbero assumere altre 30.000, ma non trovano personale formato e disponibile: nel socio sanitario, nell’agroalimentare, nel trasporto, nei servizi turistici e culturali. Un paradosso in un paese dove abbiamo 3 milioni di Neet e poco meno di 2 milioni di disoccupati. Non che manchino i problemi con inflazione e accesso al credito che continuano a gravare, oltre che a preoccupare le cooperative.

Lo spettro dell’inflazione è tra i timori delle imprese che attendono un riallineamento verso l’alto della dinamica. Sono, infatti, ancora surriscaldati i costi di fornitura e più in generale i prezzi all’origine.

Accesso al credito, spread e tassi cominciano a raffreddarsi ma le condizioni generali di offerta sono poco accomodanti. Il 66% delle cooperative ha evidenziato una crescita del tasso lordo applicato dalle banche. Il 30% ha rilevato tassi invariati rispetto alle precedenti condizioni di erogazione. Solo il 4% è riuscito a spuntare tassi migliori e più bassi rispetto ai livelli precedenti.

I rumour di riduzione del costo del denaro sembrano incoraggiare gli investimenti, ma i nodi da sciogliere sono ancora tanti.

Segui i temi Commenta con i lettori I commenti dei lettori

Suggerisci una correzione

Lo spettro dell’inflazione è tra i timori delle imprese che attendono un riallineamento verso l’alto della dinamica. Sono, infatti, ancora surriscaldati i costi di fornitura e più in generale i prezzi all’origine.

Accesso al credito, spread e tassi cominciano a raffreddarsi ma le condizioni generali di offerta sono poco accomodanti. Il 66% delle cooperative ha evidenziato una crescita del tasso lordo applicato dalle banche. Il 30% ha rilevato tassi invariati rispetto alle precedenti condizioni di erogazione. Solo il 4% è riuscito a spuntare tassi migliori e più bassi rispetto ai livelli precedenti.

I rumour di riduzione del costo del denaro sembrano incoraggiare gli investimenti, ma i nodi da sciogliere sono ancora tanti.

QOSHE - Il lavoro c’è ma mancano i lavoratori - Maurizio Gardini
menu_open
Columnists Actual . Favourites . Archive
We use cookies to provide some features and experiences in QOSHE

More information  .  Close
Aa Aa Aa
- A +

Il lavoro c’è ma mancano i lavoratori

5 0
14.03.2024

La “madre di tutte le criticità” da oltre diciannove mesi, e non era mai successo in 20 anni di indagini congiunturali, rimane il “mismatch tra domanda e offerta di lavoro”. Di fatto 1 cooperativa su 2 lamenta ostacoli alle attività e ha segnalato la difficoltà di trovare personale sia qualificato sia generico. Emerge dalla nostra nota congiunturale e previsionale sul primo quadrimestre. Uno studio condotto dal centro studi di Confcooperative su un campione rappresentativo, (Nord, Centro, Sud), di 17000 cooperative che danno lavoro a 540.000 persone.

La mancanza di personale è, dunque, il principale ostacolo alla crescita delle cooperative. Una mancanza dal conto salato per il paese, il Censis stima in 28 miliardi........

© HuffPost


Get it on Google Play