Un po’ fa irritare la risposta con cui il sindaco di Milano, Beppe Sala, davanti alle telecamere dei giornalisti rimbalza il commento su Milano e l’inquinamento, tema che in questa città preoccupa davvero.

“Lei ritiene che Milano sia la terza città più inquinata del mondo? - risponde irritato Beppe Sala davanti alle telecamere dei giornalisti - e continua: "Mi dica, è la sua opinione? Sono seccato di dover rispondere a domande su questioni che non esistono”. Calza a pennello il teatrino di Sandra Mondaini sotto le lenzuola, quando recitava "Che barba, che noia". E invece, nel vedere un sindaco reagire infastidito a tematiche che riguardano la tutela della salute dei cittadini nel 2024, quando in materia di cambiamento climatico il tempo corre sempre più veloce, viene spontaneo pensare "che rabbia!".

La reazione arriva dopo la notizia dell’analisi di IQAir, il sito svizzero che ha classificato Milano terza città più inquinata al mondo. Un dato subito contestato, ma che ha comunque valide motivazioni per continuare a parlarne. Magari in maniera più responsabile. Mettiamo da parte i titoli sensazionalistici e i dati non comparabili scientificamente. Basiamoci sul dato di fatto: Milano è una città inquinata. A Milano la gente muore a causa della pessima qualità dell’aria.

La città della moda e dell’innovazione è anche la città dell’inquinamento, dello smog che riconosci e percepisci a occhio nudo nell’aria anche solo camminando (esperienza personale, ogni giorno). Un’emergenza cronica che parte dal diesel, e quindi dal traffico, dalla strada. Lo dimostra il grafico Inemar Arpa Lombardia che riporta le principali emissioni del 2021.

Le associazioni ambientaliste da anni chiedono misure più restrittive. Lo fa Legambiente, che ogni anno pubblica il report “Mal’aria di città” sulle cui pagine la pianura padana è l’area più vulnerabile all’inquinamento atmosferico. Lo fa Cittadini per l’aria che organizza eventi informativi e formativi con cui chiede di incentivare il trasporto pubblico locale con orari estesi, per fare spazio a una mobilità attiva (la bicicletta).

Insomma, c’è poco da discutere. Il dato non solo non è nuovo, ma si ripete di anno in anno nell’indifferenza generale, come sottolinea bene il pezzo di Antonio Cianciullo pubblicato su HuffPost.

Quindi, verrebbe da domandare al sindaco Sala: perché si parla di Milano nelle classifiche mondiali delle città più inquinate invece che in quelle dove si contrasta seriamente questa brutta bestia? Lei non la sente quest'aria? Parliamone.

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Un po’ fa irritare la risposta con cui il sindaco di Milano, Beppe Sala, davanti alle telecamere dei giornalisti rimbalza il commento su Milano e l’inquinamento, tema che in questa città preoccupa davvero.

“Lei ritiene che Milano sia la terza città più inquinata del mondo? - risponde irritato Beppe Sala davanti alle telecamere dei giornalisti - e continua: "Mi dica, è la sua opinione? Sono seccato di dover rispondere a domande su questioni che non esistono”. Calza a pennello il teatrino di Sandra Mondaini sotto le lenzuola, quando recitava "Che barba, che noia". E invece, nel vedere un sindaco reagire infastidito a tematiche che riguardano la tutela della salute dei cittadini nel 2024, quando in materia di cambiamento climatico il tempo corre sempre più veloce, viene spontaneo pensare "che rabbia!".

La reazione arriva dopo la notizia dell’analisi di IQAir, il sito svizzero che ha classificato Milano terza città più inquinata al mondo. Un dato subito contestato, ma che ha comunque valide motivazioni per continuare a parlarne. Magari in maniera più responsabile. Mettiamo da parte i titoli sensazionalistici e i dati non comparabili scientificamente. Basiamoci sul dato di fatto: Milano è una città inquinata. A Milano la gente muore a causa della pessima qualità dell’aria.

La città della moda e dell’innovazione è anche la città dell’inquinamento, dello smog che riconosci e percepisci a occhio nudo nell’aria anche solo camminando (esperienza personale, ogni giorno). Un’emergenza cronica che parte dal diesel, e quindi dal traffico, dalla strada. Lo dimostra il grafico Inemar Arpa Lombardia che riporta le principali emissioni del 2021.

Le associazioni ambientaliste da anni chiedono misure più restrittive. Lo fa Legambiente, che ogni anno pubblica il report “Mal’aria di città” sulle cui pagine la pianura padana è l’area più vulnerabile all’inquinamento atmosferico. Lo fa Cittadini per l’aria che organizza eventi informativi e formativi con cui chiede di incentivare il trasporto pubblico locale con orari estesi, per fare spazio a una mobilità attiva (la bicicletta).

Insomma, c’è poco da discutere. Il dato non solo non è nuovo, ma si ripete di anno in anno nell’indifferenza generale, come sottolinea bene il pezzo di Antonio Cianciullo pubblicato su HuffPost.

Quindi, verrebbe da domandare al sindaco Sala: perché si parla di Milano nelle classifiche mondiali delle città più inquinate invece che in quelle dove si contrasta seriamente questa brutta bestia? Lei non la sente quest'aria? Parliamone.

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Milano che noia, Beppe Sala che rabbia

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20.02.2024

Un po’ fa irritare la risposta con cui il sindaco di Milano, Beppe Sala, davanti alle telecamere dei giornalisti rimbalza il commento su Milano e l’inquinamento, tema che in questa città preoccupa davvero.

“Lei ritiene che Milano sia la terza città più inquinata del mondo? - risponde irritato Beppe Sala davanti alle telecamere dei giornalisti - e continua: "Mi dica, è la sua opinione? Sono seccato di dover rispondere a domande su questioni che non esistono”. Calza a pennello il teatrino di Sandra Mondaini sotto le lenzuola, quando recitava "Che barba, che noia". E invece, nel vedere un sindaco reagire infastidito a tematiche che riguardano la tutela della salute dei cittadini nel 2024, quando in materia di cambiamento climatico il tempo corre sempre più veloce, viene spontaneo pensare "che rabbia!".

La reazione arriva dopo la notizia dell’analisi di IQAir, il sito svizzero che ha classificato Milano terza città più inquinata al mondo. Un dato subito contestato, ma che ha comunque valide motivazioni per continuare a parlarne. Magari in maniera più responsabile. Mettiamo da parte i titoli sensazionalistici e i dati non comparabili scientificamente. Basiamoci sul dato di fatto: Milano è una città inquinata. A Milano la gente muore a causa della pessima qualità dell’aria.

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