Ancora una volta è uscito fuori programma e ha creato ansia a livello nazionale. Ha davvero adombrato la possibilità che in America ci possa essere un livello di violenza paragonabile alle invasioni vichinghe e a Genghis Khan? Ha davvero fatto intendere che “combatterà come un dannato”, espressione già usata per aizzare i suoi sostenitori poco prima dell’assalto al Campidoglio del 6 gennaio 2020? O piuttosto voleva mandare messaggi facili da intendere ai suoi sostenitori più estremi? Forse la risposta non la sa nemmeno lui, Donald Trump. Che da settimane vaga da un punto all’altro del Paese gridando che Biden è rimbambito e se alla Casa Bianca non tornerà lui a salvarla, l’America sarà destinata alla rovina.

Quando ha ipotizzato un finale violento per le elezioni, Trump stava parlando di uno dei suoi temi preferiti, l'imposizione di tariffe elevate sulle importazioni cinesi. In questo caso parlava di automobili e ha detto: "Ora metteremo una tariffa del 100% su ogni singola macchina che passa il confine e li avvertiremo: se sarò eletto, non potrai vendere nessuna di quelle auto". Poi ha proseguito: “Del resto, se non vengo eletto, sarà un bagno di sangue per l’intero Paese. Come minimo. Sarà un bagno di sangue per il Paese”.

Parole che hanno scatenato durissime critiche da parte democratica, ma anche nel campo opposto: George Conway, ex marito dell'ex consigliera di Trump Kellyanne Conway, lo ha attaccato senza mezzi termini. "Catastrofizza *tutto* per irritare i suoi sostenitori, per legarli a lui e per renderli disposti a eseguire i suoi ordini”, ha detto.

Il portavoce della campagna di Trump, Steven Chueng, rendendosi immediatamente conto che l’espressione “bagno di sangue” poteva essere fraintesa, o addirittura sfruttata dai suoi nemici, ha detto che Trump stava “chiaramente” parlando di un bagno di sangue economico nel caso ci fosse una seconda amministrazione Biden. E che è lo stesso Biden ha incoraggiare interpretazioni fuori contesto delle parole di Trump.

L’ansia è reale per gli americani che negli ultimi anni hanno visto moltiplicarsi gli episodi di violenza contro polizia e personaggi pubblici e vivono in un ambiente mediatico iper-partigiano che elogia o demonizza un uomo come Trump. Che non ha mai ammesso pubblicamente la sconfitta alle precedenti elezioni.

La discussione torna dunque a uno dei suoi punti centrali: l’opportunità o meno di prendere Trump sul serio. George Conway non esita: “Non dobbiamo concedergli il beneficio del dubbio”, dice.

Segui i temi Commenta con i lettori I commenti dei lettori

Suggerisci una correzione

Ancora una volta è uscito fuori programma e ha creato ansia a livello nazionale. Ha davvero adombrato la possibilità che in America ci possa essere un livello di violenza paragonabile alle invasioni vichinghe e a Genghis Khan? Ha davvero fatto intendere che “combatterà come un dannato”, espressione già usata per aizzare i suoi sostenitori poco prima dell’assalto al Campidoglio del 6 gennaio 2020? O piuttosto voleva mandare messaggi facili da intendere ai suoi sostenitori più estremi? Forse la risposta non la sa nemmeno lui, Donald Trump. Che da settimane vaga da un punto all’altro del Paese gridando che Biden è rimbambito e se alla Casa Bianca non tornerà lui a salvarla, l’America sarà destinata alla rovina.

Quando ha ipotizzato un finale violento per le elezioni, Trump stava parlando di uno dei suoi temi preferiti, l'imposizione di tariffe elevate sulle importazioni cinesi. In questo caso parlava di automobili e ha detto: "Ora metteremo una tariffa del 100% su ogni singola macchina che passa il confine e li avvertiremo: se sarò eletto, non potrai vendere nessuna di quelle auto". Poi ha proseguito: “Del resto, se non vengo eletto, sarà un bagno di sangue per l’intero Paese. Come minimo. Sarà un bagno di sangue per il Paese”.

Parole che hanno scatenato durissime critiche da parte democratica, ma anche nel campo opposto: George Conway, ex marito dell'ex consigliera di Trump Kellyanne Conway, lo ha attaccato senza mezzi termini. "Catastrofizza *tutto* per irritare i suoi sostenitori, per legarli a lui e per renderli disposti a eseguire i suoi ordini”, ha detto.

Il portavoce della campagna di Trump, Steven Chueng, rendendosi immediatamente conto che l’espressione “bagno di sangue” poteva essere fraintesa, o addirittura sfruttata dai suoi nemici, ha detto che Trump stava “chiaramente” parlando di un bagno di sangue economico nel caso ci fosse una seconda amministrazione Biden. E che è lo stesso Biden ha incoraggiare interpretazioni fuori contesto delle parole di Trump.

L’ansia è reale per gli americani che negli ultimi anni hanno visto moltiplicarsi gli episodi di violenza contro polizia e personaggi pubblici e vivono in un ambiente mediatico iper-partigiano che elogia o demonizza un uomo come Trump. Che non ha mai ammesso pubblicamente la sconfitta alle precedenti elezioni.

La discussione torna dunque a uno dei suoi punti centrali: l’opportunità o meno di prendere Trump sul serio. George Conway non esita: “Non dobbiamo concedergli il beneficio del dubbio”, dice.

QOSHE - Il "bagno di sangue" di Donald Trump - John Fiegener
menu_open
Columnists Actual . Favourites . Archive
We use cookies to provide some features and experiences in QOSHE

More information  .  Close
Aa Aa Aa
- A +

Il "bagno di sangue" di Donald Trump

4 5
20.03.2024

Ancora una volta è uscito fuori programma e ha creato ansia a livello nazionale. Ha davvero adombrato la possibilità che in America ci possa essere un livello di violenza paragonabile alle invasioni vichinghe e a Genghis Khan? Ha davvero fatto intendere che “combatterà come un dannato”, espressione già usata per aizzare i suoi sostenitori poco prima dell’assalto al Campidoglio del 6 gennaio 2020? O piuttosto voleva mandare messaggi facili da intendere ai suoi sostenitori più estremi? Forse la risposta non la sa nemmeno lui, Donald Trump. Che da settimane vaga da un punto all’altro del Paese gridando che Biden è rimbambito e se alla Casa Bianca non tornerà lui a salvarla, l’America sarà destinata alla rovina.

Quando ha ipotizzato un finale violento per le elezioni, Trump stava parlando di uno dei suoi temi preferiti, l'imposizione di tariffe elevate sulle importazioni cinesi. In questo caso parlava di automobili e ha detto: "Ora metteremo una tariffa del 100% su ogni singola macchina che passa il confine e li avvertiremo: se sarò eletto, non potrai vendere nessuna di quelle auto". Poi ha proseguito: “Del resto, se non vengo eletto, sarà un bagno di sangue per l’intero Paese. Come minimo. Sarà un bagno di sangue per il Paese”.

Parole che hanno scatenato durissime critiche da parte........

© HuffPost


Get it on Google Play