Avvicinandosi un imminente accordo di governo per confermare la guida di Pedro Sanchez, che sta virtualmente raggiungendo la maggioranza numerica necessaria alle Cortes consolidando l’alleanza fra socialisti e la sinistra di Sumar, sostenuta anche dal voto degli autonomisti regionali e degli indipendentisti catalani, la destra dei popolari e l’ultradestra di Vox tentano di rovesciare il quadro politico utilizzando i tumulti di piazza.

Le parole pronunciate dal leader di Vox Santiago Abascal riecheggiano tristemente il clima di guerra civile che la Spagna ha conosciuto e che non vuole certamente replicare. L’uomo politico di origine basca, alleato europeo di Giorgia Meloni, ha incitato i corpi della polizia, che in questi ultimi cinque giorni hanno respinto gli assalti alle sedi socialiste di tutto il paese, a disobbedire agli ordini e di lasciare le masse violente al loro lavoro di distruzione e di umiliazione del più grande partito della sinistra spagnola il Psoe.

In questione c’è l’amnistia, che è una delle basi dell’accordo di governo ma soprattutto uno degli obiettivi per disinfiammare la questione catalana che tuttavia continua ad agitare ampi settori della Spagna, ritenendo che l’unità del paese non si conquisti attraverso il perdono verso coloro che questa unità volevano rompere. Ma i manifestanti che si sono affacciati numerosi nelle piazze del paese e dinanzi alle sedi politiche, a questo punto, estendono la loro protesta verso tutta la costituzione democratica che il leader dell’ultradestra Abascal e i suoi seguaci cominciano a non voler più riconoscere. È un altro vulcano nella storia che tenta di riaccendersi. In realtà queste manifestazioni violente e nichiliste riecheggiano ciò che è avvenuto per diversi mesi nella vicina Francia. Il populismo che si oppone alle regole democratiche, a un parlamento eletto e a una Costituzione che consente a una forza politica, benché arrivata seconda alle elezioni, di essere investita della responsabilità di governare.

Il partito popolare, pur non prendendo ufficialmente le distanze dalle violenze di piazza, ha reiterato il suo rifiuto totale al progetto di amnistia e ha, per voce del leader Alberto Núñez Feijóo, confermato l’esigenza di una mobilitazione nazionale permanente.

Preoccupa questa escalation di estremismo politico in Europa, così come il clima che sta addensandosi sulla penisola iberica e sulle sue istituzioni “zoppicanti”; le dimissioni del premier portoghese Antonio Costa, in seguito alle accuse mosse dai procuratori contro i suoi collaboratori, fanno raffiorare l’ennesima saldatura della giustizia politicizzata con le proteste di piazza.

Avevano, i separatisti catalani, mostrato disponibilità nel sostenere il governo Sanchez, e la volontà di riavviare un dialogo pacificatore e chiarificatore e un giudice di Madrid ha elevato contro Carles Puigdemont, il leader del centrodestra catalano, nientemeno che il reato di “terrorismo” per aver sollecitato le manifestazioni di protesta contro le dure condanne comminate dalla magistratura spagnola nei confronti dei maggiori esponenti dell’indipendentismo catalano.

Pedro Sanchez, pur addolorato per queste ripetute provocazioni contro le sedi e i dirigenti socialisti, ha dichiarato che non riusciranno a intimidire la sua forza politica, mentre si accinge a chiudere l’accordo per continuare a governare e a ricevere i partiti del Socialismo europeo nel Congresso di fine settimana a Malaga.

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La destra spagnola soffia sulle piazze per impedire un nuovo governo Sanchez

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08.11.2023

Avvicinandosi un imminente accordo di governo per confermare la guida di Pedro Sanchez, che sta virtualmente raggiungendo la maggioranza numerica necessaria alle Cortes consolidando l’alleanza fra socialisti e la sinistra di Sumar, sostenuta anche dal voto degli autonomisti regionali e degli indipendentisti catalani, la destra dei popolari e l’ultradestra di Vox tentano di rovesciare il quadro politico utilizzando i tumulti di piazza.

Le parole pronunciate dal leader di Vox Santiago Abascal riecheggiano tristemente il clima di guerra civile che la Spagna ha conosciuto e che non vuole certamente replicare. L’uomo politico di origine basca, alleato europeo di Giorgia Meloni, ha incitato i corpi della polizia, che in questi ultimi cinque giorni hanno respinto gli assalti alle sedi socialiste di tutto il paese, a disobbedire agli ordini e di lasciare le masse violente al loro lavoro di........

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