Precettazione. Come aveva annunciato, il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, ha disposto ieri sera la limitazione dello sciopero di venerdì 17 proclamato da Cgil e Uil contro la manovra. Nel settore dei trasporti il fermo non potrà superare 4 ore, invece dell’intera giornata come deciso dai sindacati. A nulla è servito l’incontro tra lo stesso Salvini e Cgil e Uil, ieri sera. Le due confederazioni sono state irremovibili: quello di venerdì è uno sciopero generale e quindi anche i lavoratori dei trasporti possono fermarsi per l’intera giornata. Per questo i due sindacati avevano già respinto l’invito della Commissione di garanzia sugli scioperi a ridurre lo sciopero nei trasporti a 4 ore. Invito motivato col fatto che quello di venerdì non sarebbe uno sciopero generale, ma plurisettoriale, poiché molte categorie sono escuse dall’agitazione (che i sindacati hanno articolato in 5 date, la prima il 17 novembre, l’ultima il 1° dicembre).

Secondo la Commissione, non essendoci uno sciopero generale, valgono le regole che nei trasporti impongono di limitare la prima agitazione di settore a 4 ore. Salvini ha sposato questa posizione e ha deciso di precettare i lavoratori del comparto, che quindi potranno incrociare le braccia solo per quattro ore, dalle 9 alle 13 di venerdì. «Lo sciopero è sacrosanto - dice il ministro — ma il diritto alla mobilità di milioni di persone non può essere messo in discussione da Landini». La precettazione è un «atto politico gravissimo», ribatte il segretario della Cgil, che parla anche di «Commissione compiacente» verso il governo. Prima dell’incontro c’è stato uno scambio di lettere tra il ministero dei Trasporti e le due confederazioni che ha fotografato il muro contro muro. La prima è firmata dal capo di Gabinetto dello stesso Salvini, Alfredo Storto. In essa si richiama la pronuncia del 9 novembre della Commissione di garanzia che invita i sindacati a ritirare lo sciopero del settore aereo (per il principio della rarefazione oggettiva tra uno sciopero e l’altro) e a limitare la durata del fermo negli altri settori, dalle ferrovie al trasporto locale. Poco dopo è arrivata la risposta, firmata dai segretari generali Maurizio Landini (Cgil) e Pierpaolo Bombardieri (Uil): «Non sono venute meno le ragioni dello sciopero che continuiamo a considerare sciopero generale». I due leader sottolineano di aver escluso dallo sciopero il trasporto aereo «con senso di responsabilità» e che durante lo sciopero saranno garantiti i servizi minimi.

Con queste premesse era inevitabile il fallimento dell’incontro con Salvini - al quale peraltro non sono andati Landini e Bombardieri, ma due segretari confederali - e la precettazione. Un finale già scritto da quando la questione da scontro tecnico sulla definizione di sciopero generale si è trasformata in scontro politico tra il leader della Lega e quello della Cgil.

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Sciopero, Salvini precetta: nei trasporti il fermo solo per 4 ore

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15.11.2023

Precettazione. Come aveva annunciato, il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, ha disposto ieri sera la limitazione dello sciopero di venerdì 17 proclamato da Cgil e Uil contro la manovra. Nel settore dei trasporti il fermo non potrà superare 4 ore, invece dell’intera giornata come deciso dai sindacati. A nulla è servito l’incontro tra lo stesso Salvini e Cgil e Uil, ieri sera. Le due confederazioni sono state irremovibili: quello di venerdì è uno sciopero generale e quindi anche i lavoratori dei trasporti possono fermarsi per l’intera giornata. Per questo i due sindacati avevano già respinto l’invito della Commissione di garanzia sugli scioperi a ridurre lo sciopero nei trasporti a 4 ore. Invito motivato col fatto che quello di venerdì non sarebbe uno sciopero generale, ma plurisettoriale, poiché molte categorie sono escuse dall’agitazione (che i sindacati hanno articolato in 5 date, la prima il 17 novembre, l’ultima il 1° dicembre).

Secondo la Commissione, non essendoci uno sciopero generale, valgono le regole che nei trasporti........

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