Un incontro fiume, perché al tavolo della sala verde, convocato dalla premier Giorgia Meloni, ieri c’erano ben 9 sindacati e mezzo governo. Ma tutto è andato come previsto: la presidente del Consiglio ha confermato che disinnescherà la mina posta con l’articolo 33 della legge di Bilanciosotto le pensioni dei medici e di altre categorie del pubblico impiego. Per il resto, Meloni ha difeso la manovra «a sostegno di lavoratori e famiglie»; Cgil e Uil hanno ribadito la bocciatura delle misure prese dal governo, contro le quali stanno scioperando; sulla stessa linea i sindacati di base, mentre la Cisl, l’Ugl e le altre sigle hanno espresso giudizi articolati.

La modifica alle pensioni

Le modifiche all’articolo 33, che secondo le categorie interessate, determinerebbero perdite sulle future pensioni tra il 5 e il 25%, arriveranno con il maxiemendamento che il governo presenterà forse la prossima settimana in Senato. Secondo quanto anticipato da Meloni, i tagli saranno completamente cancellati per tutti i lavoratori delle quattro casse interessate che andranno in pensione di vecchiaia, cioè a 67 anni d’età. Resteranno invece per chi lascerà il lavoro in anticipo, ma, solo per i sanitari, con un alleggerimento graduale. In sostanza, per i camici bianchi il taglio della pensione sarà via via più piccolo quanto più il lavoratore che si ritira sarà vicino ai 67 anni e viceversa. Meloni ha ribadito che «non ci sarà alcuna penalizzazione per chi raggiunge al 31 dicembre 2023 i requisiti attualmente previsti» per la pensione.

di Redazione Economia

Le divisioni fra i sindacati

I segretari di Cgil e Uil, Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri, confermano che gli scioperi andranno avanti perché il governo si sarebbe mostrato «insensibile» alle loro richieste di cambiare la manovra. Il leader della Cisl, Luigi Sbarra, che ha incassato l’attenzione della premier per «la partecipazione dei lavoratori alle imprese» (la Cisl ha presentato una proposta di legge di iniziativa popolare), parla invece di incontro «importante». Anche quello dell’Ugl, Paolo Capone, è soddisfatto per «l’opportunità di dialogo col governo», ma insiste sulla richiesta di arrivare a Quota 41.

Lo scontro sul salario minimo

Oggi, intanto, potrebbero cominciare al Senato le votazioni sugli emendamenti al dl Anticipi. Tra questi ce ne sono una quindicina del governo e della maggioranza. Dovrebbe passare il rifinanziamento del bonus psicologo (5 milioni in più nel 2023 e 8 nel ‘24) mentre la cancellazione dell’aumento della cedolare secca sugli affitti brevi per la prima casa messa sul mercato potrebbe arrivare nella discussione sulla legge di Bilancio. «Aspettiamo il confronto con il governo sulla manovra», dice il relatore alla stessa legge, Dario Damiani (FI). Gli azzurri insistono anche sul Cin, il codice identificativo degli immobili per gli affitti turistici. In arrivo una misura, legata al fondo energia, per le aziende colpite dall’alluvione in Toscana. Scintille ieri anche sul salario minimo: un emendamento della maggioranza, in commissione Lavoro, riscrive, e di fatto sopprime, la proposta unitaria delle opposizioni. Duro scontro in commissione, per Elly Schlein: «È l’antipasto del premierato, giorno buio per la democrazia».

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28 nov 2023

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Pensioni di medici e lavoratori degli enti locali: niente tagli per chi lascia a 67 anni

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29.11.2023

Un incontro fiume, perché al tavolo della sala verde, convocato dalla premier Giorgia Meloni, ieri c’erano ben 9 sindacati e mezzo governo. Ma tutto è andato come previsto: la presidente del Consiglio ha confermato che disinnescherà la mina posta con l’articolo 33 della legge di Bilanciosotto le pensioni dei medici e di altre categorie del pubblico impiego. Per il resto, Meloni ha difeso la manovra «a sostegno di lavoratori e famiglie»; Cgil e Uil hanno ribadito la bocciatura delle misure prese dal governo, contro le quali stanno scioperando; sulla stessa linea i sindacati di base, mentre la Cisl, l’Ugl e le altre sigle hanno espresso giudizi articolati.

La modifica alle pensioni

Le modifiche all’articolo 33, che secondo le categorie interessate, determinerebbero perdite sulle future pensioni tra il 5 e il 25%, arriveranno con il maxiemendamento che il governo presenterà forse la prossima settimana in Senato. Secondo quanto anticipato da Meloni, i tagli saranno completamente cancellati per tutti i lavoratori delle quattro casse interessate che andranno in pensione di vecchiaia, cioè a 67 anni d’età. Resteranno invece per chi lascerà il lavoro in anticipo, ma, solo per i sanitari, con un alleggerimento graduale. In sostanza, per i camici bianchi il taglio della pensione sarà via via più........

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