Questa volta pare proprio che l’accordo nel governo sia stato raggiunto per mettere fine al commissariamento dell’Inps e dell’Inail, con la nomina dei presidenti che potrebbe arrivare nel Consiglio dei ministri la prossima settimana. Alla guida dell’Inps dovrebbe andare Gabriele Fava, noto avvocato del lavoro milanese, fondatore dello studio legale Fava&Associati, già nominato nel marzo 2021 da Giancarlo Giorgetti, anche allora ministro, ma dello Sviluppo economico nel governo Draghi, commissario straordinario di Alitalia, in aggiunta a Giuseppe Leogrande e Daniele Santosuosso.

D’Ascenzo presidente all’Inail

Questa volta Giorgetti, ora ministro dell’Economia, insieme all’altro ministro vigilante dell’ente di previdenza, la titolare del Lavoro Marina Calderone, avrebbe appunto scelto Fava, professionista con diversi incarichi (tra gli altri, in Confindustria, alla Corte dei Conti e, dal 28 giugno, presidente della società Autostrade Alto Adriatico) per sostituire Micaela Gelera, che proprio Calderone aveva scelto per commissariare l’Inps lo scorso maggio, operazione che era servita al governo di centrodestra soprattutto per spodestare dal vertice dell’istituto di previdenza Pasquale Tridico, l’economista che per i 5 Stelle aveva ideato il Reddito di cittadinanza. All’Inail, Istituto nazionale per l’assicurazione sugli infortuni sul lavoro, dovrebbe invece restare, ma assumendo l’incarico di presidente, l’attuale commissario, Fabrizio D’Ascenzo, professore ordinario alla Sapienza di Roma, già preside della facoltà di Economia. Sui nomi di Fava e D’Ascenzo ci sarebbe anche l’ok di Palazzo Chigi, che attraverso il sottosegretario alla presidenza, Giovanni Fazzolari, gestisce i dossier sulle nomine.

di Enrico Marro

I componenti dei cda

Per il momento, il Consiglio dei ministri dovrebbe nominare solo i due presidenti. La procedura prevede che sulle scelte del governo si esprimano le commissioni parlamentari competenti e infine le nomine verranno formalizzate con un decreto del presidente della Repubblica. A stretto giro il governo dovrebbe designare anche i componenti dei consigli di amministrazione che, sulla base del decreto legge che ha riformato la governance di Inps e Inail, saranno quattro per ente. Questo pacchetto non è stato chiuso. Nei due cda dovrebbe trovar posto anche un nome indicato dalle opposizioni. Si parla di Marialuisa Gnecchi per il Pd nel Cda dell’Inps (Gnecchi era vicepresidente con Tridico) e dell’ex ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo, per i 5 Stelle nel cda dell’Inail.

di Redazione Economia

Fuori i sindacati

A restare completamente fuori dalla partita sono invece i sindacati (relegati insieme con le associazioni imprenditoriali nel Civ, il Comitato di indirizzo e vigilanza) che non hanno avuto modo di esercitare alcuna influenza. Ieri la Cgil ha colto l’occasione del convegno di chiusura delle celebrazioni per i 125 anni dell’Inps per protestare per l’esclusione dei leader sindacali dagli interventi, nonostante i lavoratori, insieme con le aziende, siano coloro che finanziano l’istituto: «La voce delle parti sociali è stata totalmente assente, al contrario del marito della ministra Calderone», Rosario De Luca (chiamato a intervenire come presidente dei Consulenti del lavoro), dice la segretaria confederale della Cgil, Lara Ghiglione. I sindacati sono molto preoccupati anche per la nomina del direttore generale dell’Inps che verrà decisa dal cda. Nonostante l’attuale direttore Vincenzo Caridi si sia fatto valere, tra l’altro, nell’attuazione della riforma del Reddito di cittadinanza, Fazzolari spinge per Valeria Vittimberga, direttrice degli approvvigionamenti Inps e vicinissima a Fratelli d’Italia.

Se la partita di Inps e Inail si avvia alla chiusura, resta aperta quella dell’Istat, dove dallo scorso maggio c’è un presidente facente funzioni, Francesco Maria Chelli, mentre Lega (che vorrebbe il ritorno dell’ex presidente Gian Carlo Blangiardo) e gli altri partiti della maggioranza non riescono a trovare un accordo.

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02 dic 2023

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Nomine, la stretta finale: per l’Inps spunta Gabriele Fava, all’Inail Fabrizio D’Ascenzo presidente

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02.12.2023

Questa volta pare proprio che l’accordo nel governo sia stato raggiunto per mettere fine al commissariamento dell’Inps e dell’Inail, con la nomina dei presidenti che potrebbe arrivare nel Consiglio dei ministri la prossima settimana. Alla guida dell’Inps dovrebbe andare Gabriele Fava, noto avvocato del lavoro milanese, fondatore dello studio legale Fava&Associati, già nominato nel marzo 2021 da Giancarlo Giorgetti, anche allora ministro, ma dello Sviluppo economico nel governo Draghi, commissario straordinario di Alitalia, in aggiunta a Giuseppe Leogrande e Daniele Santosuosso.

D’Ascenzo presidente all’Inail

Questa volta Giorgetti, ora ministro dell’Economia, insieme all’altro ministro vigilante dell’ente di previdenza, la titolare del Lavoro Marina Calderone, avrebbe appunto scelto Fava, professionista con diversi incarichi (tra gli altri, in Confindustria, alla Corte dei Conti e, dal 28 giugno, presidente della società Autostrade Alto Adriatico) per sostituire Micaela Gelera, che proprio Calderone aveva scelto per commissariare l’Inps lo scorso maggio, operazione che era servita al governo di centrodestra soprattutto per spodestare dal vertice dell’istituto di previdenza Pasquale Tridico, l’economista che per i 5 Stelle aveva ideato il Reddito di cittadinanza. All’Inail, Istituto nazionale per l’assicurazione sugli infortuni sul lavoro, dovrebbe invece restare, ma assumendo........

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