Editoriale L'amore di un padre è più forte dell'odio
Di primo acchito ti viene da pensare che non siano persone normali, fatte di lacrime e sangue come tutti noi. Devono avere qualcosa dentro, magari un chip guidato da fuori che li rende diversi da tutti gli altri. Perché non odiare, addirittura perdonare chi ti uccide l’amore va oltre le capacità umane. E per un padre, una madre non esiste amore più grande di un figlio, la sola idea di non vederlo più e non sentirne la voce, toglie il fiato, spegne la mente, fa impazzire. Però esiste anche un rovescio della medaglia, c’è chi proprio in virtù di quell’amore assassinato, per non smarrirne l’eredità, impara ad andare avanti, prova a trasfigurare la sofferenza, riesce a non cercare e chiedere vendetta.
È la storia che in questi giorni stanno scrivendo Gino Cecchettin e Bruno Verzeni. Gino è il padre di Giulia, la studentessa di 22 anni uccisa l’11 novembre scorso da Filippo Turetta l’ex fidanzato che non si rassegnava a perderla. Di fronte alle frasi, intercettate in carcere, del padre dell’omicida che cercava di consolare il figlio, nessun commento rabbioso,........
© Avvenire
visit website