Consigli non richiesti Caro Jannik sarai sempre un campione. Anche (e soprattutto) se
La gioia composta di Sinner dopo la vittoria a Torino - Fotogramma
Jannik Sinner è forte, fortissimo. Bravo, bravissimo. Di più: «Ingiocabile», come dice l’ex mito azzurro e oggi commentatore tv Adriano Panatta. Nel senso che per batterlo ci vorrebbe un extraterreste, sempre che nelle altre galassie si giochi a tennis. Ma oltre che sul campo Sinner è il numero uno anche nel dopo gara: mai una parola fuori posto, i ringraziamenti detti nell’ordine giusto, prima il team (la squadra), gli sponsor e la famiglia, poi il pubblico, da salutare con affetto anche nel caso, e non succede quasi mai, che gli tifi contro. Sinner è così “giusto” in tutto da dare quasi fastidio. E lo diciamo da sinneriani convinti. Perché è inutile girarci intorno, siamo un Paese, ma forse è così ovunque, che mal sopporta il talento di successo. Chi ha qualcosa in più degli altri piace se la fortuna guarda altrove. Ammiriamo lo sconfitto che avrebbe potuto vincere, oppure l’outsider che ce la fa a dispetto dei pronostici. A patto che capiti un’unica volta, perché chi bissa la vittoria non può........
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