Un momento dell’incontro tra i ragazzi delle scuole di Caorle e l’assessore regionale all’educazione Elena Donazzan, in piazza Vescovado

CaorlEducAzione non è più solo un bell’esperimento ma è un vero festival che mette al centro la comunità educante. Dopo un primo, pionieristico anno, e in attesa della terza edizione della festa di Tempi “Chiamare le cose con il loro nome”, dal 14 al 16 giugno, la Piccola Venezia torna fino a domenica 5 maggio a essere teatro di una festa che vede protagonisti famiglie, ragazzi e tutto quell’arcipelago spesso frastagliato di parrocchie, scuole e amministrazioni pubbliche chiamate a impegnarsi attivamente nell’educazione.

Sull’educazione Caorle “fa scuola”

«Siamo alla seconda edizione del Festival, è vero, ma questo è un percorso che è iniziato diversi anni fa, quando l’allora patriarca di Venezia, Angelo Scola, sulla scia di quanto diceva anche il Papa, aveva posto l’attenzione di tutti sull’emergenza educativa che stavano già affrontando i nostri giovani», dice a Tempi il vicesindaco di Caorle, Luca Antelmo. Da allora molto è stato fatto, a cominciare dall’istruzione di un tavolo di confronto ma soprattutto di lavoro tra i tanti soggetti coinvolti, dall’istruzione allo sport.

Questo modello ha fatto di Caorle una best practice riconosciuta a livello regionale e un prototipo organizzativo che ora viene guardato con una certa attenzione anche dalle comunità vicine, a cominciare da quelle più affini e legate all’indotto turistico estivo.

«I ragazzi delle scuole medie arriveranno a Caorle da tutti i paesi vicini, a cominciare proprio da San Stino di Livenza, Jesolo e Eraclea per vivere insieme la giornata di giovedì – continua Antelmo – il giorno successivo ci attendiamo oltre 500 ragazzi delle superiori per l’incontro con l’atleta di arti marziali Alessio Sakara che si confronterà con loro sul tema del bullismo e del cyberbullismo».

Sul palco di Caorle Giovanni Vernia e Rick DuFer

Un programma articolato che vede impegnati sul palco del Palaexpomar volti noti dell’insegnamento come Enrico Galiano, docenti di psicologia dello sviluppo come Daniela Lucangeli e il comico di Zelig Giovanni Vernia con il suo monologo sulle “fatiche educative”.

Se le giornate sono dedicate completamente ai più giovani, infatti, la sera vede i genitori e gli educatori più partecipi pur con qualche eccezione: a dialogare con l’assessore regionale all’educazione Elena Donazzan, infatti, sono stati proprio i ragazzi e le ragazze di Caorle che hanno così inaugurato anche il palco di piazza Vescovado, nel cuore antico e prezioso della cittadina, che nelle sere successive ospiterà dibattiti con assistenti sociali, specialisti dell’educazione ma anche divulgatori del calibro di Rick DuFer.

«Guardare con speranza alle cose che verranno»

«Queste giornate rappresentano per noi un tentativo di guardare con speranza alle cose che verranno», conclude il vicesindaco Luca Antelmo, che ricorda come questa speranza frutto di un grande e costante impegno sia stata riconosciuta anche dal ministero dell’istruzione e del Merito nel saluto che il sottosegretario Paola Frassinetti ha indirizzato proprio al festival veneziano. «Nel corso dei numerosi incontri che facciamo durante l’anno, pensavamo che il tema della questione fossero i ragazzi e che con loro dovessimo fare un lavoro. In realtà sono i genitori che dobbiamo aiutare, offrendo loro una lettura della realtà educativa dei propri figli che sia capace di sostenerli nella fatica dell’educare in una stagione in cui si percepisce davvero la preoccupazione di non essere in grado di accompagnare i ragazzi in un mondo che cambia troppo velocemente».

Messa di fronte a queste domande, a queste grandi questioni del tempo presente, la comunità di Caorle ha deciso di non voltarsi dall’altra parte ma di volersi impegnare, e fino a domenica si mette in piazza per raccontare ciò che ha saputo fare e ciò che vuole fare per il proprio futuro.

Il programma completo dell’iniziativa è disponibile qui.

QOSHE - Sull’educazione Caorle “fa scuola” - Gianluca Salmaso
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Sull’educazione Caorle “fa scuola”

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01.05.2024
Un momento dell’incontro tra i ragazzi delle scuole di Caorle e l’assessore regionale all’educazione Elena Donazzan, in piazza Vescovado

CaorlEducAzione non è più solo un bell’esperimento ma è un vero festival che mette al centro la comunità educante. Dopo un primo, pionieristico anno, e in attesa della terza edizione della festa di Tempi “Chiamare le cose con il loro nome”, dal 14 al 16 giugno, la Piccola Venezia torna fino a domenica 5 maggio a essere teatro di una festa che vede protagonisti famiglie, ragazzi e tutto quell’arcipelago spesso frastagliato di parrocchie, scuole e amministrazioni pubbliche chiamate a impegnarsi attivamente nell’educazione.

Sull’educazione Caorle “fa scuola”

«Siamo alla seconda edizione del Festival, è vero, ma questo è un percorso che è iniziato diversi anni fa, quando l’allora patriarca di Venezia, Angelo Scola, sulla scia di quanto diceva anche il Papa, aveva posto l’attenzione di tutti sull’emergenza educativa che stavano già affrontando i nostri........

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