C’è un sortilegio che ammanta il campo largo. Per otto volte, in questi anni, Pd e 5Stelle si sono candidati insieme alle Regionali, al di là del labirintico contorno di forze minori. Hanno perso praticamente sempre, Sardegna esclusa. In Abruzzo si era creata qualche illusione. Dietro un candidato credibile si era schierato l’intero centrosinistra, compreso Calenda. Si parlava di spallata, di vento nuovo, di un’alternativa possibile. Sappiamo tutti com’è finita con Marsilio avanti di 7 punti. Il risultato oggettivamente era nell’aria. Ogni Regione ha la sua storia. E il governatore abruzzese lavorava da tempo per una riconferma. Giorgia Meloni, del resto, dopo l’esperienza surreale della Sardegna (dove il Sindaco di Cagliari è crollato nella sua città, dove il voto disgiunto ha avuto un ruolo essenziale) ha serrato intelligentemente i ranghi riconfermando i presidenti uscenti del centrodestra nelle Regioni al voto, impostando una campagna più attenta e i fatti le hanno dato subito ragione. La sconfitta rischia di riaprire nuovi fronti di guerriglia nel centrosinistra. Il successo è un mastice importante. Ogni candidato, da quel che sembra, verrà ora guardato col microscopio, soprattutto dai 5 Stelle che, nell’ipotesi di future alleanze, in chiara caduta verticale, vogliono tentare di lucrare il massimo da questi appuntamenti. Ma non sarà facile. Dietro questa coalizione non c’è una leadership né un programma. E ci sono, soprattutto, egoismi e forte voglia di autonomia, soprattutto in vista delle Europee. Ma c’è un altro problema che batte alle porte. Nelle mani della coalizione di destra anche la scelta sul terzo mandato per Sindaci e Governatori. Un dato scarsamente riscontrabile sui media. La Lega spinge per motivi interni. Non può scontentare Zaia, evidentemente. E il suo dirottamento verso Bruxelles apparirebbe un chiaro declassamento. Ma il successo di Marsilio e la conferma delle ricandidature di Bardi in Basilicata e di Cirio in Piemonte potrebbero essere l’anticamera di una nuova intesa che sconfessi i dinieghi di questi mesi. Andare avanti con chi conosce il territorio, con governatori che hanno una precisa geografia della situazione locale, al di là del numero dei mandati. Una strategia che vede Enzo De Luca spettatore interessatissimo.

QOSHE - La vittoria di Marsilio e le ipotesi sul terzo mandato - Giuseppe Scalera
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La vittoria di Marsilio e le ipotesi sul terzo mandato

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12.03.2024

C’è un sortilegio che ammanta il campo largo. Per otto volte, in questi anni, Pd e 5Stelle si sono candidati insieme alle Regionali, al di là del labirintico contorno di forze minori. Hanno perso praticamente sempre, Sardegna esclusa. In Abruzzo si era creata qualche illusione. Dietro un candidato credibile si era schierato l’intero centrosinistra, compreso Calenda. Si parlava di spallata, di vento nuovo, di un’alternativa possibile. Sappiamo tutti com’è finita con Marsilio avanti di 7 punti. Il risultato oggettivamente era nell’aria. Ogni Regione ha la sua........

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