Bisogna iniziare a raccontare con fermezza l’indecenza, quella che corre come un brivido sulla nostra schiena, sottile e leggera, quella frustata psicologica talmente grande ed immorale che non sembra poter essere vera. Li potremmo definire, in poche parole, rilievi di un mondo ignobile e scandaloso, incasellando così le personali indecenze: - Quelli che, pur non avendo nulla a che fare con la medicina, hanno fatto affari milionari col Covid, importando dall’ estero mascherine e strumentazioni assolutamente inadeguate. - Quelli che hanno gestito la pandemia con assoluta superficialità, mostrando enormi limiti organizzativi e condannando alla morte migliaia di anziani. - Assistere al regalo di un recente Governo di 3 miliardi di euro ad una banca privata che chiede di essere salvata. - Le auto blu che non diminuiscono e che, ogni tanto, vengono messe in vendita a puri fini pubblicitari. - La propaganda, il traffico ed il lucrare sulla pelle dei migranti. - Le scelte eternamente incompiute sull’Ilva di Taranto, sul rogo della Thyssen, sulla Terra dei Fuochi. - L’ attesa sconsiderata di almeno 6 mesi per una Tac. - Dare buonuscite milionarie a dirigenti che distruggono aziende statali e parastatali. - Il permanere dei terremotati in alloggi di fortuna per decenni. - Vedere gli anziani che rovistano nei cassonetti per recuperare qualcosa da riutilizzare. - L’assoluta assenza di controlli di ogni genere e tipo verso qualsiasi negozio. Compresi quelli sulla qualità dei singoli prodotti. - Assistere allo spettacolo indecoroso di una Chiesa che spreca, attraverso mille strade, i milioni di euro donati dai propri fedeli, coinvolgendo affaristi e faccendieri. - Dare 400 euro di pensione a chi ha lavorato una vita e il doppio e il triplo a chi non ha lavorato mai e ha goduto, per anni, del reddito di cittadinanza. - Osservare, senza interventi mirati, un calo demografico straordinario che mina, senza incertezze, il futuro di questo Paese. Un elenco infinito che potrebbe riempire volumi, senza nemmeno riuscire a far arrossire qualcuno.

QOSHE - La società contemporanea e i limiti dell’indecenza - Giuseppe Scalera
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La società contemporanea e i limiti dell’indecenza

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21.11.2023

Bisogna iniziare a raccontare con fermezza l’indecenza, quella che corre come un brivido sulla nostra schiena, sottile e leggera, quella frustata psicologica talmente grande ed immorale che non sembra poter essere vera. Li potremmo definire, in poche parole, rilievi di un mondo ignobile e scandaloso, incasellando così le personali indecenze: - Quelli che, pur non avendo nulla a che fare con la medicina, hanno fatto affari milionari col Covid, importando dall’ estero mascherine e strumentazioni........

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