La Sardegna ha funzionato da starter. Tutti pensavano che lo scontro, il dibattito politico sarebbe cominciato inevitabilmente in vista delle Europee, invece il presente ha travolto tutto e tutti e già si parla dell’Abruzzo, della Basilicata, del Piemonte, i feudi locali al centro dei talk show che vanno praticamente in onda tutti i giorni, a qualsiasi ora. Ma c’è un dato che fa riflettere ulteriormente. Una volta, quando si parlava di elezioni era d’obbligo la par-condicio politica. Un rappresentante di destra da equilibrare con uno di sinistra. Oggi, siamo all’evoluzione della specie. Un giornalista di destra da opporre ad uno di sinistra. Già, perché, ormai, tutti sono più o meno schierati e chi non si manifesta è solo perché difende interessi forse più grandi (Confindustria, lobby economiche e via discorrendo). Ricordo con nostalgia le Tribune Politiche della Rai condotte da Ugo Zatterin o, magari, da Jader Jacobelli. Un protagonista della politica, piuttosto inamidato, al centro di un piccolo studio che sembrava un emiciclo, giornalisti che attendevano pazientemente il loro turno per porre domande. Si aspettavano i cronisti dei giornali di partito, notoriamente schierati, per dare un po' di pepe al dibattito. Si sviluppava qualche sulfureo duello dialettico ma tutto era sempre nei binari della correttezza e del rispetto reciproco. Oggi, all’ interno di una tv sempre più urlata, prima ancora di ascoltare un qualsiasi giornalista individui la sua testata e immagini già dove voglia andare a parare, quale artificio si inventerà pur di difendere la sua parte politica. La crisi dei giornali e della stampa italiana ci ha portato, progressivamente, verso questa deriva. La necessità di far sopravvivere molte testate grazie alle scelte del Governo e della politica ha spinto molti ma non tutti a doversi cercare una collocazione. Per i più corretti, all’interno di un posizionamento storico. Per molti altri divagando tra il centro, la destra e la sinistra. Ed ecco che oggi, in molti talk show, non servono più nemmeno gli esponenti politici. Basta scegliere con cura i giornalisti e il dibattito sapido e concreto è servito in tavola. Si replica, quotidianamente, con la certezza di una discreta, impermeabile audience.

QOSHE - La par-condicio politica del giornalismo italiano - Giuseppe Scalera
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La par-condicio politica del giornalismo italiano

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05.03.2024

La Sardegna ha funzionato da starter. Tutti pensavano che lo scontro, il dibattito politico sarebbe cominciato inevitabilmente in vista delle Europee, invece il presente ha travolto tutto e tutti e già si parla dell’Abruzzo, della Basilicata, del Piemonte, i feudi locali al centro dei talk show che vanno praticamente in onda tutti i giorni, a qualsiasi ora. Ma c’è un dato che fa riflettere ulteriormente. Una volta, quando si parlava di elezioni era d’obbligo la par-condicio politica. Un rappresentante di destra da equilibrare con uno di sinistra. Oggi,........

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