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Ferrara Un incontro di sesso a pagamento che si trasforma in rapina e finisce con un sacco di botte. A cui seguono denunce incrociate in cui le parti in causa ricoprono alternativamente il ruolo di imputati e parti offese: il cliente accusato di rapina, la donna e il suo amico di lesioni aggravate.

I fatti risalgono al luglio di tre anni fa in un appartamento in cui la donna, all’epoca quarantenne, aveva ricevuto il cliente, che prima della prestazione le aveva consegnato la somma di denaro pattuita. Al termine dell’incontro però, approfittando di una momentanea assenza della donna, il cliente aveva pensato bene di derubarla, frugando nel cassetto in cui l’aveva vista riporre i soldi e arraffando non solo quelli che le aveva consegnato, ma anche altro contante, per un totale di circa 200 euro. La donna però lo aveva colto sul fatto e chiamato in soccorso il suo amico-protettore. L’uomo, all’epoca trentacinquenne.

Ne era nata una breve colluttazione, con spinte e tentativi di fermare il ladro, che però era scappato. I due lo avevano inseguito fino alla stazione ferroviaria dove erano riusciti a bloccarlo. Ed erano volate botte da orbi, assestate, secondo quanto accertato, soprattutto dall’uomo: il cliente era stato colpito alla testa e alle mani con una sbarra di ferro, procurandogli ferite da taglio alle mani e alla fronte, giudicate poi guaribili in tre giorni.

L’uomo aggredito aveva sporto denuncia e nei confronti della coppia era così partito un procedimento penale. Procedimento da cui l’indagato nel frattempo è uscito indenne, perché a seguito di una perizia psichiatrica era stato ritenuto incapace di intendere e volere al momento dei fatti, e quindi il giudice ha deciso per il non luogo a procedere.

A giudizio è rimasta invece la donna, assistita dall’avvocato Antonio Altieri e proprio ieri in tribunale si è tenuta l’udienza predibattimentale davanti al giudice monocratico, e la parte offesa, ovvero il cliente, si è costituito parte civile ai fini di ottenere un risarcimento danni.

La donna deve rispondere del reato di lesioni in concorso perché l’accusa ritiene che abbia comunque avuto un ruolo nell’aggressione al cliente inseguito e raggiunto alla stazione di Ferrara.

Cliente che a sua volta deve affrontare la sua parte di guai giudiziari, perché la coppia lo ha denunciato per la razzia dei soldi dal cassetto del comodino. Furto che si è trasformato in rapina quando l’uomo, sorpreso in flagrante, si era divincolato e dopo una serie di spintoni e botte reciproche era riuscito a guadagnare la porta e a farsela a gambe. Per lui è già stata fissata l’udienza preliminare al termine della quale il giudice stabilirà se mandarlo o meno a processo.

QOSHE - Ferrara, rapina la prostituta ma viene sorpreso e riempito di botte. Accuse e processi incrociati - Alessandra Mura
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Ferrara, rapina la prostituta ma viene sorpreso e riempito di botte. Accuse e processi incrociati

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09.04.2024

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Ferrara Un incontro di sesso a pagamento che si trasforma in rapina e finisce con un sacco di botte. A cui seguono denunce incrociate in cui le parti in causa ricoprono alternativamente il ruolo di imputati e parti offese: il cliente accusato di rapina, la donna e il suo amico di lesioni aggravate.

I fatti risalgono al luglio di tre anni fa in un appartamento in cui la donna, all’epoca quarantenne, aveva ricevuto il cliente, che prima della prestazione le aveva consegnato la somma di denaro pattuita. Al termine dell’incontro però, approfittando di una momentanea assenza della donna, il cliente aveva pensato bene di derubarla, frugando nel cassetto........

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