“Smitizziamo” l’Intelligenza artificiale
L’enfasi che accompagna ormai da tempo ogni riflessione sulla cosiddetta Intelligenza artificiale, la crescente pervasività del tema in convegni e tavole rotonde, l’attenzione ossessiva che da stampa e televisioni le viene riservata, i bandi di concorso universitari fondati sulle “nuove sfide” che essa di certo presenterà, ebbene tutto questo gigantesco e durevole corredo discorsivo mi sembra generi soltanto confusione ed irritazione. E ciò in forza di alcune brevi osservazioni critiche che mette conto di sintetizzare. Innanzitutto, va detto chiaro e forte che la locuzione di “Intelligenza artificiale” non è altro che un’elegante metafora, tanto falsa quanto pericolosa: falsa, perché essa tutto è tranne che intelligenza; pericolosa, perché capace di generare nei soggetti più impressionabili o meno culturalmente attrezzati l’idea si tratti davvero di sistemi intelligenti.
Infatti, intelligenza viene da “inter-legere”, vale a dire leggere, vedere fra e dentro le cose per come esse davvero sono senza fermarsi alla loro volatile superficie. Propongo perciò di usare in modo decisamente più consono la locuzione di “sussidio tecnologico” per indicare i sistemi oggi tanto di moda. E ciò perché tali sistemi, per quanto raffinati e........





















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