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LIVORNO. Ci sono alcuni giocatori che lasciano il segno, ben oltre i punti e i rimbalzi. E uno di questi è Giovanni Lenti, ex pivot piellino oggi in forza alla Gemini Mestre, presente domenica sera sui gradoni di via Allende. Dopo la splendida vittoria colta sabato ai danni di Faenza, Lenti è sceso a Livorno per festeggiare il compleanno con amici e familiari, senza però farsi mancare una bella dose di piellinità. «Ho perso il numero di quante persone mi sono venute incontro per salutarmi - ha precisato Giovanni -, ed è proprio da queste cose che capisci di aver lasciato qualcosa nel cuore della gente».

Prima volta al PalaMacchia quest’anno?

«Sì, anche perché Mestre non è proprio dietro l’angolo… (ride, ndr)».

Che effetto le ha fatto tornarci da spettatore?

«L’ambiente oramai lo conosco piuttosto bene, quindi sapevo benissimo cosa aspettarmi. E anche domenica, nel momento dell’allungo, la Curva Sud - e in generale tutto il palazzo - hanno spinto la squadra verso una vittoria tutt’altro che scontata, al cospetto di un avversario che veniva da 3 vittorie consecutive e all’indomani di un derby perso».

Le è piaciuta la squadra di coach Cardani?

«Tantissimo. Ribadisco il concetto: Rieti con Roderick e Zucca d’ora in avanti non sarà cliente semplice per nessuno e la Pielle, in diversi frangenti, ha fatto sembrare tutto facile nonostante la pressione di dover tornare a vincere dopo il derby. Posso aggiungere una cosa…».

Certo.

«Vorrei spendere due parole per due miei ex compagni, Michele Rubbini e Andrea Lo Biondo. Li ho trovati miglioratissimi rispetto allo scorso anno, due giocatori in grado di spaccare le partite e alzare la qualità del gioco in maniera vertiginosa. Aggiungo, infine, la soddisfazione per il ritorno in campo di Federico Loschi, perché so benissimo quanto lui ci tenga a questa maglia e alla città di Livorno».

A proposito di derby. L’ha visto in tv?

«Sì, dopo cena visto che l’ultima di andata giocavamo tutti in contemporanea. Quaranta minuti intensi, decisi da alcuni episodi, ma devo dire che rispetto a tanti altri derby si è vista anche tanta qualità e meno nervosismo agonistico. Se avesse vinto la Pielle non avrebbe rubato niente, ma complimenti alla Libertas che ha fatto valere la maggiore esperienza di alcuni interpreti e il proprio tonnellaggio sotto canestro».

Come va la sua avventura a Mestre?

«Non c’è male; archiviato un girone di andata complicato per tutta una serie di motivi sabato abbiamo vinto una partita determinante con Faenza. Credo che quest’anno il livello dei due gironi sia molto simile, terribilmente fisico ma anche di ottima qualità grazie all’inserimento di un giocatore straniero. Adesso puntiamo a scalare ulteriormente la classifica e prenderci la migliore posizione playoff…».

Secondo lei PL e Libertas hanno le carte in regola per arrivare in fondo?

«Non voglio portar male a nessuno, ma il campo sta dicendo questo. Entrambe, seppur con strutture diverse, possono far benissimo. Del resto sono state costruite con ambizioni importanti».

Ultima domanda sulle Final Four di Coppa Italia. In semifinale sarà Libertas contro Ruvo di Puglia, che lei conosce bene…

«Per meRuvo, sulla carta, è la migliore formazione delle 36 che compongono la Serie B Nazionale. Coach Campanella dispone di giocatori fortissimi scesi dalla A2, ma che in A2 avevano minutaggi notevoli. Mi aspetto una gran bella partite, anche perché Libertas è squadra altrettanto attrezzata».


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QOSHE - A passi Lenti verso la gloria - Andrea Masini
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A passi Lenti verso la gloria

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17.01.2024

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LIVORNO. Ci sono alcuni giocatori che lasciano il segno, ben oltre i punti e i rimbalzi. E uno di questi è Giovanni Lenti, ex pivot piellino oggi in forza alla Gemini Mestre, presente domenica sera sui gradoni di via Allende. Dopo la splendida vittoria colta sabato ai danni di Faenza, Lenti è sceso a Livorno per festeggiare il compleanno con amici e familiari, senza però farsi mancare una bella dose di piellinità. «Ho perso il numero di quante persone mi sono venute incontro per salutarmi - ha precisato Giovanni -, ed è proprio da queste cose che capisci di aver lasciato qualcosa nel cuore della gente».

Prima volta al PalaMacchia quest’anno?

«Sì, anche perché Mestre non è proprio dietro l’angolo… (ride, ndr)».

Che effetto le ha fatto tornarci da spettatore?

«L’ambiente oramai lo conosco piuttosto bene, quindi sapevo benissimo........

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