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LIVORNO. La storia di coach Edoardo Gallazzi è curiosa: nel luglio 2022, dopo una buona carriera di Serie B e dopo aver toccato la A2 nel 2007/2008 a Novara, decide di appendere canotta e scarpe al chiodo. Ultima stagione (2021/2022) a Desio, chiusa a 6 punti di media partita. Ma non è tanto l’aspetto cestistico, quanto le doti umane di questo ragazzone di 2 metri (classe 1986) , che convincono la Pallacanestro Aurora e nominarlo capo allenatore per la stagione 2022/2023. Sì, esatto. Da un giorno all’altro, Edoardo Gallazzi si è visto catapultare dal parquet alla panchina, dal realizzare punti e strappare rimbalzi a gestire le partite da tutta un’altra prospettiva.

Come è andata?

Decisamente alla grande. Macchina atipica ed efficiente la Rimadesio, capace di infiltrarsi al ballo dei playoff da 8° e di far sudare, nel quarto di finale, le cosiddette 7 camice alla Libertas (1° nel girone) espugnando in gara1 il Pala Macchia (fino a quel momento inviolato) e portando la serie addirittura a gara5. E non è tutto. Perché Desio è stata capace di sgambettare gli uomini di coach Andreazza anche alle terza giornata, poche settimane fa, salvo poi cadere sotto i colpi della Pielle, domenica sera, dinanzi a un muro di oltre 2.000 persone.

Coach, cosa è mancato alla sua squadra per fare 3 su 3 al Pala Macchia?

«Parto dal fare i complimenti alla Pielle, roster di valore assoluto, profondo e completo. Tanto merito a loro e al basket di altissimo livello che stanno esprimendo. La sfida, a mio modesto avviso, si è decisa su un paio di break della Pallacanestro Livorno nel secondo e terzo quarto, mentre noi facciamo ancora fatica a performare sui 40 minuti. E anche difensivamente, in ogni ruolo, la Pielle sta dimostrando una fisicità incredibile. Sono, però, fiero dei miei ragazzi bravi a rimanere sempre con la testa dentro alla gara e a tornare sul -6 (79-73, ndr) palla in mano. E poi c’è stato il fattore Pala Macchia…».

Cioè?

«Abbiamo giocato in un’atmosfera pazzesca. Un vero e proprio spot per la categoria e per Lega Nazionale Pallacanestro. Credo sia un onore per tanti, o almeno lo è per me e per i miei giocatori, giocare in contesti del genere. Desio non vede l’ora di giocare partite simili, consapevole ovviamente delle difficoltà che si moltiplicano». In queste prime otto giornate di campionato Desio ha già affrontato sia la Libertas che la Pielle. Due sistemi opposti, o quanto meno molto diversi.

È d’accordo?

«Sì, e parto da una riflessione sulla Libertas. Alla fine della passata stagione, per come è finita, la cosa più semplice e istintiva da fare sarebbe stata una rivoluzione. E invece no. Apprezzo e non poco la decisione della società e di coach Andreazza di portare avanti un progetto tecnico solido e di valore. Ad un gruppo esperto e rodato si è andati ad aggiungere freschezza e talento di elementi stra interessanti. E tutto questo, piano piano, sta venendo fuori, vedi la prestazione perfetta offerta sabato sera in quel di Treviglio. A volte serve pazienza, ma la perseveranza e la continuità alla lunga pagano».

E della Pielle cosa pensa?

«Vedo una squadra pronta, matura e con un gioco importante che ha portato alla vittoria della Supercoppa. L’aspetto che mi ha sorpreso di più è la coralità in entrambe le metà campo e la capacità dei giocatori di collaborare alla ricerca del miglior tiro possibile. E poi ogni elemento di coach Cardani sa quando è il momento di incidere e venir fuori dalle pieghe della partita. Senza dimenticare, come dicevo in precedenza, la somma dei corpi e della fisicità in tutte e due le metà campo».

Nel frattempo il girone A continua a macinare risultati a sorpresa.

«Forse andrò contro corrente, ma credo che tale equilibrio si spezzerà tra non molto. Innanzitutto non è da sottovalutare l’inserimento dei comunitari e anche la composizione dei gironi, assai diversi rispetto allo scorso anno. E non vorrei dire una sciocchezza, ma nessuno mi toglie dalla testa che due turni infrasettimanali nel primo mese di torneo hanno graffiato il rendimento di alcune compagini».

QOSHE - «Nella PL ognuno sa quando tirare. Libertas, giusto confermare tutti» - Andrea Masini
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«Nella PL ognuno sa quando tirare. Libertas, giusto confermare tutti»

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07.11.2023

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LIVORNO. La storia di coach Edoardo Gallazzi è curiosa: nel luglio 2022, dopo una buona carriera di Serie B e dopo aver toccato la A2 nel 2007/2008 a Novara, decide di appendere canotta e scarpe al chiodo. Ultima stagione (2021/2022) a Desio, chiusa a 6 punti di media partita. Ma non è tanto l’aspetto cestistico, quanto le doti umane di questo ragazzone di 2 metri (classe 1986) , che convincono la Pallacanestro Aurora e nominarlo capo allenatore per la stagione 2022/2023. Sì, esatto. Da un giorno all’altro, Edoardo Gallazzi si è visto catapultare dal parquet alla panchina, dal realizzare punti e strappare rimbalzi a gestire le partite da tutta un’altra prospettiva.

Come è andata?

Decisamente alla grande. Macchina atipica ed efficiente la Rimadesio, capace di infiltrarsi al ballo dei playoff da 8° e di far sudare, nel quarto di finale, le cosiddette 7 camice alla Libertas (1° nel girone) espugnando in gara1 il Pala Macchia (fino a quel momento inviolato) e portando la serie addirittura a........

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