di Paolo Morelli

È finito anche il mese di marzo e dei lavori promessi dalla Protezione Civile per rinforzare l’argine sinistro del fiume Savio nel primo tratto a valle del Ponte Vecchio non se ne vede l’ombra. E’ da lì che il 16 maggio dell’anno scorso è iniziata l’esondazione delle acque del fiume Savio (ci sono video inequivocabili) che poi ha allagato tutta la zona di San Rocco, una di quelle che hanno subito i maggiori danni a Cesena. Va detto che il primo tratto dell’argine è più basso perché c’è la rampa di accesso alla pista ciclabile che corre sull’argine verso il Ponte Nuovo e poi verso il mare. Della necessità di fare questi lavori se ne parlò il 6 novembre dell’anno scorso nella riunione organizzata dal Comitato Alluvionati e Franati di Cesena e Vallesavio alla quale partecipò il sindaco Enzo Lattuca, affiancato dalla struttura provinciale della Protezione Civile. A porre il problema fu Paolo Donati, un cittadino che da pochi anni vive a Cesena e ha interessi in una struttura della zona San Rocco gravemente danneggiata dall’alluvione. Il problema era già stato segnalato nelle settimane precedenti anche dal Carlino.

Paolo Donati, un repubblicano che ha esperienza amministrativa avendo ricoperto il ruolo di assessore nella giunta di centrosinistra di un Comune del Ravennate, intervenendo dal pubblico si era rivolto al sindaco ponendo il problema, spalleggiato da residenti nella zona; gli aveva risposto Piero Tabellini, responsabile locale dell’Agenzia Regionale Sicurezza del Territorio e Protezione Civile, riconoscendo l’esistenza del problema e annunciando che l’argine sarebbe stato rialzato. "Tornai a casa con un senso di sollievo – dice Paolo Donati – perché finalmente mi sembrava che chi di dovere avesse compreso l’importanza del problema. Ma da allora non è successo nulla. Sono stati fatti tanti lavori nel tratto urbano del fiume Savio, ma di rialzare l’argine sinistro nel punto in cui è più basso a valle del Ponte Vecchio non se ne parla neppure. Non so il perché: gli annunci di lavori qua e là si susseguono uno dopo l’altro ma di rialzare l’argine dove è più basso non si parla nemmeno".

"Continueremo a insistere perché non ci sentiamo tranquilli. Nei giorni scorsi, quando ha piovuto a lungo, anche se in modo non particolarmente intenso, io ero molto preoccupato, e insieme a me i miei famigliari e tanta gente che ha subito il flagello dell’alluvione. Non capiamo perché dopo cinque mesi nessuno si sia mosso. Però dobbiamo rilevare che nessuno parla neppure di abbassare le golene nel tratto fra i due ponti in modo da aumentare la sezione disponibile per il passaggio dell’acqua, e neppure di liberare spazio sotto il Ponte Nuovo. Quanto tempo dovremo ancora aspettare? Spero che qualcuno ci risponda, è avvilente pensare che nessuno si preoccupi dei nostri problemi".

QOSHE - L’argine più basso in via Pesaro: "Avevano promesso i lavori, dopo 6 mesi è tutto come prima" - Francesca Chilloni
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L’argine più basso in via Pesaro: "Avevano promesso i lavori, dopo 6 mesi è tutto come prima"

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03.04.2024

di Paolo Morelli

È finito anche il mese di marzo e dei lavori promessi dalla Protezione Civile per rinforzare l’argine sinistro del fiume Savio nel primo tratto a valle del Ponte Vecchio non se ne vede l’ombra. E’ da lì che il 16 maggio dell’anno scorso è iniziata l’esondazione delle acque del fiume Savio (ci sono video inequivocabili) che poi ha allagato tutta la zona di San Rocco, una di quelle che hanno subito i maggiori danni a Cesena. Va detto che il primo tratto dell’argine è più basso perché c’è la rampa di accesso alla pista ciclabile che corre sull’argine verso il Ponte Nuovo e poi verso il mare. Della necessità di fare questi lavori se ne parlò il 6 novembre dell’anno scorso........

© il Resto del Carlino


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