Cesena, 8 marzo 2024 – Fa freddo di solito a Chicago, in pieno inverno la temperatura scende anche sotto ai 20 gradi, ma ci vuole ben altro per spegnere la gioiosa energia di Sabrina Garattoni, 27 anni, ingegnere informatico quantistico presso Fermilab, il principale laboratorio statunitense di fisica delle particelle e acceleratori. "Ma in questo momento sono a Minneapolis - dice sorridendo nello schermo di una vivacissima conversazione via web - ad appena due ore d’aereo da Chicago. Sono qui per l’American Fhysics Society". Una comunità mondiale di cui Sabrina, nata a San Mauro Pascoli, fa parte da circa 9 mesi, da quando lavora al Fermilab.

Sabrina, possiamo definirla un cervello in fuga?

"Non proprio, mi piace l’Italia e andarsene non è mai facile ma desidero vedere il mondo, allargare la mia formazione e fare altre esperienze. Ho avuto la fortuna di avere una famiglia viaggiatrice che mi ha insegnato molto".

Ecco, gli studi, da dove è partita per arrivare fin lì?

"Ho frequentato il liceo scientifico a San Mauro, poi, dato che mi è sempre piaciuta la fisica e mi sono sempre chiesta cosa c’era dopo ad ogni traguardo, sono andata al Politecnico di Milano. Mi sono laureata in fotonica e nano ottica, e ho fatto un master all’università di Sidney. L’ingegneria fisica mi ha attratta per la possibilità di ottenere risultati concreti da mettere a disposizione delle aziende".

E l’approdo al Fermilab?

" Dopo la laurea cercavo lavoro in Europa consapevole di avere un’età in cui si può andare all’estero e magari poi tornare. Ho incrociato alcuni istituti di ricerca ed è lì che ho saputo di un’opportunità di lavoro al Fermilab. Ho mandato il curriculum, sono stata richiamata per un colloquio on line e uno in visita. Mi hanno fatto una proposta, che ho accettato, e mi hanno assunta".

Quali sono state le emozioni di quel momento?

"Mi chiedevo se davvero lo stavo facendo di andare a Chicago e tutto il resto. Ho chiesto consiglio a tutti, genitori, parenti, amici. Vivo fuori casa da quando avevo 18 anni ma questo era andare molto lontano e lavorare per la prima volta".

Cosa fa di specifico?

"Sono un quantum computing engineer. Mi applico alla realizzazione di computer quantistici. In particolare della fabbricazione di Qubit, una sorta di chip per computer quantistici realizzati attraverso un lavoro di squadra che mi piace moltissimo".

Cos’è, secondo lei, che frena le ragazze nella scelta delle materie scientifiche?

"Difficile da dire. Al liceo la proporzione era al cinquanta per cento, la discrepanza è iniziata all’università, dove le ragazze erano pochissime. Ho partecipato anche ad alcuni progetti per invogliare le ragazze ad abbracciare studi STEM. Fortuna che poi quando si lavora tutto cambia. Qui non c’è alcuna discriminazione di genere, l’uguaglianza è assoluta".

Oggi è l’8 marzo, c’è lì qualche festeggiamento?

"Si riconosce come giorno dedicato alle donne ma non ha molta risonanza, benché non manchino attività di sensibilizzazione verso la discriminazione di genere. Qui, comunque, il vero problema è la discriminazione sociale e razziale".

QOSHE - L’ingegnera quantistica negli Usa: "Qui l’uguaglianza è assoluta" - Elide Giordani
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L’ingegnera quantistica negli Usa: "Qui l’uguaglianza è assoluta"

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08.03.2024

Cesena, 8 marzo 2024 – Fa freddo di solito a Chicago, in pieno inverno la temperatura scende anche sotto ai 20 gradi, ma ci vuole ben altro per spegnere la gioiosa energia di Sabrina Garattoni, 27 anni, ingegnere informatico quantistico presso Fermilab, il principale laboratorio statunitense di fisica delle particelle e acceleratori. "Ma in questo momento sono a Minneapolis - dice sorridendo nello schermo di una vivacissima conversazione via web - ad appena due ore d’aereo da Chicago. Sono qui per l’American Fhysics Society". Una comunità mondiale di cui Sabrina, nata a San Mauro Pascoli, fa parte da circa 9 mesi, da quando lavora al Fermilab.

Sabrina, possiamo definirla un cervello in fuga?

"Non proprio, mi piace l’Italia e andarsene non è mai facile ma desidero........

© il Resto del Carlino


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