«Il 2023 è stato un anno complesso, con gli investitori disorientati dall'effetto negativo del rialzo dei tassi sugli investimenti, la perdita di potere d'acquisto da pressioni inflazionistiche e le crescenti incertezze geopolitiche. Nonostante un contesto difficile siamo riusciti a registrare il miglior anno della nostra storia per utili e masse, il tutto rafforzando la solidità patrimoniale, fornendo servizi di investimento a valore aggiunto e aumentando la remunerazione degli azionisti»: così l'amministratore delegato di Banca Generali, Gian Maria Mossa, nel giorno della diffusione dei conti annuali. L’ad svela poi la sua ricetta per il Nord Est: «Per la crescita sostenibile del Paese bisogna garantire un migliore accesso delle nostre imprese al mercato dei capitali».

Banca Generali ha chiuso il 2023 con un utile netto consolidato di 326,1 milioni (+53,1%). Un risultato trainato dal forte progresso dei profitti ricorrenti che sono saliti del 45% a 320,3 milioni. Il cda proporrà all'assemblea degli azionisti la distribuzione dividendi in crescita per 251,2 milioni, pari a 2,15 per azione. Il dividendo sarà corrisposto a maggio 2024 (1,55 euro) e febbraio 2025 (0,60 euro). In Borsa realizzi sul titolo (-2,54%) che aveva già corso molto.

Mossa, confermate gli obiettivi del piano industriale?

«Certamente. Siamo molto soddisfatti dei risultati raggiunti. Alla fine dello scorso anno gestivamo masse per 92,8 miliardi che è già il valore più elevato di sempre: quest’anno puntiamo al traguardo dei 100 miliardi. In prospettiva la normalizzazione dei tassi aumenterà la richiesta di consulenza da parte di famiglie e imprese nella gestione dei patrimoni. Sono convinto che la realizzazione di progetti strategici come la recente licenza bancaria ottenuta in Svizzera ci garantiscano importanti prospettive di crescita».

Su quali obiettivi puntate?

«Stiamo sfruttando molto le tecnologie, per quel che riguarda sia le piattaforme operative sia i servizi digitali per la clientela grazie anche all’intelligenza artificiale. E lavoriamo molto bene anche alle sinergie con la capogruppo Generali».

Fra pressioni inflazionistiche e tensioni geopolitiche come vede il 2024 dal punto di vista dei mercati?

«Non vedo riduzioni dei tassi troppo ravvicinate da parte delle banche centrali. Dopo un periodo prolungato di stretta monetaria anti-inflazione, potrebbero però ripartire soprattutto in Europa manovre di politica economica e fiscale espansive che mi aspetto anche oltre-oceano in vista delle elezioni americane di novembre. Per quanto riguarda l’Europa dobbiamo fare i conti con la recessione tedesca che condizionerà inevitabilmente le scelte della Bce in materia di tassi. In aggiunta ci sono le crescenti tensioni geopolitiche che aumentano l’incertezza. Preoccupano anche i rischi di deflazione in Cina».

Dopo la forte domanda di titoli di Stato e Btp a inizio anno, prevede un ritorno di interesse sul risparmio gestito?

«Negli anni passati la presenza dei titoli di Stato nei portafogli dei risparmiatori era arrivata ai minimi storici a causa dei tassi a zero e rendimenti negativi. Questo ritorno di interesse per i Btp non mi ha stupito anche perchè premia la resilienza della nostra economia. Siamo di fronte a un processo di normalizzazione anche perché i rendimenti dei bond sono tornati ai livelli di un tempo».

Che cosa si aspettano i vostri clienti che in genere dispongono di ingenti patrimoni?

«C’è richiesta di diversificazione e protezione anche per neutralizzare i numerosi fattori di incertezza. Si guarda molto alla cedola e all’aspettativa del dividendo. Si torna sulla difensiva con una forte attenzione alla redditività».

Siete stati i primi a ottenere la licenza in Svizzera. Quali saranno i prossimi passaggi?

«Siamo in attesa dell’autorizzazione per avviare la libera prestazione dei servizi della nostra banca in Svizzera, con un mandato che consentirà di riappropriarsi del valore della gestione degli investimenti dei risparmi oltreconfine in Italia».

E cosa chiedono le imprese a Banca Generali?

«Per garantire una crescita sostenibile al Paese bisogna garantire un migliore accesso delle nostre imprese al mercato dei capitali. A questo scopo Banca Generali fornisce una piattaforma evoluta per aiutare anche le Pmi del Nord Est a crescere. L’imprenditore si preoccupa giustamente di valorizzare e dare continuità all’impresa, soprattutto quella familiare, preparandola per il futuro e risolvendo il nodo del passaggio generazionale. Ricordo che entro il 2026 le piccole e medie imprese dovranno redigere un bilancio di sostenibilità. È un passaggio fondamentale nel dialogo con gli stakeholder».

C’è da temere una frenata della crescita economica a Nord Est?

«L’Italia mi sembra stia meglio rispetto ad altri Paesi europei. Tuttavia essendo il nostro Paese molto orientato all’export è esposto alla frenata di economie come quella della Germania e della Cina».

Previsioni per Banca Generali nel 2024?

«Siamo positivi e fiduciosi sui risultati del 2024 grazie anche alla normalizzazione dei tassi. Confermiamo gli obiettivi del piano triennale con una crescita degli utili ricorrenti 2022-2024 superiore di almeno il 15% in media l’anno e l’obiettivo di distribuire 7,5-8,5 per azione di dividendi cumulati nel periodo 2022-2025. E abbiamo nel mirino l’obiettivo di 100 miliardi di masse».

QOSHE - Mossa: «Italia resiliente Va migliorato l’accesso delle imprese nordestine al mercato dei capitali» - Piercarlo Fiumanò
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Mossa: «Italia resiliente Va migliorato l’accesso delle imprese nordestine al mercato dei capitali»

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09.02.2024

«Il 2023 è stato un anno complesso, con gli investitori disorientati dall'effetto negativo del rialzo dei tassi sugli investimenti, la perdita di potere d'acquisto da pressioni inflazionistiche e le crescenti incertezze geopolitiche. Nonostante un contesto difficile siamo riusciti a registrare il miglior anno della nostra storia per utili e masse, il tutto rafforzando la solidità patrimoniale, fornendo servizi di investimento a valore aggiunto e aumentando la remunerazione degli azionisti»: così l'amministratore delegato di Banca Generali, Gian Maria Mossa, nel giorno della diffusione dei conti annuali. L’ad svela poi la sua ricetta per il Nord Est: «Per la crescita sostenibile del Paese bisogna garantire un migliore accesso delle nostre imprese al mercato dei capitali».

Banca Generali ha chiuso il 2023 con un utile netto consolidato di 326,1 milioni ( 53,1%). Un risultato trainato dal forte progresso dei profitti ricorrenti che sono saliti del 45% a 320,3 milioni. Il cda proporrà all'assemblea degli azionisti la distribuzione dividendi in crescita per 251,2 milioni, pari a 2,15 per azione. Il dividendo sarà corrisposto a maggio 2024 (1,55 euro) e febbraio 2025 (0,60 euro). In Borsa realizzi sul titolo (-2,54%) che aveva già corso molto.

Mossa, confermate gli obiettivi del piano industriale?

«Certamente. Siamo molto soddisfatti dei........

© Il Mattino di Padova


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