Parla dell’importanza del made in Italy, davanti a una platea di quasi soli studenti, la premier Giorgia Meloni. All’indomani dell’attacco missilistico dell’Iran su Israele, aveva disdetto la sua partecipazione al Vinitaly, a Verona. Nella tarda serata di ieri, 14 aprile, è arrivato il contrordine. «Ci tenevo molto a essere qui», dice. L’auditorium Verdi è gremito. Sul palco, i ministri Giuseppe Valditara (Istruzione), leghista, e il meloniano Francesco Lollobrigida (Agricoltura), per parlare di scuola, agricoltura e cultura del vino. L’occasione è la premiazione dei ragazzi, vincitori dell’ottava edizione del concorso enologico Masaf-Istituti agrari, organizzata proprio nella giornata che celebra il made in Italy.

«In questo anno e mezzo di governo, abbiamo messo risorse per sostenere le filiere strategiche, abbiamo lavorato sulla valorizzazione del made in Italy al femminile. Immaginato misure di protezione dalla concorrenza sleale e dalla contraffazione, fenomeno che ogni anno drenano dal sistema Italia decine di milioni di euro, compromettendo il nostro nome» rivendica Meloni. «Dobbiamo essere implacabili contro chi spaccia il nome italiano, con prodotti che in realtà non c’entrano nulla». E che la “battaglia” le stia a cuore lo dimostra la costituzione non soltanto della giornata del made in Italy, ma pure l’aggiunta della specifica al nome del ministero delle Imprese e la creazione di uno specifico indirizzo di studi.

«Le nostre imprese non trovano lavoratori specializzati, perché in passato c’era chi sosteneva che l’istruzione tecnica è un’istruzione di serie B» dice Meloni, ricevendo l’applauso scrosciante del pubblico. «E allora noi abbiamo creato una scuola, chiamandola proprio “Liceo” del made in Italy, perché non c’è cultura italiana senza made in Italy».

E made in Italy, a Verona, significa soprattutto vino, e quindi agricoltura. Un settore sotto riflettori costantemente accesi, soprattutto dopo le proteste dei “trattori”, che da mesi animano tutta Europa. «Sono qui per ribadire ancora una volta il valore e la centralità che questo Governo attribuisce al mondo dell’agricoltura - dice Meloni – perché i nostri agricoltori devono avere la capacità e la possibilità di continuare a produrre eccellenze, vedendo riconosciuto il giusto prezzo per quello che è un pezzo significativo del nostro Made in Italy».

Ma il settore vive una crisi profonda, «dovuta a costi di produzione che aumentano e un’Europa, che stiamo lavorando per smontare. Chi pensa che si possa difendere la natura, non tenendo conto del lavoro degli agricoltori o facendolo contro di loro, non sa di cosa parla, perché gli agricoltori sono i primi bioregolatori» sostiene la premier.

«E per difendere l’ambiente è fondamentale l’opera dell’uomo. In un anno e mezzo, abbiamo fatto un grande lavoro sul tema dell’agricoltura, penso all’aumento delle risorse, da 5 a 8 miliardi di euro, con la revisione del Pnrr. Abbiamo portato avanti delle battaglie in Europa, e tante altre nazioni hanno iniziato a seguirci».

QOSHE - La premier Meloni al Vinitaly: «Non c’è cultura senza made in Italy» - Laura Berlinghieri
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La premier Meloni al Vinitaly: «Non c’è cultura senza made in Italy»

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15.04.2024

Parla dell’importanza del made in Italy, davanti a una platea di quasi soli studenti, la premier Giorgia Meloni. All’indomani dell’attacco missilistico dell’Iran su Israele, aveva disdetto la sua partecipazione al Vinitaly, a Verona. Nella tarda serata di ieri, 14 aprile, è arrivato il contrordine. «Ci tenevo molto a essere qui», dice. L’auditorium Verdi è gremito. Sul palco, i ministri Giuseppe Valditara (Istruzione), leghista, e il meloniano Francesco Lollobrigida (Agricoltura), per parlare di scuola, agricoltura e cultura del vino. L’occasione è la premiazione dei ragazzi, vincitori dell’ottava edizione del concorso enologico Masaf-Istituti agrari, organizzata proprio nella giornata che celebra il made in Italy.

«In questo anno e........

© Il Mattino di Padova


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