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Poveri con la partita Iva nella città più cara d’Italia: a Milano in pensione a 71 anni e con 646 euro al mese. “Più colpite le donne”

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14.12.2025

Protesta di lavoratori a partita Iva contro il caro vita e le prospettive difficili

Milano, 14 dicembre 2025 – Compensi miseri durante la vita lavorativa, e la prospettiva di una pensione “da fame” raggiunta a un’età sempre più avanzata.

È il destino di un esercito di collaboratori e partite Iva individuali, che vedranno l’uscita dal lavoro a 71 anni con la minima o con 30 anni di contributi per percepire in media 646 euro al mese. Sono operatori di call center e maestre d’asilo, archeologi e grafici pubblicitari, guide turistiche, traduttori e professionisti della comunicazione, solo per citare alcuni dei settori che fanno un sempre più largo uso di personale esterno per abbattere il costo del lavoro, sia nel settore privato sia nel pubblico. 

“Una categoria che fa sempre più fatica durante la vita lavorativa – spiega Claudia Di Stefano, segretaria generale della Nidil-Cgil di Milano – e si trova di fronte a prospettive ancora peggiori quando smetterà di lavorare, con tutti i problemi........

© Il Giorno