Sin dall’inizio di questa legislatura avevamo pensato che avere i leader in Parlamento avrebbe reso le cose più sapide, ma mai avremmo pensato che sarebbe bastato ascoltare persone capaci di esprimersi in un italiano corretto, di parlare a braccio per assaporare la sensazione di cos’è una democrazia
Un vero dibattito parlamentare come quello andato in scena ieri al Senato in un attimo ci ricorda cos’è la democrazia, accende il Parlamento, lo riempie di senso, e manda in soffitta o meglio in cantina la retorica anticasta e quegli spettacoli televisivi che in Italia chiamiamo “approfondimento politico” ma sono soltanto l’esposizione delle macchiette del martedì e del giovedì. Ieri in Senato Giorgia Meloni si è confrontata in un vero dibattito con gente che sa parlare: Casini, Renzi, Calenda.
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Milano 1982, vicedirettore del Foglio. Cresciuto a Catania, liceo classico “Galileo” a Firenze, tre lauree a Siena e una parentesi erasmiana a Nottingham. Un tirocinio in epoca universitaria al Corriere del Mezzogiorno (redazione di Bari), ho collaborato con Radiotre, Panorama e Raiuno. Lavoro al Foglio dal 2007. Ho scritto per Mondadori "Fummo giovani soltanto allora", la vita spericolata del giovane Indro Montanelli.