Peter Thiel, eminenza oscura della Silicon Valley, molla l'ex presidente: basta dare soldi alla sua campagna. E all'Atlantic spiega le sue ragioni. Inevitabile sospettare che l’intervista sia un tentativo di riscrivere la storia recente da parte di una figura controversa
Qualche mese fa Peter Thiel, co-fondatore di eBay e tra i primi investitori di Facebook (compare anche in “The Social Network”), l’ha dovuto dire, al telefono, a Donald Trump: “No, non darò più soldi alla tua campagna elettorale”. Il rifiuto ha stupito i più – Trump in primis, che prima si è detto deluso, per poi liquidarlo in privato come “una fottuta canaglia” – ma è parte del nuovo corso di Thiel, che ha deciso di allontanarsi dalla politica. Lo ha confermato anche in un’intervista rilasciata a un incredulo giornalista dell’Atlantic, Barton Gellman, che ha potuto registrare una rarissima apertura da parte di un uomo ritenuto l’eminenza oscura della Silicon Valley, storico sostenitore di Trump nel 2020 e ora lievemente critico nei confronti delle sue stesse azioni: “Mio marito non vuole che io dia altri soldi [ai candidati repubblicani], e ha ragione”, ha detto a Gellman.
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