Il termine “ottentotto” sarebbe discriminatorio. Eppure i libri di P. L. Travers restano una grande reazione spiritualista al ’900

“C’era qualcosa di strano e di straordinario in lei, qualcosa di spaventoso e al tempo stesso elettrizzante”: Mary Poppins, come dichiarò la sua creatrice Pamela Lyndon Travers, era un po’ più inquietante della prodigiosa bambinaia che Walt Disney traspose dai libri in un film di clamoroso successo. S’ispirò in questo caso al principio che “basta un poco di zucchero e la pillola va giù”, come recita la canzoncina, ma la dolcezza della zolletta non ha soppresso i messaggi stregati che la nanny ha instillato nel cuore di generazioni dal 1964, quando uscì la pellicola vincitrice di cinque premi Oscar tra cui quello per la migliore attrice protagonista a Julie Andrews.

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QOSHE - Mary Poppins no: la frusta moralista colpisce anche la tata volante - Francesco Palmieri
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Mary Poppins no: la frusta moralista colpisce anche la tata volante

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11.03.2024

Il termine “ottentotto” sarebbe discriminatorio. Eppure i libri di P. L. Travers restano una grande reazione spiritualista al ’900

“C’era qualcosa di strano e di straordinario in lei, qualcosa di spaventoso e al tempo stesso........

© Il Foglio

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