Se la capitale la spuntasse su Riad potrebbe beneficiare di importanti finanziamenti. Ma sul risultato della votazione del 28 novembre pesa la difficile situazione in medio oriente

“Alla fine è come vincere al superenalotto, se vinciamo abbiamo svoltato”. C’è chi scherza anche così in Campidoglio sulla questione Expo. Espressione che rivela due fatti: le poche probabilità di vincere della capitale e l’importanza della partita per la città. C’è un pacchetto di “opere connesse”, un libro dei sogni che si trasformerebbe i finanziamenti statali per la capitale solo in caso di vittoria tra un mese nella partita con Riad per ospitare l’esposizione universale del 2030. Le principali riguardano il trasporto pubblico. Specialmente le metropolitane. In caso di vittoria a Roma pioverebbero, in pochissimi anni, una pioggia di miliardi per rafforzare la rete. Tre miliardi per la precisione, concentrati in un breve arco di tempo. Uno e mezzo per costruire da zero la metro D, la quarta linea della capitale che collegherebbe Talenti (fermata Oglietti) all’Eur (Agricoltura) passando per il quartiere Italia, il centro e Trastevere. A questo si aggiungerebbero i 900 milioni, per il prolungamento della linea A da Battistini a Monte Mario, con una fermata a Torrevecchia e una a Primavalle, e i 600 per il prolungamento della linea B da Rebibbia a Casal Monastero. Una rivoluzione.

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QOSHE - L'Expo come un sei al Superenalotto: per Roma la vittoria sarebbe una svolta - Andrea Venanzoni
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L'Expo come un sei al Superenalotto: per Roma la vittoria sarebbe una svolta

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05.11.2023

Se la capitale la spuntasse su Riad potrebbe beneficiare di importanti finanziamenti. Ma sul risultato della votazione del 28 novembre pesa la difficile situazione in medio oriente

“Alla fine è come vincere al superenalotto, se vinciamo abbiamo svoltato”. C’è chi scherza anche così in Campidoglio sulla questione Expo. Espressione che rivela due fatti: le poche........

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