Dal Golgota fangoso di Ostia lido a via di Panico fino alle vallate disossate di borgata: una Roma matrigna

Prima rugginose, poi ellittiche come carillon di sangue e di mare, le note di “Ostia (The Death of Pasolini)” dei Coil sottolineano quell’esatto punto geometricamente disintegrato in un nulla verde e ocra, fangoso, oggi sormontato da un monumento inestricabile, cinto da erbetta e canneti, umidicci, dove quarantotto anni fa venne rinvenuto il cadavere di Pier Paolo Pasolini. L’area, tutto intorno, Golgota lumpenproletariat allora e ancora oggi, il cielo livido, a picco tra i flutti sporchi che si infrangono contro scogli e pattini spezzati. Come in un volteggio dantesco, il suo stesso carnefice, dopo l’ultima cena all’Ostiense e poi quel viaggio, fari a fendere la via verso Ostia, in un eros divenuto morte in simmetria alla Bataille che rende ogni piacere consacrato alla carne formula di decomposizione, è stato incatenato dalla burocrazia post-carceraria ad accudire giardini, con la cooperativa di Buzzi, ed è finito a sfalciare erba pure in quel parchetto votato alla memoria del poeta.

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QOSHE - Flânerie decadente nei luoghi di Pasolini, morto a novembre - Andrea Venanzoni
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Flânerie decadente nei luoghi di Pasolini, morto a novembre

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19.11.2023

Dal Golgota fangoso di Ostia lido a via di Panico fino alle vallate disossate di borgata: una Roma matrigna

Prima rugginose, poi ellittiche come carillon di sangue e di mare, le note di “Ostia (The Death of Pasolini)” dei Coil sottolineano quell’esatto punto geometricamente disintegrato in un nulla verde e........

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