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Mentre le schermaglie sulla manovra sono fisiologiche e destinate a rientrare, sul sostegno a kiev la maggioranza è fragile

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20.12.2025

L’esito del vertice Ue che ha deciso di sostenere l’Ucraina attraverso un prestito europeo, rinviando l’uso diretto degli asset russi congelati, rappresenta non solo la soluzione probabilmente più solida dal punto di vista giuridico, ma anche quella politicamente più gradita a Giorgia Meloni.

Una scelta che consente alla premier di portare a casa un risultato a Bruxelles e, allo stesso tempo, di disinnescare una mina interna pronta a esplodere: la Lega di Matteo Salvini. Di fronte all’ipotesi di utilizzare i beni russi – bollata da Vladimir Putin come una “rapina” e da Viktor Orban come una “stupidaggine” – il Carroccio si sarebbe con ogni probabilità sfilato, rendendo ingestibile l’ennesimo passaggio parlamentare sul dossier ucraino.
Non è un mistero, del resto, che Salvini abbia già fatto sapere che il via libera leghista al prossimo decreto sugli aiuti militari a Kiev non potrà essere scontato. Stavolta, ha chiarito, serviranno distinguo evidenti, capaci di segnare........

© Il Dubbio