Le lacrime nell’infotainment sono concesse perché generano empatia e ascolti in più - Aldo Grasso /CorriereTv

Aldo Grasso

Una volta nelle scuole di giornalismo insegnavano che il cronista non deve mai piangere, deve sempre comportarsi - come si diceva - “a ciglio asciutto”. Sia nella scrittura che nella presenza in video. Ma adesso le cose sono cambiate.
L’ultimo esempio lo abbiamo avuto a “La Vita in diretta” quando una cronista si è messa a piangere e ha cominciato ad abbracciare il figlio a cui era appena stato rivelato che la madre era morta. Dal punto di vista umano, è una situazione comprensibilissima. Dal punto di vista giornalistico, merita qualche riflessione.
Più che un punto di vista giornalistico, in realtà siamo nel campo dell’infotainment che spesso è più intrattenimento che informazione. E nell’intrattenimento, le lacrime sono concesse. Serve anche constatare che le lacrime ormai fanno parte del racconto televisivo. E spesso sono chiamate perché generano empatia, condivisione con il pubblico. E quindi una lacrima in più significa anche qualche ascolto in più.

Il video del ministro Sangiuliano che confonde Londra con New York: «Quando pensiamo a Londra pensiamo a Times Square»

La scossa a Taiwan in diretta tv: in studio trema tutto ma la giornalista continua a condurre il tg

Il video del fortissimo terremoto a Taiwan ripreso da una webcam

Il sindaco di Bari Antonio Decaro balla sulle note di «Sinceramente» di Annalisa

Taiwan, il momento della potente scossa di terremoto su un treno: il video

Il caso de “La vita in diretta”: al cronista sono concesse le lacrime?

Call my agent: L'agenzia che regala al cinema italiano il dono dell'autoironia

Studio Battaglia: la serialità italiana declinata al femminile

“The Regime”: quando il potere assume forme grottesche

Chiara Ferragni: ovvero l’incapacità di stare davanti alla telecamera

QOSHE - Il caso de “La vita in diretta”: al cronista sono concesse le lacrime? - Aldo Grasso
menu_open
Columnists Actual . Favourites . Archive
We use cookies to provide some features and experiences in QOSHE

More information  .  Close
Aa Aa Aa
- A +

Il caso de “La vita in diretta”: al cronista sono concesse le lacrime?

13 0
04.04.2024

Le lacrime nell’infotainment sono concesse perché generano empatia e ascolti in più - Aldo Grasso /CorriereTv

Aldo Grasso

Una volta nelle scuole di giornalismo insegnavano che il cronista non deve mai piangere, deve sempre comportarsi - come si diceva - “a ciglio asciutto”. Sia nella scrittura che nella presenza in video. Ma adesso le cose sono cambiate.
L’ultimo esempio lo abbiamo avuto a “La Vita in diretta” quando una cronista si è messa a piangere e ha........

© Corriere della Sera


Get it on Google Play