Sette articoli per potenziare l’assistenza. Ciarambino è la prima firmataria

Che la battaglia sui disturbi della nutrizione e dell’alimentazione (Dna), ma in particolar modo sui fondi dedicati, si stia giocando sul piano nazionale è chiaro. Il ministro della salute Orazio Schillaci, nel corso di un question time alla Camera, ha annunciato che «con un emendamento sarà proposto, in conversione al cosiddetto decreto Milleproroghe, di mettere a disposizione del Fondo straordinario per i disturbi della nutrizione e dell’alimentazione, risorse pari a 10 milioni di euro per il 2024».
Il Coordinamento nazionale disturbi alimentari, nell’annunciare la sua assenza alle manifestazioni nazionali programmate per venerdì contro il mancato rifinanziamento, lo aveva preannunciato: «Stiamo interloquendo con il ministro ed i primi segnali sono positivi». Anche se manca ancora una completa rendicontazione, che arriverà entro il 31 ottobre, sulle attività svolte e le spese sostenute dalle Regioni, grazie al Fondo di 25 milioni che sembrava essere a rischio fino a ieri, il punto ora è: può un fondo biennale risolvere le criticità di un’assistenza sanitaria che, per questi disturbi, si mostra come disomogenea e carente?

La vera battaglia sta, infatti, nell’ottenere una copertura strutturale ed inserire, all’interno dei Livelli essenziali di assistenza (Lea), nuove prestazioni specialistiche ambulatoriali da concedere in esenzione. Un intervento incisivo ed efficace dello Stato per la prevenzione e la cura di queste malattie, rimane fondamentale. Ma mentre a livello nazionale qualcosa sembra cambiare, come si sta muovendo, invece, la Regione Campania? I dati regionali sui disturbi alimentari sono allarmanti: 26.442 mila le prestazioni eseguite tra gennaio e dicembre 2022; 1.280 pazienti in carico, con circa 240 nuovi casi di anoressia nervosa e 360 nuovi casi di bulimia nervosa registrati ogni anno, con numeri ulteriormente preoccupanti anche sulla migrazione sanitaria. Attualmente in V Commissione Salute del Consiglio regionale della Campania, giace una proposta di legge contenente disposizioni per la prevenzione e la cura dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione, firmata dalla vicepresidente, Valeria Ciarambino, e da altri 5 consiglieri sia di maggioranza che di opposizione. Una proposta di legge su un tema che sembrerebbe essere stato attenzionato anche dal presidente De Luca.

«Aver presentato una proposta di legge sul tema dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione mi ha permesso di entrare in contatto con tante storie di dolore ma anche di rinascita, di tanti giovani strappati alla morte grazie ad una diagnosi precoce e a cure adeguate — ha dichiarato la vicepresidente del Consiglio regionale, Valeria Ciarambino —; per questo mi auguro che si approvi quanto prima la mia proposta di legge, per potenziare la Rete e renderla strutturale ed omogenea su tutto il territorio regionale, aumentando i posti letto che oggi sono insufficienti e costringono tanti figli della nostra terra a curarsi fuori regione». Dal testo al vaglio della commissione si evince la necessità di un adeguamento della rete dedicata ai Dna per renderla completa in tutti i livelli di assistenza, e distribuita in maniera omogenea sul territorio regionale, per non inficiare sulla continuità assistenziale.

I 7 articoli, contenuti attualmente nella proposta mirano, dunque, a potenziare la rete assistenziale, attiva in Campania dal 2019; ad attivare presso i Pronto soccorso un approccio dedicato definito “Percorso lilla”, per permettere l’intercettazione di pazienti che si recano in ospedale per condizioni patologiche secondarie al disturbo nutrizionale; a promuovere indagini epidemiologiche dell’Osservatorio regionale e ad istituire un Tavolo tecnico avente il compito di formulare proposte alla giunta di Palazzo Santa Lucia. Indicati già , inoltre, 100 mila euro per iniziative di formazione, informazione e sensibilizzazione.
«Un aspetto saliente della proposta di legge è l’informazione e la formazione, che coinvolga non solo medici e pediatri di base, ma anche le famiglie e le scuole, per riuscire a riconoscere precocemente i segni di questi disturbi dai quali si può guarire, se trattati in tempo — ha spiegato la vicepresidente —. I Dna rappresentano la seconda causa di morte tra i giovani, non possiamo aspettare, ne va della vita dei nostri ragazzi». Quanto una normativa regionale sul tema possa incidere sulle carenze assistenziali dipenderà ovviamente dai fondi che verranno stanziati. Di certo dotarsi di una legge regionale sancirebbe l’impegno non solo nel garantire i livelli di assistenza indicati dalle linee guida ministeriali, ma anche nel fornire un’adeguata dotazione di personale formato e specializzato. Sperando, però, che i tempi per la sua approvazione, così come quelli che saranno necessari per la sua attuazione, siano brevi.

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19 gennaio 2024

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Disturbi dell'alimentazione, una normachiusa nei cassetti della Regione

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19.01.2024

 Sette articoli per potenziare l’assistenza. Ciarambino è la prima firmataria

Che la battaglia sui disturbi della nutrizione e dell’alimentazione (Dna), ma in particolar modo sui fondi dedicati, si stia giocando sul piano nazionale è chiaro. Il ministro della salute Orazio Schillaci, nel corso di un question time alla Camera, ha annunciato che «con un emendamento sarà proposto, in conversione al cosiddetto decreto Milleproroghe, di mettere a disposizione del Fondo straordinario per i disturbi della nutrizione e dell’alimentazione, risorse pari a 10 milioni di euro per il 2024».
Il Coordinamento nazionale disturbi alimentari, nell’annunciare la sua assenza alle manifestazioni nazionali programmate per venerdì contro il mancato rifinanziamento, lo aveva preannunciato: «Stiamo interloquendo con il ministro ed i primi segnali sono positivi». Anche se manca ancora una completa rendicontazione, che arriverà entro il 31 ottobre, sulle attività svolte e le spese sostenute dalle Regioni, grazie al Fondo di 25 milioni che sembrava essere a rischio fino a ieri, il punto ora è: può un fondo biennale risolvere le criticità di un’assistenza sanitaria che, per questi disturbi, si mostra come disomogenea e carente?

La vera battaglia sta, infatti, nell’ottenere una copertura strutturale ed........

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