Studio redatto da Openeconomics su fonti pubbliche: la spesa per la costruzione potrà contribuire alla formazione del Pil per 19,7 miliardi, con un saldo positivo di poco meno di 7,5 miliardi
Nel documento programmatico sulla legge di Bilancio del 2024 inviato dal governo a Bruxelles sono indicate le risorse stanziate per il Ponte sullo Stretto di Messina, per la costruzione del quale si sta battendo come un leone il vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini. à uno dei capitoli più controversi, visto col fumo negli occhi dai movimenti ambientalisti e sponsorizzato, invece, dalla maggior parte dei governi che si sono succeduti da molti anni: il Ponte sale periodicamente alla ribalta ed è divenuto famoso ancor prima che fosse posata la prima pietra. In ballo ci sono 12 miliardi. Il centro destra, soprattutto Silvio Berlusconi e Forza Italia, hanno issato fin dallâinizio la bandiera politica dellâopera, successivamente raccolta dal ministro leghista. Il ministro dellâEconomia, Giancarlo Giorgetti, ha spiegato che gli oltre 12 miliardi necessari per realizzare questa grande opera pubblica nel Mezzogiorno sono interamente finanziati nella proiezione pluriennale dei tempi necessari per completare lâintervento. La cifra che serve per cominciare ad aprire i cantieri il prossimo anno è pari a 700 milioni che in tre anni diventeranno 3,5 miliardi. Ma Salvini ha fatto sapere che interlocuzioni sono già state avviate con la Banca Europea per gli Investimenti per reperire una parte delle risorse necessarie, visto che lâinfrastruttura è classificata come opera dâinteresse europeo.Â
LâEconomia del Corriere del Mezzogiorno è in grado di anticipare un documento di estremo interesse al riguardo: si tratta di uno studio sullâimpatto economico di questa mega opera pubblica realizzato dalla società Openeconomics, «che affianca istituzioni e imprese nel design di politiche e programmi di investimento a sostegno della transizione energetica e dello sviluppo inclusivo â ci spiega Gianluca Calvosa, co-fondatore Managing Director - Lâazienda ha maturato una vasta esperienza nellâanalisi degli effetti economici, sociali e ambientali di progetti complessi. Il team ha allâattivo la valutazione di più di 500 progetti per oltre 400 miliardi di investimenti e 200 pubblicazioni». E Calvosa aggiunge: «Periodicamente effettuiamo a titolo di investimento in reputazione e ricerca alcune stime di inquadramento degli effetti di opere e provvedimenti normativi al centro dellâagenda politica, al fine di favorire un dibattito più consapevole e costruttivo attraverso un insieme ordinato di analisi rigorose, in grado di cogliere la complessità dei fenomeni coinvolti: è questo il caso della valutazione del PNRR, del piano di rinnovo degli stadi in Italia in vista dei campionati europei, e del Ponte sullo Stretto».
In base allo studio emerge che è pari a poco meno di 20 miliardi lâimpatto economico connesso alla realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina, pur se basteranno 12 miliardi e 300 milioni di spesa per costruire lâinfrastruttura che collegherà via terra la Sicilia alla Calabria. Lâanalisi è stata portata a termine utilizzando fonti pubbliche derivanti dagli studi di fattibilità dei progetti ed elaborando i dati con un modello di matrice di contabilità sociale multiregionale. Secondo gli economisti, la spesa per la costruzione del Ponte potrà contribuire alla formazione del Prodotto interno lordo nazionale per 19,7 miliardi, con un saldo positivo per il Sistema Paese di poco meno di 7,5 miliardi. Non solo, in quanto, altro aspetto molto rilevante e significativo legato alla realizzazione dellâintervento, lâopera consentirà di dare lavoro a oltre 33mila occupati negli otto anni complessivi di cantiere. Basti pensare, inoltre, che le entrate fiscali derivanti da questâopera pubblica ammonteranno a circa 8,8 miliardi. E i maggiori redditi delle famiglie saranno pari a 18,7 miliardi. Openeconomics ha calcolato altresì il moltiplicatore della spesa, che risulta pari a 1,83: ciò vuol dire che per ogni euro speso per la realizzazione del Ponte, si produrranno in Italia 1,83 euro di Pil.
Câè un dato tra quelli resi noti dallo studio di Openeconomics sul quale val la pena soffermare lâattenzione. Lâimpatto dei 19,7 miliardi sul prodotto interno lordo andrà a beneficio non soltanto delle regioni maggiormente interessate, e cioè la Calabria e la Sicilia, e neppure esclusivamente di quelle meridionali, ma dellâintera economia nazionale. Sfatando così la ricorrente critica che troppo soldi pubblici sono investiti nel Mezzogiorno quasi fosse un pozzo senza fondo, senza benefici per il Sistema Paese. Basta andarsi a leggere una tabella molto interessante di Openeconomics, in base alla quale, tanto per fare un esempio, in Lombardia, regione che certo non gode direttamente dei benefici del Ponte sullo Stretto, lâimpatto di unâopera come il Ponte raggiunge addirittura i 5,6 miliardi, nel Lazio i 3,7, per cui le due regioni assorbiranno rispettivamente il 29% e il 19% dei benefici sul prodotto, ben più delle stesse Sicilia che si ferma a 2,1 miliardi, pari allâ11%, e Calabria inchiodata a 1,9 miliardi, equivalenti al 10%. Tutte le altre regioni beneficeranno nel complesso del 32% di impatto sul Pil, pari a poco più di 6,3 miliardi. Gli effetti positivi di unâinfrastruttura prettamente meridionale si intravedono anche, in base alla ricerca Openeconomics, sul terreno dei posti di lavoro. Lâoccupazione, infatti, sarà diffusa su tutto il territorio italiano, con più di 9.337 occupati in Lombardia, poco più di 6.628 nel Lazio e circa 6mila in Sicilia e Calabria. Se infine si guarda al contributo che lâopera pubblica determina in termini di maggiori redditi delle famiglie, è ancora una volta la Lombardia a primeggiare col 27%, seguita dal solito Lazio col 18%, mentre tra Sicilia e Calabria ne beneficeranno il 22%. Campania e Puglia sono solo marginalmente toccate dallâimpatto economico del Ponte, pur essendo regioni meridionali: nella prima lâimpatto sul Pil sarà di 796 milioni e darà lavoro a 1.403 persone. Nella seconda lâimpatto è pari a 482 milioni e lâoccupazione connessa sarà di 857 addetti.
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30 ottobre 2023
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Ponte sullo Stretto, in uno studio l'impatto economico: 33mila occupati negli otto anni di cantiere
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30.10.2023
Studio redatto da Openeconomics su fonti pubbliche: la spesa per la costruzione potrà contribuire alla formazione del Pil per 19,7 miliardi, con un saldo positivo di poco meno di 7,5 miliardi
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