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Roma Felix Paolo, una casa in riva al Tevere, il lavoro e i cari amici dell'Aventino

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20.07.2024

Una raffigurazione di Paolo agli arresti a Roma - undefined

In vista del Giubileo, un itinerario attraverso i luoghi della memoria cristiana a Roma. La Città Eterna felice e fortunata per la grazia della permanenza e del martirio di Pietro, il Principe degli apostoli e di Paolo, l’Apostolo delle genti. Quello che qui si propone è un itinerario che segue il filo d’oro che si dipana attraverso le vie regine di Roma, le sue case e le sue basiliche, i suoi vicoli disseminati di osterie e madonnelle, i suoi santuari, storie di persecuzioni e sorprendenti conversioni, con l’obiettivo di aiutare i “romei” di oggi a trarre dalla visita “ad Petri sedem” conforto e conoscenza della vita per la quale è vera l’immagine dantesca della «Roma onde Cristo è romano». Un aiuto a guardare le tracce che, nel tempo che scorre, sono rimaste, talvolta quasi impercettibili o nascoste, a testimoniare la vita di una storia di grazia che entra nella storia.

«Così partimmo alla volta di Roma. E i fratelli di là, avendo avuto notizie di noi, ci vennero incontro fino al Foro di Appio e alle Tre Taverne. Quando Paolo li vide rese grazie a Dio e prese coraggio» ( At 28,14-15). Così negli Atti degli Apostoli l’arrivo di Paolo a Roma. L’evangelista Luca descrive da testimone quel primo incontro con i cristiani della Città di Cesare. I cristiani di Roma, tranne alcuni, non conoscevano Paolo di persona, ma dall’Apostolo avevano ricevuto anni prima una lunga lettera piena di affetto: «La fama della vostra obbedienza è giunta ovunque», aveva scritto loro, nella speranza di poterli raggiungere presto. Gli erano perciò andati incontro lungo la via Appia per una cinquantina di chilometri, fino a una stazione di ristoro per i viaggiatori chiamata Tres Taberanae (a circa otto chilometri dalla attuale cittadina di Cisterna). Qualcuno si spinse anche oltre, per un’altra dozzina di chilometri, arrivando al Forum Appi, dove terminava il canale navigabile proveniente da Terracina. Le parole di Luca lasciano immaginare la commozione di Paolo nel vederli. Paolo arrivava in catene.

Fino a quel momento la missione dell’Apostolo delle genti era stata un vero ciclone per tutto il Mediterraneo. Dopo tre lunghi viaggi verso la Grecia e l’Asia Minore, peripezie e fughe rocambolesche, giungeva ora prigioniero a Roma per essere processato dal tribunale di Cesare, al quale egli stesso, come cittadino romano, si era appellato, dopo essere stato accusato da alcuni giudei a Gerusalemme di oltraggiare la legge di Mosè. Dalla via Appia dunque, in compagnia del discepolo Luca, e sotto custodia del centurione Giulio, Paolo entra nella Città eterna. È la primavera dell’anno 61.

A Roma regna il caos. Cantieri aperti, traffico di carri. Un milione di persone di........

© Avvenire


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